PER QUEST’ANNO NON CAMBIARE? QUEST’ANNO TINTARELLA A RISCHIO. FRANCESCO CONGEDO, TITOLARE DELLO STABILIMENTO ‘CALA SERENA’ DI TORRE LAPILLO, SPIEGA A leccecronaca.it LE SUE PERPLESSITA’: ‘LE DISTANZE IN SPIAGGIA NON SERVONO, SE POI CI SI MUOVE OVUNQUE’
di Francesco Buja______
Preparare gli stabilimenti balneari per l’arrivo dell’estate è possibile, ma ancora senza risposta sono le domande sulle vacanze in riva al mare. E alcune se ne aggiungono a quelle che animano i dibattiti nelle cronache di questi giorni.
L’ordinanza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, infatti, firmata il 15 aprile, consente «interventi di manutenzione, sistemazione, pulizia, installazioni e allestimenti delle spiagge, senza esecuzione di modifiche o nuove opere, purché gli stessi siano svolti all’interno dell’area in concessione». Ovviamente a patto che si rispettino le misure sul contenimento dei contagi.
«Un piccolo barlume di speranza per andare a mare» ha definito quel provvedimento Mauro Della Valle, vicepresidente nazionale di Federbalneari.
Francesco Congedo (nella foto), titolare dello stabilimento “Cala Serena”, sito a Torre Lapillo, costa jonica della provincia leccese, non dimentica la cautela riguardo alla riapertura degli stabilimenti. E a leccecronaca.it ha manifestato tutta una serie di perplessità: «Intanto bisognerebbe valutare se è pericoloso o no aprire le spiagge prima che il rischio non sia pari a zero. Gli aspetti da considerare sono uno di carattere economico e uno sanitario. Per quello economico avremmo già dovuto aprire; per quello sanitario nessuno può dare certezze, la gente continua a morire e ad infettarsi e, a prescindere dalle cifre, questo basta».
E sussiste un motivo in più per essere preoccupati per la salute:«Non tutti i tamponi sono attendibili ma nessuno lo dice e ci sono tante altre incertezze che aumentano i rischi».
Si parla del plexiglass per salvare la tintarella, anche se impiegarlo per proteggere i lettini in spiaggia provocherà l’effetto sauna.
Congedo indica un altro motivo per cui non conviene usarlo: «Per quanto riguarda le separazioni con plexiglass direi che sarebbero inutili all’interno di uno stabilimento, sarebbero costosissime, e questo andrebbe ad incidere fortemente sul prezzo del noleggio, inoltre attraverso il vetro o superfici trasparenti non ci si può abbronzare. L’unica difesa efficace pare essere la distanza, quindi basterà aumentare di un metro o un metro e mezzo larghezza e profondità tra ombrelloni per avere un buon margine di sicurezza, quindi appellarsi al grado di responsabilità della gente che mi pare nel Salento stia dando encomiabile prova».
Non solo: «Aggiungerei a questo un obbligo di soggiorno all’interno dell’area ombrellone di massimo quattro persone dello stesso stretto nucleo familiare, con obbligo di mascherine per gli spostamenti all’interno del lido e possibilmente la misurazione della temperatura a tutti gli utenti al loro arrivo. Si può pensare anche ad una separazione dei posti con paletti e corde».
Si può fare, «ma quello che preoccupa – sottolinea Congedo – sono le spiagge libere, dove le distanze sono difficili da far rispettare, quindi sarei più attento a permettere l’uso delle spiagge, private e pubbliche, in maniera indiscriminata perché non è possibile controllare migliaia di persone che, giustamente, vorrebbero stare al mare».
Si è detto in questi giorni di allargare il perimetro degli stabilimenti balneari. Ma resta un problema, che Congedo solleva:«Gli utenti delle spiagge libere andrebbero a consumare o comunque a comprare all’interno dei lidi, anche perché le nostre spiagge libere non hanno servizi igienici, e quindi tutto il lavoro di protezione e prevenzione da parte dei gestori sarebbe inutile perché il virus comunque viaggerebbe in tutte le direzioni». E poi il solito quesito: «Dulcis in fundo, chi controllerà i turisti che vengono da fuori regione, magari dalle zone rosse?».
Category: Cronaca
Non sarebbe forsa l’ora di mettere sulle spiagge libere almeno dei bagni chimici semmai a gettoni con acqua e del disinfettante e con una persona semmai qualcuno incaricato dal comune o forza pubblica x far misurate la temperatura e far rispettare le distanze, magari picchettando tutta la spiaggia con funi e con pezzi di legno, distanzianfo come i lidi e inserire all’interno 1 ombrellone x volta.