IL LECCE / IL PREPARTITA / PORTE APERTE
(Rdl)______Al Via del Mare Lecce si gioca, a porte aperte (a differenza di altri campi, a causa dell’emergenza sanitaria) domenica 1 marzo, fischio di inizio alle 15.00.
L’Atalanta, che intanto si sta comportando bene in Champions League, dopo aver ipotecato il passaggio turno con la vittoria di mercoledì 4 a 1 sul Valencia, in campionato vuole blindare il suo quarto posto in classifica, l’ultimo buono per l’accesso alla massima competizione europea anche nella prossima stagione.
Il Lecce deve riscattare la sonora sconfitta patita per 4 a 0 domenica scorsa a Roma, e, se vogliamo, quella subita a Bergamo nel girone di andata per 3 a 1, e comunque in maniera netta, più di quanto attesta quel punteggio; in ogni modo, non ha bisogno di ulteriori motivazioni: deve fare punti per salvarsi, e basta, anche se l’avversario di domani è sulla carta nettamente superiore.
Però in casa i Giallorossi hanno fermato e costretto al pareggio Juventus ed Inter, e infine, come si sa, nel calcio tutto è sempre possibile.
Formazioni ancora tutte da decidere: nel Lecce ci sono al solito da valutare le condizioni degli infortunati vecchi e nuovi, previsto il rientro di Saponara; nell’Atalanta c’è da risistemare la difesa., e da valutare lo schieramento in pieno nell’occasione del formidabile attacco Gomez, Ilicic, Zapata.
Nella consueta conferenza stampa della vigilia all’ora di pranzo, al termine dell’ultima rifinitura, mister Fabio Liverani fa il punto della situazione in casa giallorosso: “La squadra sta bene, è normale che c’è stato bisogno di qualche giorno di tempo per superare la botta di Roma, che è stata brutta. I ragazzi hanno nel loro DNA la voglia di mantenere questa categoria.
Ho due/tre dubbi sula formazione di domani, compreso la scelta del portiere. A prescindere dal modulo e dai numeri, con l’Atalanta, quello che dovremo cambiare è l’atteggiamento rispetto a Roma.
Quella di domani sarà una gara fatta di duelli individuali e se riusciremo a mettere in campo la stessa corsa e fisicità dei nostri avversari, potremo fare una gara attenta”.
Poi non si sottrae ad un giudizio sullo svolgimento del campionato, a emergenza sanitaria in corso: ““Come al solito in Italia si prendono alcune decisioni senza senso e logica, ritorna alla luce il lato oscuro del calcio che abbiamo provato a ripulire. Una decisione del genere tutela solo quelle quattro-cinque squadre che hanno interessi in gioco”.
All’ultimo momento, infatti, proprio in tarda mattina, è stato deciso di rinviare a data da destinarsi Udinese-Fiorentina di questa sera; e domani Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia, e Juventus-Inter che, almeno a quanto deciso in precedenza, avrebbero dovuto disputarsi a porte chiuse.
Si giocano solo oggi Lazio-Bologna e Napoli-Torino; e domani Cagliari-Roma, Sampdoria-Verona e, appunto, Lecce-Atalanta, tutte confermate.
Difficile dare torto al tecnico, giudizi di merito a parte, sui pericoli di regolarità che il campionato corre disputato in questo modo.
Se c’è un’emergenza sanitaria, il campionato si doveva chiudere, comunque e dappertutto, come è stato fatto con le scuole, gli uffici e tutte le altre manifestazioni artistiche e sportive. Non ha senso fare le partite a macchia di leopardo. Ma il calcio muove troppi interessi, che sono evidentemente più forti di tutto: e fare partite a porte chiuse avrebbe comportato grossi problemi economici per le società. Rimane da vedere come e quando saranno recuperate tutte queste partite della ventiseiesima giornata, settima di ritorno (da indiscrezioni pare il 13 maggio), come quelle rinviate nel turno precedente dello scorso fine settimana.
Gian Piero Gasperini, dal canto suo, non ha tenuto la tradizionale conferenza stampa, annullata a causa appunto dell’emergenza sanitaria, e sostituita da un video, pubblicato dal sito web della società: “È una situazione che tocca tutti quanti, queste notizie destano attenzione. Speriamo si possa risolvere, ma sappiamo benissimo che sarà una cosa lunga” -ha detto sulle novità del campionato, e, sulla partita di domani, ha poi aggiunto: “La squadra ha passato una settimana un po’ strana, con molta attenzione a queste notizie. Ma ci siamo comunque allenati intensamente e siamo pronti a giocare domani anche se in un clima di incertezza”.
Fa discutere oltre tutto, infine, la decisione di vendere i biglietti settore ospiti al Via del Mare. Se Bergamo è direttamente interessata dall’emergenza, che senso consentire ai tifosi dell’Atalanta di andare a Lecce?
Fino ad oggi è mancata una decisione ufficiale, ci si aspettava che la trasferta non sarebbe stata consentita, ma così non è stato, dal momento che a questa mattina non c’è stato a tal riguardo nessun divieto.
Così domani porte aperte al Via del Mare anche per i tifosi ospiti. Cento ottanta sono i biglietti finora venduti on line. Ma, anche su questo, è già polemica.
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Porte aperte, porte chiuse, porte girevoli mi vien da dire. Partite a porte chiuse prima e poi rinviate dopo, tutto il contrario di tutto.
A questo aggiungiamo ministri non ministri che giocano a fare i ministri e si fanno portavoce di un territorio per chiedere di non far arrivare i bergamaschi e nemmeno nel loro Governo riescono a farsi ascoltare ma si godono qualche minuti di celebrità.
Un pagliacciata all’italiana.
