PER LA SICUREZZA DELLA ZONA STAZIONE FERROVIARIA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il coordinatore cittadino di Cambiamo!’ Wojtek Pankiewicz ci manda il seguente comunicato______
Ancora una volta la zona della stazione ferroviaria di Lecce diventa teatro di aggressioni, violenze e risse.
Un 25 enne di nazionalità pakistana, titolare di un’attività di vendita di kebab, ha rimediato la rottura del naso. La colpa? Aver sentito il dovere di chiamare le forze dell’ordine, quando si è accorto che era in corso una rissa.
È così che, i coinvolti nella rissa, accortisi di questa sua iniziativa, lo hanno aggredito.
Come a dire: come ti sei permesso di chiamare la polizia? Noi, regoliamo i nostri conti da soli ed in questo modo. Fatti gli affari tuoi!
Purtroppo, la frequenza con cui si verificano questi episodi, porta a consolidare modi di ragionare dissennati ed inammissibili, come questo.
Il coordinamento cittadino di Cambiamo!, tramite il coordinatore cittadino Wojtek Pankiewicz e su iniziativa dei delegati alla sicurezza ed alla legalità Andrea Attanasio e Diego Palumbo, dopo aver esaminato la situazione,chiede al Sindaco ed all’amministrazione comunale di intraprendere le politiche necessarie per contrastare il riverificarsi di ulteriori episodi simili, in quella zona della città e garantire serenità e sicurezza ai cittadini.. Questo problema non può essere scaricato soltanto alle forze dell’ordine. Sono necessarie politiche mirate e organiche.
La zona della stazione ferroviaria è, oramai, diventata una delle aree più insicure della città, che rischia di peggiorare ulteriormente con il previsto “ribaltamento” della stazione ferroviaria.
Una delle possibili soluzioni è quella di creare le condizioni per incentivare i cittadini a popolare e far frequentare quella zona, agevolando la nascita di nuove attività commerciali, di attività sociali e la realizzazione di eventi.
Ripopolare e rivitalizzare quel quartiere è un modo per restituire serenità e tranquillità agli abitanti della zona: un preciso dovere di chi amministra la città.
Se nulla sarà fatto, quella zona diventerà la “porta palazzo” della Torino di 25 anni fa: la zona più pericolosa della città.”
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