LA CONFERENZA STAMPA DI QUESTA SERA: IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE FERMO SUGLI EUROBOND, MA SIAMO ANCORA ALLE AFFERMAZIONI DI PRINCIPIO
di Francesco Buja______
L’impomatato Giuseppe Conte non vuole spettinare il rapporto con l’Unione europea. L’aveva avvertita che se questa non fosse stata comprensiva verso l’Italia avremmo provato ad alzarci da soli. Aveva mostrato i muscoli, che però non sono quelli del pugile dal peso massimo, e infatti, per fare da sé, il presidente del Consiglio dei ministri italiano è solo riuscito a chiedere alle banche di prestare i soldi al popolo (tanto per cambiare). Lo Stato offrirà garanzie agli istituti di credito. E anziché questuare all’Unione europea, mendicheremo innanzi alle banche nostrane. Il che non sembra un’idea brillante. Tanto più che i suddetti prestiti non saranno immediati.
Dunque il capo del Governo italiano minaccia il consesso europeo, ma non dispera di ricavarne un po’ di solidarietà. Lo ha ribadito nell’attesa conferenza stampa di questa sera (nella foto): no al Meccanismo europeo di stabilità, sì agli eurobond.
Questa la posizione dell’Italia, che Conte ieri ha ribadito ai ministri delle Finanze degli Stati che usano l’euro. Si gridava al tradimento, consumato proprio al Giovedì santo, ma l’avvocato pugliese ha ribadito urbi et orbi la propria battaglia per ottenere un fondo finanziato da condivisione economica, perché l’Europa scateni una potenza di fuoco proporzionata alle risorse richieste da una economia di guerra, e disponibile subito. «La risposta comune o è ambiziosa o non è» ha ammonito il primo ministro, riferendosi al fatto che gli eurobond comportano la distribuzione dei debiti fra gli Stati dell’eurozona.
Crocifissione scampata, dunque, per l’Italia?
L’Eurogruppo, ha ricordato questa sera Conte, propone uno schema assicurativo per la disoccupazione e per la cassa integrazione, per cento miliardi di euro, e la Banca europea per gli investimenti ne impiegherebbe duecento per riparare i danni causati dall’emergenza sanitaria, ma al Governo italiano interessano gli eurobond. Il Meccanismo europeo di stabilità è, invece, ha sottolineato il presidente del Consiglio dei ministri, «strumento totalmente inadeguato rispetto all’emergenza». L’Italia partecipa alla discussione su questa misura perché alcuni Stati ne stanno valutando l’adozione ma senza vecchie condizioni. Guardiamo agli eurobond per risorgere, ma ancora si è fermi alle affermazioni di principio. Altri Paesi però, ha avvertito Conte, hanno accettato di adottare questo strumento. Che, ricordiamo, non eviterà all’Italia la solita via crucis.