Tifosi bergamaschi sì, poi no, oppure forse, anzi facciamo sì. Incredibile pantomima.
Siano benvenuti i tifosi bergamaschi a Lecce questo sia chiaro ma è la discrepanza di decisioni, è l’incertezza di intenti, la mancanza di visione e programmazione di questo Governo, che ripeto non ha motivo di esistere. Arruffoni in tutto anche in casi in cui l’intero Paese è in ansia per la situazione sanitaria. Inadeguati.
Lecce – Atalanta: i tifosi bergamaschi possono venire a vedere la gara a Lecce ma a Bergamo, in casa loro, chiudono le porte e rinviano le gare.
L’allenatore dell’Atalanta Gasperini non fa conferenza stampa per il rischio contagio da Coronavirus, tante cose che messe tutte insieme non reggono un impianto logico di coerenza.
Questa è un’insalata e sono tutti complici di comportamenti assurdi che lasciano perplesse le persone. Sono indifendibili.
Buona partita a tutti e forza LECCE.
La decisione condivisa da Ministero dello Sport, Figc e Coni di rinviare solo cinque delle partite del campionato di serie A previste per domenica 1 marzo è incomprensibile in quanto tardiva, frettolosa, parziale.
Si tratta di una iniziativa che nulla sembra avere a che fare le esigenze di prudenza e prevenzione relative alla diffusione del Coronavirus, ma solo con la tutela degli interessi legati al mondo del calcio che sarebbero stati colpiti dal gioco delle partite a porte chiuse.
Più logico, coerente e trasparente nei confronti della popolazione sarebbe stato procedere per tempo al rinvio dell’intera giornata calcistica, così come sta avvenendo in altri campionati sportivi.
È stato deciso invece che si giocheranno regolarmente a porte aperte Lecce – Atalanta, Lazio – Bologna, Napoli – Torino senza alcun divieto di trasferta per i tifosi ospiti – provenienti da aree colpite da covid 19- di cui pure si è parlato nei giorni scorsi come provvedimento prudenziale.
La Regione Puglia, la Prefettura, la Asl territoriale, il Comune di Lecce e le altre autorità locali, preso atto del provvedimento, si attiveranno in occasione della partita di domani per il rispetto dell’ordinanza regionale e delle direttive ministeriali relative all’emergenza Covid19, che prevedono, in caso di riscontro di sintomi, l’attivazione di protocolli sanitari. A tal fine saranno installate agli ingressi dello stadio dalla Asl territoriale postazioni per uno screening sanitario di base destinato agli spettatori della partita e sarà garantito il trasferimento in sicurezza sui bus SGM dei tifosi che arriveranno alla stazione.
L’esigenza di uniformare direttive, interventi, iniziative territoriali su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire efficienza ed efficacia delle stesse, pur ribadita più volte dal Governo e dalle strutture attivate a livello nazionale per la gestione dell’emergenza, risulta in questo caso disattesa.
In queste ore di emergenza sanitaria coloro che intendono le responsabilità pubbliche come servizio alla comunità sono impegnati a studiare, documentarsi, coordinare le iniziative delle amministrazioni di cui sono responsabili. Altri, come capita di leggere sui social, sono invece impegnati a innestare polemiche politiche sulla legittima preoccupazione della popolazione. Da ultima leggo la nota del parlamentare della Repubblica D’Attis. Il quale definisce “zona rossa” il bergamasco – in realtà è zona gialla – e Bergamo una città a 100 chilometri dal “focolare” del virus (sic). Invito D’Attis a perdere meno tempo in polemiche e a spendere più energie nel documentarsi per dare un contributo di sostanza alla gestione di una emergenza inedita.
Il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora: “Nel comitato provinciale ordine pubblico svoltosi a Lecce è stato stabilito di sottoporre i tifosi bergamaschi al loro arrivo nella zona di prefiltraggi, prima dell’accesso ai tornelli del settore ospiti, a termoscanner ed altre prescrizioni secondo i protocolli diramati dal ministero della salute per gli arrivi negli aeroporti”.
Una grande buffonata quella di misurare la temperatura ai 199 tifosi dell’Atalanta venuti dal Nord Italia nella nostra città. Come è possibile pensare che la prevenzione si possa attuare soltanto in questo modo.
Avevo chiesto ben 10 giorni fa, in occasione dell’ultimo consiglio comunale come rappresentante del Msi Fiamma Tricolore di intervenire in termini di prevenzione al nostro sindaco, autorità sanitaria, si fa per dire, della nostra città.
Una autorità sanitaria che non si è fatta rispettare, evidentemente e che avrebbe dovuto ascoltare le giuste preoccupazioni di chi vuole interessarsi della salute dei suoi concittadini e perché no, dei salentini tutti.
Salentini che meritano lo stesso rispetto degli abitanti di altre regioni d’Italia. Ma si può credere che la prevenzione si possa fare solo con la rilevazione della temperatura? Quando sono arrivati i 199 tifosi dell’Atalanta? Dove hanno soggiornato? Con chi hanno mangiato? Con chi sono stati in contatto i tifosi dell’Atalanta? E la salute dei nostri calciatori da che parte la mettiamo?
Insomma, grazie alla nostra autorità sanitaria non riusciamo a farci rispettare nemmeno in un diritto costituzionalmente garantito, quello alla salute. Se dovessero esserci conseguenze malauguratamente, e nessuno di noi se lo augura, sapremo a chi attribuire la responsabilità.
Il sindaco di Lecce evidentemente è troppo impegnato a cambiare delibere all’ultimo momento e non avrà trovato il tempo di andare a interessarsi della salute dei suoi cittadini e dei salentini tutti”.