LECCECRONACHE / AL TAVOLO DI POKER DELLA VITA
di Raffaele Polo______
Una considerazione di carattere generale: la forzata permanenza in casa, con le restrizioni della quarantena, ha tra gli altri effetti l’incremento della produzione artistica. Nascono e prolificano dipinti, scritti, poesie, sculture, spartiti e opere d’ingegno. Ci sono anche, meno nobili ma altrettanto lodevoli, le opere di manualità e di artigianato. E, in fin dei conti, dipingere di bianco il muro del giardino e il soffitto del bagnetto non è meno impegnativo e soddisfacente del comporre una sentita ode…L’importante è partecipare.
E mi è venuto in sogno che ero nel letto, vivevo i miei ultimi attimi di vita e qualcuno mi ha dato un foglio e una penna, dicendomi: “Fai una cosa buona. Sintetizza un breve messaggio da lasciare ai posteri, ai tuoi figli, a tutti, e spiega cosa è stata , per te, la vita. E dai un consiglio, fai presto che manca poco…”
Nel sogno, allora, ho scritto con mano tremolante questo che ricordo perfettamente e che riporto testualmente:
“Immaginate di partecipare a un gioco. Uno qualsiasi. Il calcio, che è il più seguito. Oppure il poker, o anche uno semplice, di quelli che fanno i bambini: a nascondino, per esempio.
E, partecipando a questo gioco, partita dopo partita, episodio dopo episodio, continuate a vincere, a perdere, a stancarvi, a riprendere, a risollevarvi dopo una sconfitta, a indispettirvi per una mancata vittoria, ad esaltarvi per la meta raggiunta.
In fondo, non cambia niente, qualsiasi risultato non significa nulla e non incide nella miriade di risultati che si susseguono, eppure state partecipando a quel gioco, non potete farne a meno e con voi ci sono tante altre persone. Con alcune giocate assieme da sempre, altre compaiono raramente, c’è anche chi ha giocato solo una volta…
Ecco, dopo tanto tempo, non ve la sentite più di continuare, vengono ad invitarvi e dite sì, sì, ora vengo. Ma non ci andate più, state a guardare e partecipate solo così alle partite degli altri. Finché il gioco finisce, per voi, ma non se ne accorge nessuno, le partite continuano, altre voci, altre stanze.
Tutto qui.
Un consiglio: non vi accanite troppo sul gioco, sulle regole, sul sistematico tentativo di vincere.
Piuttosto, guardate chi è attorno a voi, anche chi vi sta contro ma è come voi. Questo dovete fare.
Senza adombrarvi per la sconfitta.
Senza gioire per la vittoria.
Questa è la vita, figli miei.”
Poi, mi sono svegliato, con la bocca amara e con le coperte cadute a terra. Ho guardato la sveglia.
Basta coi sogni, è ora di alzarsi.