LECCECRONACHE / E LA GIORNATA DELLA SCAPECE ?!?
di Raffaele Polo______
Apprendiamo, giorno per giorno, che si commemora, si festeggia, si ricorda qualcosa. E si va da argomenti importanti (i libri, la poesia, la vita…) a cose un po’ meno grandi ma altrettanto necessarie come la pizza, il cioccolato o i gatti…
Viene da pensare che, nella nostra realtà, siano giusto 365 (più o meno) gli argomenti validi, bisognosi e meritevoli di essere ricordati con la dedica di un giorno dell’anno. Va bene, non c’è nulla di male, ma per allontanare l’idea che si tratti di una semplice operazione commerciale e basta, bisognerebbe abbinare alla semplice dedicazione un vantaggio qualsiasi, possibilmente per il bene comune…
Facciamo un esempio: se nella giornata del libro si invitassero tutti i cittadini a recarsi in una libreria e prendere un libro (uno solo, mi raccomando…) gratuitamente, proprio per ‘fidelizzare’ ulteriormente i potenziali clienti (esito economico e pubblicitario) e per invitare alla lettura anche i più restii (esito idealistico e pragmatico), non sarebbe un’ottima iniziativa?
Anche con i gatti, ad esempio, che è più difficile: entrate in un negozio di alimenti per animali e fatevi consegnare una lattina di cibo per gatti (gratuitamente, una di quelle che vengono pubblicizzate così bene alla tv che viene voglia di assaggiarle, quelle prelibatezze alle quali, magari, i nostri felini preferiscono volgarissimi topi…) e portatela a un gatto qualsiasi, possibilmente a quelli che stazionano nel Teatro romano oppure al Cimitero….
Ancora: per la giornata ‘della scapece’, procuratevi un po’ di questi pesciolini fritti e mescolati con lo zafferano… Non c’è la giornata della scapece? Strano, sarà una casuale dimenticanza..
Vediamo: per il giorno dedicato ai giornalisti, scegliete l’argomento e vi verrà donata la pagina interessata. Lo so, tutti sceglieranno lo sport o il gossip. Ma c’è chi vorrà la cronaca nera oppure gli spettacoli. L’oroscopo, magari. Oppure le ricette o gli annunci mortuari. La cultura non la vuole nessuno? La cosa non ci sorprende.
Ecco, per la giornata della cultura, impegnatevi a formulare e profferire frasi in perfetto italiano. Cioè, andate dall’ortolano e chiedete: “Buongiorno, signor erbivendolo. Io ambirei acquistare ettogrammi 5 di foeniculum officinalis, denominato comunemente finocchio. Può esaudire questa mia richiesta?” invece di chiedere, sbrigativamente ‘Maestru, damme menzu chilu de fenucchi”.
Nella giornata della cultura, l’ortolano non farà grandi affari. Ma recupererà nella giornata della cicoria, quando tutti dovranno acquistare solo e solamente le cicorie, perché solo quelle, in tale giorno, saranno in vendita.
Utopia?
Certo, ce ne rendiamo conto.
Per adesso, abbiamo la giornata del Coronavirus.
Anzi, le giornate sono tante, tantissime.
( quando finirà? )