IL 2020 PORTA SUBITO L’INCUBO #WWIII
di Giuseppe Puppo______’Stasera viene da rimpiangere le beghe politiche di casa nostra e le amenità in cui ci dibattiamo, le impossibili convergenze parallele del governo, i parlamentari che cambiano casacca, i milioni di euro di ingaggio per una vecchia ciabatta come Ibrahimovic in un calcio impazzito, se sia bello, o se sia brutto il film di Checco Zalone, le risse verbali dei talk show televisivi nostrani, gli scherzi sulle baruffe romane del Papa, i protagonisti del prossimo festival di Sanremo.
Di politica estera, non possiamo parlare, perché non abbiamo voce in capitolo, avendo abdicato da decenni, dai tempi di Aldo Moro e di Bettino Craxi, ad un ruolo attivo, nel naturale scenario mediterraneo che ci competerebbe, se non ci fossimo appiattiti al servizio degli Americani.
Di politica estera, come diretta conseguenza del nostro disimpegno servile, capiamo poco e punto: per esempio, per noi gli Arabi, i Musulmani, i Libici, sono tutti uguali.
La speranza è di tornarcene ad occupare al più presto: vorrebbe dire che anche questa volta il mondo avrà superato una crisi senza precedenti, e la follia della guerra sarà limitata a conflitti locali, per interposti schieramenti, una specie di riduzione del danno, terribile, ma sempre almeno una riduzione,
La realtà al momento è un’altra: il mondo è sull’orlo di una guerra totale.
Gli scenari realistici non sono prevedibili, ma sono tutti dei più foschi.
Sono anni e anni che gli Usa cercano di annientare l’Iran, come han fatto finora con tutti i Paesi, tanti, dalla Jugoslavia alla Libia, a loro estranei militarmente e avversi economicamente, perché contrari ai loro interessi.
Questa notte han fatto una vera e propria dichiarazione di guerra, di cui è responsabile in maniera unilaterale il loro presidente Donald Trump, che cerca così sia di allontanare i fantasmi di una messa in stato di accusa, sia di essere rieletto alle prossime elezioni di novembre.
Ora il pretesto è stato la ‘punizione’ per l’assalto all’ambasciata statunitense a Baghdad della scorsa settimana, a opera di militanti Sciti, secondo la propaganda del Pentagono: atto di violenza, certo, che ha causato decine di feriti, ma che non ha provocato vittime, e che, giova ricordarlo, era la reazione popolare della minoranza scita all’ultimo attacco americano contro le loro milizie, che aveva causato decine di morti.
Altri, gli ultimi, da quando invasero l’Iraq e ne annientarono il regime di Saddam Hussein, con pretesti poi del tutto rivelatisi senza fondamento, provocando uno stillicidio di morti e feriti quotidiano, che si trascina da allora senza soluzione di continuità.
Così come senza fondamento appare ora la presunta giustificazione dell’assassinio del generale Soleimani, vero e proprio attacco terroristico contro l’esponente politico e militare di uno Stato sovrano compiuto in un territorio esterno.
La Storia non ha insegnato proprio niente,
Le guerre cominciano così: solo dopo si capisce che cominciano per esempio con l’uccisione deliberata di un esponente politico in una determinata zona del mondo in ebollizione sociale ed economica.
L’ Italia ha migliaia di soldati nelle zone calde del Libano, della Libia e dell’Iraq, chissà dove altro ancora, al servizio degli Usa.
Nelle basi in Sicilia e nel Nord Est ospitiamo gli arsenali operativi degli Usa.
L’Iran è nostro partner commerciale privilegiato, nonostante le sanzioni americane e ancora di più potrebbe diventarlo, un toccasana per le nostre imprese soffocate dalla globalizzazione.
Insomma, ci siamo dentro fino al collo.
Dalla Farnesina è venuto solamente un generico appello alla moderazione, senza una vera e concreta strategia politica.
Pure, c’è un capo politico di quello che rimane di un Movimento che appena pochi anni fa parlava di uscire dalla Nato e di ricollocare l’Italia in una nuova dimensione internazionale.
Matteo Salvini – per dire poi dell’opposizione, al governo – ha fatto una dichiarazione di una stupidità colossale, difficile riuscire a concentrare in poche righe tante cazzate in un colpo solo, alla faccia della sovranità, del sovranismo, del pacifismo, degli interessi nazionali, tanto a lungo sostenuti almeno in teoria in passato.
Gli interessi economici statunitensi e quelli del mercanti di armi si muovono sopra l’Italia, che si trascina supinamente al loro servizio.
Per giunta, nessuno degli Americani ci ha minimamente cagato, neanche di striscio, per dirla volgarmente, né prima, né dopo l’attacco a Baghdad, nemmeno a titolo informativo, nemmeno sugli sviluppi della situazione.
Le genti del mondo ‘stasera trattengono il fiato. Avevano appena finito di augurarsi un nuovo anno di pace e prosperità. Dopo appena tre giorni si ritrovano a ragionare sui social con l’ hashtag #WWIII, che significa appunto terza guerra mondiale.
La loro consapevolezza di un pacifismo senza se e senza ma, del ripudio delle follie belliche senza distinzioni, è cresciuto molto negli ultimi decenni, dai tempi del Vietnam in poi, ovunque, ma ancora in tantissimi si sentono scavalcati e sopraffatti dai loro governanti, che non capiscono che non ci sono guerre giuste.
Tutte le guerre sono sempre ingiuste. Le guerre sono lacrime e sangue, sono lutti e tragedie, sono un’offesa profondissima che il genere umano procura a sé stesso.______
LA RICERCA nel nostro articolo di questa mattina, contente in coda tutti gli aggiornamenti delle ultime ore