SARA CUNIAL AL CONTRATTACCO: ‘NON MI HANNO FATTO NESSUNA MULTA, NON ANDAVO AL MARE, STAVO TORNANDO A CASA A ROMA A LAVORARE’

| 14 Aprile 2020 | 0 Comments

(g.p.)______E’ finita su tutti i giornali, on line e cartacei, fra ieri e oggi. Il sogno di ogni parlamentare, che si parli della propria attività.

Di attività parlamentare, Sara Cunial (nella foto del nostro archivio), 41 anni, origini romane, residente a Bassano del Grappa, imprenditrice agricola, deputato ex M5s, al gruppo Misto da quando fu espulsa in quanto “pericolosa dissidente” dalla linea del capo Luigi Di Maio, ne ha fatta tanta, in questi anni, soprattutto a difesa di ambiente e territorio, contro gasdotti, altre devastazioni, frode Xylella e, last but not least, contro la tecnologia 5g. Insomma, ostinata e contraria all’attacco del pensiero unico dominante.

Peccato però che di queste robe qua, in tutti questi anni, ne abbiano dato conto in pochissimi quotidiani, fra cui – mi onoro di poter parlare con cognizione di causa – leccecronaca.it

Ieri invece quasi tutti i quotidiani a darle addosso e, dopo non aver mai parlato di lei riguardo alle sue iniziative politiche, in quanto scomode, ieri quasi tutti a dare risalto incredibile a una presunta notizia: multata dalla polizia municipale mentre con la sua auto andava al mare a fare la Pasquetta, e vai con lo sputtanamento, e la gogna mediatica social collegata.

 

Le cose non stanno così. Non le hanno fatto nessuna multa, in primis. Invece, hanno fatto filtrare il suo nome, fra i tanti semplicemente controllati per strada, con cattiveria. I giornali di regime hanno fatto il resto.

 

Io poi faccio il giornalista, mica l’avvocato. Non sono l’avvocato, tanto meno il passacarte, di nessuno.

Inoltre, non voglio dare lezioni a nessuno. Mi guardo a considerare quel po’ che ho imparato, e a pensare a quello che devo ancora imparare: ma qualche cosetta semplice semplice, le elementari del giornalismo, le so e le applico già: prima di pubblicare una presunta notizia, è obbligatorio  verificare, e comunque è meglio sentire sempre anche l’altra campana.

Oggi Sara Cunial si è difesa da sola. Anzi, non aveva niente da cui difendersi. E contrattacca.

Leggiamo cosa ha scritto sul suo diario di Facebook:

“Non mi piace rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, in tutti questi anni non c’è mai stata una volta che abbiano ripreso comunicati o atti fatti con contenuti davvero importanti (pfas, pesticidi, xylella, tap, vaccini, cambiamento climatico, inceneritori, pedemontana veneta, inquinamento, agricoltura contadina…) mentre non hanno perso occasione di sparare a zero e riportare il falso.

Come in questo caso. In cui ripeto: NON mi è stata fatta alcuna #multa.

Ero nel comune di Roma in quanto mio diritto e dovere. Questa settimana si voterà l’ennesimo decreto infame. Quello che si occupa di #Olimpiadi Invernali e quindi del mio territorio già troppo a lungo depredato dai suoi illustri governanti.

Ho depositato gli emendamenti soppressivi in commissione perché di certo non è questa l’urgenza del Paese. E sono a Roma per votare contro questo ennesimo scempio. Non ci sarà data la possibilità di discutere nulla nelle aule parlamentari. Ora sono sufficienti gli accordi che si fanno tra i capigruppo. Anzi, meno si discute di certi temi, meglio è.

Venendo dal Veneto, dove per giorni ho fatto consegne per la mia azienda agricola, sono arrivata a Roma in anticipo. Ho il diritto di alloggiare dove voglio e spesso come tanti colleghi, per motivi anche di #sicurezza, cambio.

Detto questo ci tengo anche a sottolineare, ancora una volta, che oggi si muore a causa della mala-gestione della sanità perpetuata da questi stessi soggetti per decenni. Gli stessi che ora ci vogliono salvare costringendoci agli arresti domiciliari senza alcun motivo degno. A nessuno di costoro, Governo in testa, interessa nulla della salute del popolo italiano.

Se così fosse non si darebbe il consenso a fare del nostro Paese un laboratorio di cavie per #5g e altre sperimentazioni. Non si derogherebbe di continuo all’utilizzo di fitofarmaci tossici e nocivi nelle nostre campagne e nel nostro ambiente per soddisfare gli appetiti dei soliti prenditori.

Se così fosse da Bergamo a Taranto le fabbriche sarebbero state chiuse, ma non per il #Coronavirus: perché avvelenano gli italiani!

Se così fosse si parlerebbe di prevenzione, stili di vita corretti, benessere a 360 gradi e si applicherebbe quel principio di precauzione che proprio chi governa vorrebbe eliminare. E invece, come sempre accade, con il pretesto dell’emergenza si stanno facendo interessi di pochi, pochissimi, che costeranno a tutti noi e al futuro del nostro Paese.

Questo non smetterò mai di denunciarlo, a Roma come su tutto il territorio nazionale. Così come non smetterò mai di rivendicare i nostri diritti.

Ho giurato sulla e per la #Costituzione, non su un manipolo di corrotti e di interessi”.______

Category: Cronaca

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