IL LECCE / LA PARTITA / LA BUFERA NON PASSA PIU’
(Rdl)______E’ bufera sul Lecce, giunto alla quarta sconfitta di fila, rimasto a quindici punti, tre sopra il fanalino di coda Spal, appena uno sopra della dead line di Genoa e Brescia della , che però appaiono più dotate tecnicamente e più motivate, soprattutto ora sotto quattro punti, tanti, dalla zona per così dire tranquilla, di Sampdoria e Sassuolo.
Al giro di boa, un bilancio sconfortante, anche perché si vedono sempre gli stessi errori.
Il calcio certo è il gioco del dove sempre tutto può accadere, del basta un episodio, un centimetro, un rimpallo, un rigore, per cambiare l’esito di una gara.
Però il calcio ha anche una sua logica, oggettiva, al di là delle opinioni, che sono sempre tutte legittime, va bene, e tutte, qualunque siano, inconfutabili: però una logica oggettiva esiste, oh se esiste!
Di nuovo a Parma il Lecce bel primo tempo cerca di fare gioco, di essere propositivo, ma non riesce ad esprimere né intensità, né lucidità, né cattiveria.
Qualcuno manca, assenze che comunque non sono mai state decisive; qualcuno è sotto tono, da tempo, purtroppo, Tachtsidis prima di tutti, qualche altro è da dimenticare: Babacar invece del gol dell’ex fa al Parma la soddisfazione di averlo ceduto.
Non va meglio l’altro attaccante sulle cui capacità di riscatto la società aveva scommesso, Lapadula, ma se era stato ceduto all’ennesima stagione deludente, un motivo ci doveva pur essere.
E certo è stata una campagna acquisti deludente, per giunta il calcio mercato di gennaio è cominciato anche peggio, con l’unico attaccante, La Mantia, figura carismatica dei bei tempi, ceduto.
Se non segni, sei già per metà condannato.
Se poi continui a fare errori clamorosi in difesa, la condanna è definitiva.
Jacoponi, un difensore il cui inserimento offensivo sulle palle inattive era ampiamente prevedibile, fa gol di testa al quarto d’ora della ripresa su calcio d’angolo lasciato solo, senza nemmeno saltare.
Poi il raddoppio, scontato, vista la situazione che si stava delineando in campo, di Cornelius dopo un quarto d’ora, con un’altra fase difensiva gestita male, e partita chiusa.
Ce l’ha, una logica, il calcio, spesso prevale e il 2 a 0 del Parma non fa una grinza.
Bufera: il periodo critico si protrae, pare più un cedimento strutturale, che un normale calo fisiologico.
Da serie A, solo il pubblico: ieri, in una notte di lunedì, di freddo intenso, erano tanti da riempire un intero settore del Tardini, e hanno incitato la squadra fino alla fine.
Parma: Sepe, Iacoponi, Grassi (76′ Scozzarella), Inglese (69′ Cornelius), Hernani (83′ Gervinho) Kurtic, Alves, Gagliolo, Kucka, Darmian, Kulusevski.
A disposizione: Colombi, Alastra, Dermaku, Brugman, Laurini, Siligardi, Sprocati, Pezzella.
Allenatore: Roberto D’Aversa
Lecce: Gabriel, Petriccione, Lucioni, Donati, Mancosu (64′ Lapadula), Falco, Rossettini, Deiola (87′ Rispoli), Babacar (78′ Vera), Dell’Orco, Tachtsidis.
A disposizione: Vigorito, Chironi, Riccardi, Meccariello, Dubickas, Gallo, Maselli, Laraspata.
Allenatore: Fabio Liverani
Marcatore: 57′ Iacoponi, 72′ Cornelius,
Ammoniti: Hernani, Petriccione, Inglese, Alves, Iacoponi.
Recupero: 3’st
Spettatori: 15.258 di cui 1.569 ospiti
Arbitro: Michael Fabbri di Ravenna
Assistenti: Dario Cecconi di Empoli – Valerio Colarossi di Roma
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