SPECULAZIONI SULLE MASCHERINE, PRODUTTORI E COMMERCIANTI DISONESTI…SMASCHERATI. DENUNCE E SEQUESTRI DELLA GUARDIA DI FINANZA A LECCE E DINTORNI

| 6 Aprile 2020 | 0 Comments

di Carmen Leo______  Siamo un popolo di santi, poeti e navigatori, ma ci capita, talvolta, nel mezzo del cammin di nostra vita quotidiana,  di imbatterci in una manica di malfattori indegni di tali nobili appellativi, che non si fanno il benché minimo scrupolo di speculare sulla situazione di severa emergenza sanitaria che il nostro Bel Paese sta attraversando a causa della pandemia da Coronavirus.

Il sistema sanitario è al collasso, per le diverse centinaia di contagiati che vengono ogni giorno ricoverati in reparti ospedalieri ormai saturi, in grave penuria di posti letto, con personale medico e para sanitario in quarantena cautelativa o per avvenuto contagio.

Accanto agli appartenenti alle forze dell’ordine, agli impiegati e lavoratori facenti parte delle varie “categorie di servizi utili ed indispensabili alla comunità”, i restanti “eroi in camice bianco”, operano in condizioni lavorative estreme, costretti a turni massacranti, ben oltre il limite sindacale, e in forte carenza di DPI, i dispositivi di protezione individuale anti contagio, quali guanti, tute, copricapo e mascherine.

Proprio queste ultime costituiscono la “pietra dello scandalo” e l’oggetto del nostro profondo sdegno. In un  momento storico di cotanta criticità,  in cui si va sempre più manifestando un senso di immensa solidarietà civile, con consistenti donazioni di tali preziosi dispositivi da parte di aziende, enti pubblici e privati, persone di buona volontà, addirittura nazioni come Cina e Russia, taluni “filibustieri della terraferma” si permettono di rivendere le ormai difficilmente reperibili mascherine a prezzi esorbitanti, con una maggiorazione  che arriva anche al quattrocento per cento del loro reale costo di mercato.

Grazie alla segnalazione di molti cittadini esasperati, sono partite le indagini a tappeto della Guardia di Finanza, che ha stanato i profittatori in alcune aziende anche del nostro Salento, principalmente site nei territori di Minervino di Lecce e dello stesso capoluogo di provincia.

I militari  hanno sequestrato in totale circa cinquemilacinquecento mascherine.

La prima operazione è avvenuta a Minervino di Lecce in un “consorzio agrario” che commercializzava al dettaglio mascherine, peraltro risultate non conformi ai livelli di protezione e agli standard qualitativi pubblicizzati sulla confezione.

Il secondo intervento, invece, è stato eseguito a Lecce città ed ha riguardato un’attività commerciale di vendita al dettaglio di articoli sanitari e medicali.

Le mascherine monouso di tipo chirurgico venivano rivendute a 5 euro al pezzo praticando così un ricarico di ben il 410% sul prezzo di acquisto, risultato pari ad 1,22 euro. Al riguardo, gli operanti hanno constatato che analoga fornitura è stata posta in vendita altrove, da parte di altri operatori, ad un prezzo congruo di 2 euro a mascherina.

Produttori e i commercianti resisi rei di tale speculazione sono stati, dunque, denunciati alla Procura della Repubblica per i reati di “frode nell’esercizio del commercio” e “manovre speculative su merci” , per i quali  si sono resi passibili di reclusione da sei mesi a tre anni e multe da 516 euro a 25.822 euro.

In tutto ciò che di viltà ferisce,  ci colpisce nel profondo, oltre l’oggettiva infrazione della legislazione vigente, la condotta vergognosa di lavoratori che speculano sul diritto di altri lavoratori a vedere tutelata la propria incolumità fisica.

Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini che siano reali e veritieri testimoni di una qualsiasi irregolarità economico-finanziaria osservata in tale settore, a inoltrare le proprie segnalazioni al numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, che opererà fattivamente per controllare e reprimere tali comportamenti lesivi di legalità, senso di responsabilità civile e solidarietà umana.

 

Category: Cronaca

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