“Il parlamento è chiuso? Vi riunite due volte a settimana? Siamo in guerra e voi vi nascondete come topi? No, non possiamo accettarlo. Questa volta la misura è colma”. LE DURISSIME PAROLE DEL COMANDANTE ALFA CONTRO GOVERNO E POLITICI ALLE PRESE CON L’EMERGENZA SANITARIA RIEVOCANO SCENARI DA COLPO DI STATO
(g.p.)______In Italia, nella nostra storia repubblicana contemporanea, il colpo di Stato dei militari è stato per tutti gli anni Sessanta e pure parte del decennio successivo, uno spauracchio, ancora si deve capire quanto effettivamente concreto.
Certo, erano completamente altri tempi, c’era la logica di Yalta dei blocchi contrapposti e all’interno del nostro Occidente c’era chi tramava per realizzare uno Stato autoritario, impermeabile al ‘pericolo comunista’. Soggetto: gli Americani, che con i loro servizi segreti, uniti ai nostri servizi segreti deviati, favorivano comunque con la così detta ‘strategia della tensione’ – questa sì, effettivamente realizzata con atti concreti – con l’ausilio di una manovalanza di sedicente estrema destra, in realtà completamente fuori da ogni autentica ideologia, l’avvento di un regime autoritario, all’epoca il rafforzamento del potere della Dc.
Di colpi di Stato veri e propri dei militari, in effetti ce ne fu solo uno, tentato, ma effettivamente intrapreso, per quanto immediatamente abortito.
Comunque le truppe entrarono nel Ministero dell’Interno, e nella Rai.
I fatti di tre mesi prima furono resi noti dal governo il 17 marzo 1971, con grande sconcerto in tutta Italia: il tentativo di golpe di Valerio Borghese, che, colpito da mandato di cattura, si rifugia in Spagna.
Con golpe Borghese (citato anche come golpe dei Forestali o golpe dell’Immacolata) si indica un tentato colpo di Stato in Italia durante la notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 (chiamata anche notte di Tora Tora, in ricordo dell’attacco giapponese a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941) e organizzato da Junio Valerio Borghese, sotto la sigla Fronte Nazionale, in stretto rapporto con Avanguardia Nazionale.
Borghese, noto anche con il soprannome di principe nero, era in precedenza conosciuto per essere stato il comandante della X Flottiglia MAS fin dal 1º maggio 1943 e dopo l’8 settembre 1943 con il proprio reparto aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana.
Il golpe fu annullato dallo stesso Borghese mentre era in corso di esecuzione, per motivi mai chiariti.
Rimane uno dei tanti misteri italiani ancora irrisolti.
Ora, mi scuso per la sintesi estrema con cui ho rievocato tutto questo, con quanto possiamo farci un’idea di massima di quello che successe in passato: non volevo fare lezioni di Storia all’acqua di rose, volevo solo dare un riferimento all’attualità.
Infatti, in queste ore c’è non dico grande, ma insomma, un certo sconcerto c’è, in tutta Italia, per le parole del Comandante Alfa (nella foto), il mitico fondatore dei Gis dei Carabinieri, il reparto speciale di pronto intervento dell’Arma, autore di libri divulgativi e carismatico esponente delle Forza Armate.
C’è, in primis il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ovviamente sdegnato e allarmato, chi ha visto nelle sue frasi – pubblicate sui social la notte di domenica, subito dopo l’ultimo discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte – un attacco irresponsabile al governo e un invito rivolto ai vertici militari a darsi una mossa per metterlo da parte per via spicce, al fine di gestire direttamente l’emergenza sanitaria in atto.
Comunque sia, parole pesanti, che stanno provocando sia pur sotto traccia molti commenti, divisi fra chi le bolla come pericolose e inquietanti, e chi nella chiamata alle armi si rispecchia.
Ecco quale documentazione il testo integrale del messaggio del Comandante Alfa:
Non posso più tacere, la rabbia e il dolore sono forti e non voglio e non devo più contenerli. Siamo un paese in emergenza , in guerra.
Sì in guerra, i decreti non servono più a nulla, sono confusi, servono a indebolirci e non a rinforzarci. Sono pallottole al sale quando metaforicamente servirebbero quelle vere.
Dove siete tutti voi politici salvatori del popolo, dove siete nascosti, con i vostri sorrisi, i proclami e i video ipocriti e inopportuni?
Dove sono le signore con le gambe accavallate che spopolavano in tv difendendo o attaccando a destra e a manca ?
