IL MOVIMENTO NO TAP HA DIFFUSO UNA LETTERA AZIENDALE, IN CUI UNA DITTA CHE LAVORA AL GASDOTTO CHIAMA I PROPRI DIPENDENTI A SCEGLIERE TRA IL LAVORO O LA LORO SALUTE: “è vergognoso!”
(g.p.)______Il lavoro, o la salute. Il ricatto che abbiamo tristemente imparato a conoscere qui nel Salento in ormai troppe occasioni, a cominciare dall’Ilva di Taranto, si ripropone in questi giorni di emergenza sanitaria. Il profitto, altro che lo spettacolo, il profitto di pochi speculatori economici e finanziari deve andare avanti comunque, anche a costo di pericoli per i lavoratori e passando sopra le ragioni delle popolazioni.
Questa mattina sui social il Movimento No Tap ha diffuso la lettera mandata nei giorni scorsi da una ditta interessata ai lavori di costruzione del gasdotto ai propri dipendenti, che riproduciamo.
E riportiamo qui di seguito il commento del Movimento No Tap:
+++IN PERIODO DI COVID-19, A CHI LAVORA PER TAP/SNAM TUTTO E’ CONCESSO.+++
In periodo di Coronavirus, pare che i decreti per la tutela delle persone non valgano per chi devasta il territorio. Chi agisce imponendo opere inutili e dannose, ha il lasciapassare per distruggere anche le vite delle popolazioni.
E così succede che le ditte subappaltatrici di Tap/Snam lasciano i propri operai al proprio destino. Succede che, alla richiesta di autosospensione delle attività per quarantena fiduciaria richiesta dagli operai, la ditta in questione lascia al proprio destino i suoi lavoratori, chiedendogli di scegliere tra un posto di lavoro e la tutela della propria salute.
Succede che una ditta, con la giustificazione di essere una semplice subappaltatrice e di non poter decidere se continuare o meno i propri lavori, chiede ai propri operai di “decidere cosa sia meglio” per loro: continuare a lavorare firmando una autodichiarazione che esonera la ditta da ogni responsabilità, o non firmare e scegliere di restare a casa, con eventuale licenziamento.
E mi raccomando, questa autodichiarazione va firmata “singolarmente”, con la scusa del divieto di assembramento, per evitare forse che la voce di un gruppo possa essere più forte! Ma tutto ciò è legale? E’ possibile che una ditta chieda ai propri lavoratori di scegliere tra un lavoro e la vita?
E’ possibile minacciare un lavoratore di prendere “visione e coscienza in piena responsabilità di quali sono le vostre singole possibilità in questo singolo caso”?
E’ possibile che un’opera inutile come il gasdotto Tap/Snam rientri nelle “attività necessarie e indispensabili”?
Inoltre, perché gli operai hanno chiesto una autosospensione per mettersi in quarantena fiduciaria? Non sarà mica scoppiato qualche caso di positività all’interno del cantiere, senza che la comunità e le istituzioni ne abbiano avuto alcuna comunicazione?
Qui sembrerebbe quasi di essere al limite di un ricatto! Ma tanto si sa, Tap/Snam sono abituati a lavorare senza che nessuno li controlli, anzi, usufruendo della scorta di chi, in questo periodo, dovrebbe pensare ad altro anziché fare la guardia del corpo dell’invasore azero!
Siamo alla fiera del ridicolo, ad una barzelletta legalizzata da uno Stato che reprime una passeggiata, che chiede un’autorizzazione per portare a spasso il cane, ma che allo stesso tempo acconsente alla distruzione incontrollata di un territorio e la sottoposizione al rischio degli operai!
Quanto leggiamo a noi sembra vergognoso. No, non usiamo più la parola “illegale”, perché quando si ha a che fare con Tap/Snam la legalità diventa una bandiera che gira a seconda delle circostanze.