INTRAPPOLATA IN UN CAMPER PARCHEGGIATO IN TERRA STRANIERA: “Voglio solo tornare a casa”
(Rdl)______Pubblichiamo qui di seguito il testo del video diffuso questa mattina su Facebook, relativo alla vicenda dei due salentini bloccati a Igoumenitza che non si è ancora risolta______
“Mi chiamo Anna Maria Vergari, ho 62 anni. Io e il mio compagno siamo partiti per una vacanza in camper in Turchia ben prima dell’emergenza Corona Virus.
Appena siamo venuti a conoscenza dei vari decreti e delle varie norme anti Covid, abbiamo deciso di interrompere la vacanza per rientrare in Italia presso il nostro domicilio, dove metterci in quarantena.
Siamo arrivati, muniti di biglietti del traghetto ed autocertificazione, al porto di Igoumenitza la mattina del 17 marzo.
Nostro malgrado abbiamo scoperto che il porto è aperto solo per chi trasporta merci e che la compagnia navale ha chiuso gli uffici e non risponde al centralino telefonico (né in Italia, né in Grecia). Eppure le navi partono tutte puntuali ogni giorno!
Cominciamo così a smuovere mari e monti e a contattare tutti gli organi competenti per chiedere il rimpatrio.
Il numero verde per le emergenze ci ha consigliato di contattare la Farnesina.
La Farnesina, dopo decine di telefonate a vuoto, ci ha detto di contattare il Ministero degli Interni.
Il Consolato ci ha consigliato di contattare l’Ambasciata ad Atene e quest’ultima ci ha detto che non c’è nulla da fare.
Dopo 6 lunghi giorni e infinite telefonate, ci viene proposto un trasferimento in pullman fino ad Atene e un volo con 2 scali fino a Roma.
IO HO 62 ANNI. HO UNA TROMBOSI VENOSA PROFONDA CON ALTO RISCHIO DI TROMBOEMBOLISMO certificata dal medico. IO NON POSSO VOLARE e gli organi competenti ne sono perfettamente al corrente!
Perché per soli 70 chilometri dovrei espormi ad un così alto rischio per la mia vita e ad un così alto rischio di contagio visti gli inevitabili assembramenti che incontrerei lungo il tragitto, quando potrei tranquillamente sigillarmi in camper, imbarcarmi e sbarcare a pochi chilometri da casa dopo solo poche ore di traversata su una nave che comunque parte ogni giorno carica di camion e camionisti?
In fondo basterebbe solo un nulla osta da parte degli organi competenti italiani!
Due giorni fa il terremoto, da oggi ho un problema al piano cottura del mio camper e quindi non posso neanche cuocere i pochi alimenti che con difficoltà riesco a reperire in una Grecia chiusa e deserta. Non parlo né greco né inglese. Le mie scorte di medicinali salvavita non dureranno a lungo.
E’ trascorsa già una settimana e la situazione è di impietoso stallo.
Sono forse una cittadina di serie B?
Chiusa in camper e lontana da tutti da ormai più di 2 settimane, esco solo per fare la spesa munita di guanti e mascherina,sono asintomatica così come il mio compagno e voglio solo tornare a casa senza mettere in pericolo le nostre vite.”______
LA RICERCA nel nostro articolo del 18 marzo scorso
Category: Cronaca