INSTAGRAM CENSURA FUSARO: W LA LIBERTA’ DI PAROLA!
di Francesco Buja______
La censura? Quella arbitraria esiste e non la scopriamo adesso.
Nel mirino del censore è finito il noto filosofo e saggista Diego Fusaro (a sinistra nella foto), fustigatore del turbocapitalismo, allievo indipendente di Hegel e di Marx. I video in cui divulga il suo pensiero contrario all’euro, perché, «è un preciso metodo di governo per imporre politiche neoliberiste all’insegna della rimozione dei diritti sociali», e contro il mercato unico.
Posizioni sempre chiaramente ed educatamente motivate. «Ricordo che uno dei principi fondativi dei Maastricht, ‘92, era il principio di sussidiarietà: bene, se questo era il principio fondativo possiamo dire che l’Unione europea l’ha completamente disatteso» ha criticato Fusaro durante l’ennesima intervista, riferendosi agli aiuti vanamente attesi dall’Italia per affrontare l’emergenza sanitaria in corso.
Spesso il filosofo torinese è chiamato a esprimere le sue opinioni in trasmissioni televisive, pensiero che ovviamente si è liberi di non condividere. Ma a qualcuno evidentemente la voce di Fusaro risulta addirittura molesta se si è ritenuto di censurarla. L’articolo 21 della Costituzione italiana non conta. E il pluralismo delle idee non è apprezzato da Instagram, visto che il noto social network ha impedito al saggista torinese di pubblicarvi video in diretta.
«Di recente i post del tuo account sono stati rimossi perché violavano le Linee guida della community» è stata la spiegazione del provvedimento.
E dunque Fusaro aveva pubblicato foto o video che non fossero di sua proprietà, quindi trasgredendo le direttive del social network? Aveva violato diritti di proprietà intellettuali? Aveva pubblicato nudi artistici, che Instagram sconsiglia?
Non ci sembra che criticando i tecnocrati neoliberisti di Bruxelles abbia proposto foto di bambini, il che è vietato dal suddetto social.
Inutile cercare altre violazioni: quel che appare evidente è che non in linea con i gestori di Instagram fosse il pensiero, mai offensivo, di Fusaro. La libertà di parola non è per tutti.