Dove siete voi che salendo sulle navi pirata avete incensato e legittimato l’aggressione ai nostri militari della Guardia di Finanza.
Dove sono le sardine e i centri sociali sempre pronti a scendere in piazza contro e mai per?
Prendete le vostre mascherine, mettetevi una tuta da palombaro e correte a supportare e portare vicinanza ai soldati in prima linea. Sanitari, militari, autotrasportatori, operatori del commercio, volontari e tanti altri che rischiano la vita per tutti noi e anche per voi.
Il parlamento è chiuso? Vi riunite due volte a settimana? Siamo in guerra e voi vi nascondete come topi?
No, non possiamo accettarlo. Questa volta la misura è colma, penso a coloro che stanno rischiando e combattendo con pochissime armi, a volte addirittura senza.
Un popolo si riconosce da chi lo rappresenta, ma io in questo momento non vedo nessuno.
Chiudete tutto, lasciando aperti i servizi essenziali per la sopravvivenza, garantendo agli operatori la tutela adeguata.
Schierate l’esercito, istituite il coprifuoco, chiudete i confini, i porti, sigillate il nostro paese all’Europa che ci ha lasciati soli e che ci ha presi in giro senza che nessuno dei nostri governati ci abbia difesi.
Siamo eccellenza in tutti i campi, cultura, sanità, intelligence, militare ecc. e voi a colpi di decreti a puntate , peraltro confusi e spesso impraticabili, chiusi nelle vostre dimore, nei vostri agi non date l’esempio.
Non ho sentito né letto un sacrificio da parte vostra, la rinuncia ai vostri benefici.. dove sono i vostri sacrifici?
Li devono fare sempre i soliti?
Prendete in giro artigiani, piccoli imprenditori, gente che fa fatica ad andare avanti e voi che fate per aiutarli a sopravvivere? Spostate la data delle tasse? Ma come ragionate? Come pensate che riusciranno a pagare se sono chiusi e lo saranno ancora per molto senza avere guadagni? Vergogna!!
Siamo rappresentati da un ex partecipante al grande fratello? Questo è quello che meritiamo?
No, chiedete unità e cantate l’inno di Mameli ma non ne siete degni.
Il popolo lo canta per farsi forza, per sentirsi unito e con un’identità, voi per mettervi in mostra.
Un premier non eletto che si presenta con la bandiera europea in bella vista e non con il tricolore per il quale tanto sangue è stato versato dai nostri padri mi strazia.
Ora scoprite tutti di essere Italiani a parole, fumo negli occhi per chi muore ogni giorno, ogni ora, ogni minuto da solo, senza il conforto di un familiare. Quanti muoiono a casa? Quanti infettati tra i sanitari, le forze dell’ordine e nel settore commerciale?
Siete tutti responsabili di questa che assume i contorni di una strage senza uguali dal dopoguerra. Già la guerra, quella che ho visto con i miei occhi in terre straniere e che mai avrei pensato di poter rivivere nel mio Paese.
È il momento dell’unità? Allora ascoltate tutti, munitevi di mascherine e tute e fate squadra, insieme si diventa invincibili.
Per il bene del paese mostrate umiltà e collaborazione con tutti. Ognuno può dare un consiglio e un supporto anche se non riveste lo stesso colore politico.
È il momento dell’unità, quella vera, per il bene comune. Molti di coloro che attualmente sono al governo non sono stati eletti dal popolo. Siamo mica in dittatura? Cosa mi sono perso?
Basta, ora urlo forte il mio dolore, prima che sia troppo tardi…ma forse lo è, obbligate la gente a stare a casa in ogni modo possibile, correre e andare al mare deve diventare in questo momento di emergenza un reato, o siamo tutti assassini.
Chi corre per esibire un fisico da statua greca quest’estate, il mare, andando avanti cosi lo vedrà con il binocolo.
Forza non si molla, avanti, non si arretra.
Siamo partiti tutti insieme e torneremo tutti uniti a costo di portare a spalla i nostri feriti macchiando le nostre divise del loro sangue.
Non è il momento della brillantina o del rossetto, è l’ora di indossare ognuno la propria divisa e combattere in prima linea dando l’esempio. Sono cattolico, ma chiedo al Santo Padre di elargire non solo con le preghiere il suo aiuto, chiedo perdono a Dio per questo pensiero, ma non posso più stare zitto.
Non dormo sentendomi impotente mentre i miei fratelli e le mie sorelle si ammalano e muoiono combattendo. Basta, datevi da fare, basta stare seduti in poltrona, e combattete!