SEMPRE PIU’ EFFICIENTE, SEMPRE PIU’ DI QUALITA’ L’UNIVERSITA’ DEL SALENTO DEL NUOVO RETTORE
AVVIATO UN PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE. ECCO IN DETTAGLIO IN CHE COSA CONSISTE (g.p.)______”Una decisa svolta rispetto alle politiche del recente passato“. Così il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice (nella foto) ha definito la riforma della struttura organizzativa dell’ateneo da lui voluta, cui sta lavorando un gruppo di studio.
In collegamento con il direttore generale Donato De Benedetto ne fanno parte i professori Luigi Spedicato, Francesco Natale, Emanuela Ingusci, e Antonio Iazzi.
Di cosa si tratta, l’ha anticipato proprio il professor Spedicato, coordinatore del gruppo di studio: “Puntiamo a una maggiore efficacia ed efficienza della struttura organizzativa per perseguire al meglio gli obiettivi che l’Ateneo si è dato attraverso l’adozione del Piano Strategico e di quelli che discendono dal proprio mandato istituzionale e per migliorare, considerate le risorse disponibili, la capacità di soddisfare le esigenze dei nostri portatori di interesse.
Una riorganizzazione si rende necessaria sia perché negli anni è profondamente mutato lo scenario di riferimento e lo specifico contesto competitivo in cui l’Università si trova a operare, sia perché la contrazione del personale, determinata dalle politiche di finanziamento del sistema universitario (riduzione dei flussi finanziari e vincoli di bilancio), ha reso improcrastinabile la ridefinizione dell’attuale modello organizzativo e la reingegnerizzazione dei processi lavorativi.
Non si tratta soltanto di ridisegnare l’assetto organizzativo, ma anche di rivedere i singoli processi di lavoro, con l’obiettivo sia di renderli più efficienti e qualitativamente adeguati, sia di valorizzare al meglio le professionalità di cui l’Ateneo può disporre ed elevare, così, anche il livello di motivazione e di coinvolgimento del personale interessato.
Per assicurare che la riorganizzazione possa divenire un progetto condiviso e condurre a un effettivo miglioramento del benessere lavorativo – obiettivo imprescindibile perché il riassetto organizzativo possa risultare efficace e sostenibile – la riorganizzazione si baserà, oltre che sul confronto con le organizzazione sindacali, anche sul coinvolgimento del personale di Ateneo, così che tutti possano sentirsi parte del progetto.
La riorganizzazione non potrà risolvere i problemi derivanti dalla sottodotazione di personale, ma di certo consentirà di orientare meglio le politiche di reclutamento, in attesa che il Governo si avveda del ruolo strategico che le Università svolgono per lo sviluppo del Paese e torni a finanziare l’aumento delle piante organiche degli Atenei, a partire da quello, come per l’appunto il nostro, in cui si registrano condizioni di evidente sofferenza strutturale.
Il progetto di riorganizzazione, che coinvolgerà l’intero Ateneo, si concentrerà inizialmente su alcune aree gestionali che presentano particolari criticità, sia per verificare l’efficacia di specifiche soluzioni organizzative sia per testare alcune modalità di coinvolgimento del personale. I primi interventi potranno concretizzarsi già nei prossimi mesi, mentre la riorganizzazione nel suo insieme richiederà almeno dieci mesi di lavoro e un analogo periodo di implementazione perché vada a regime il nuovo modello organizzativo.
Intanto, con le risorse a disposizione, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione hanno deciso di inaugurare nuove politiche di reclutamento del personale tecnico-amministrativo, destinandovi oltre il cinquanta per cento dei punti organico finanziati nell’ambito della programmazione relativa al biennio 2021-2022″.