LECCECRONACHE / “Andrà tutto bene” ?!?
di Raffaele Polo______
Mi soffermo a leggere una scritta che, da qualche giorno, è un po’ dappertutto: “Andrà tutto bene”. E, subito, cominciano a girare le rotelline che caratterizzano la nostra mente sempre impegnata a notare i segni del tempo…
Uno dei miei autori preferiti è Jerome K. Jerome, autore di ‘Tre uomini in barca – per non dir del cane’, ‘Tre uomini a zonzo’, ‘Loro e io’, ‘Pensieri oziosi di un ozioso’.
Dal suo umorismo, tipicamente anglosassone, prende forma poi, evolvendosi, ‘La legge di Murphy’, riprodotta e diffusa in stampa da Arthur Bloch che pubblica cento anni dopo Jerome e che ha la stessa identica, inquietante struttura: dimostrare, in maniera inequivocabile, che ‘se qualcosa può andar male, lo farà’.
Ora, che questo sia umorismo, è scontato: ma un brivido di suspense ci percorre se vogliamo entrare nel merito e confrontare quello che si legge con la realtà che ci subissa di esempi che versano in tal segno. Ovvero nel segno della negatività per noi miseri mortali, eterni sconfitti nella lotta con situazioni ed oggetti….
Tra l’altro, l’esemplificazione è veramente suggestiva: com’è che il traffico aumenta non appena decidiamo di uscire dal parcheggio? Perché l’acqua bolle più lentamente, se stiamo a guardarla e abbiamo fretta? Com’è che il telefono squilla esattamente quando iniziamo a fare la doccia? E perché escono i numeri del lotto proprio quando non li giochiamo? Per non parlare dell’ombrello, mai in nostro possesso quando arriva un rovescio di pioggia…
Fatti che fanno sorridere, è vero. Ma sono così frequenti che viene il sospetto che siano proprio regolati da leggi che intuiamo ma non conosciamo…
Ora, di fronte ad ‘Andrà tutto bene’ come non contrapporre ‘Se qualcosa può andar male, lo farà’? La tentazione è forte ma ci sorregge, ancora una volta, il buonsenso.
Per ogni frase fatta o proverbio, ne esiste un’altra che afferma esattamente il contrario. Esempio? ‘Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che perde e non sa quel che trova’, a cui risponde, in dialetto ‘Ci cangia, defrisca’…
E’ sempre così, anche nell’antichità, chi chiedeva un responso alla Sibilla o alla Pizia, insomma ad un pregiato Oracolo, riceveva alcune tavolette con una parola scritta su ognuna. Stava a lui comporle per avere un senso compiuto…Ma verità diverse venivano fuori, spostando anche una sola parola…
E che dire nel libro per eccellenza, ovvero la Bibbia. C’è una frase che tutti conoscono: Voce che chiama nel deserto, eccetera. Bene, spostiamo la virgola e avremo:
Voce di uno che grida nel deserto, preparate la strada del Signore
a fronte di
Voce di uno che grida, nel deserto preparate la strada del Signore.
Cambia notevolmente il significato, come si può notare.
E, ciliegina sulla torta, scopriamo che, ai tempi della stesura originale, i segni di interpunzione non c’erano….