LECCE CITTA’ PUBBLICA’ SUL GASDOTTO TAP-SNAM
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il gruppo consigliare al Comune di Lecce Città Pubblica ci manda il seguente comunicato_______
Nel valutare quanto sta accadendo nel territorio del comune di Lecce in riferimento al «metanodotto SNAM di interconnessione TAP», sentiamo il dovere di esprimere alcune considerazioni e di portare a conoscenza dell’opinione pubblica le nostre preoccupazioni.
Premesso che su 55,430 km di tracciato complessivo, il metanodotto SNAM attraversa il territorio del Comune di Lecce per 22,475 km e che su 2.200.000 mq. di suolo utilizzato, 900,000 mq. sono nel territorio leccese; ne deriva che il gran numero di ulivi (circa 8.603), che verranno espiantati e poi in parte reimpiantati in situ lungo tutto il tracciato, sono dislocati in larga misura sul territorio leccese, e ciò a maggior ragione se si considera che dei 22,475 km (su 55,430 complessivi) ben 14,200 interferiscono con zone a uliveti anche secolari con forte impatto paesaggistico. Come scriveva il Disteba dell’Università del Salento: “…la movimentazione di oltre 8.000 individui in un arco temporale breve, può costituire un elemento di criticità in relazione alle corrette procedure di destinazione e ritorno in situ di tutti i soggetti”.
Tanto premesso, non è superfluo ribadire che il Comune di Lecce si è attivato sulla questione in esame solo a partire dalla prima Amministrazione Salvemini, con delibera di parere negativo del Consiglio Comunale (ottobre 2017) e con la partecipazione dell’assessora Rita Miglietta alla conferenza dei servizi.
Fino a quel momento, infatti, il Comune di Lecce aveva sempre disertato gli appuntamenti istituzionali e ignorato le richieste di pronunciamento.
Con il parere negativo dell’ottobre 2017 del Consiglio Comunale, ribadito e rafforzato dal Comune per voce dell’Assessora Rita Miglietta in Conferenza dei Servizi, si erano sottolineati, tra gli altri, due principali punti di criticità:
– «l’unitarietà dei due metanodotti (TAP e SNAM), pur distinti sotto il profilo dei soggetti proponenti e degli iter autorizzativi seguiti, assume un duplice profilo problematico nell’impatto del progetto nel territorio comunale di Lecce… l’autonomia dei processi autorizzativi relativi agli impatti ambientali non ha determinato fino ad oggi un’analisi integrata degli impatti complessivi ed unitari, ovvero comprensiva degli effetti che si determinano su tutti i territori che sono contestualmente attraversati dai due metanodotti»;
– «la movimentazione di oltre 8.000 individui (di olivi) in un arco temporale breve può costituire un elemento di criticità in relazione alle corrette procedure di destinazione e ritorno in situ di tutti i soggetti».
Il primo dei due punti suindicati, da quanto ci consta, è stato successivamente approfondito anche in sede giudiziaria, nell’ambito dell’incidente probatorio conclusosi il 21 gennaio 2019, con l’esame dei periti nominati dal GIP, i quali hanno affermato, nella relazione del 14.11.2018, che dall’esame effettuato in contraddittorio tra le parti, «Il processo di VIA doveva necessariamente tenere conto degli effetti cumulativi dei due progetti non solo per l’aspetto paesaggistico, ma in maniera più ampia sia per quanto riguarda la tutela della salute umana (anche a prescindere dall’applicazione della direttiva “Seveso” o meno) sia per quanto riguarda la tutela degli ecosistemi interferiti».
Alla luce di quanto detto ed in assoluta continuità con le cautele già manifestate in precedenza nelle sedi istituzionali, quindi, invitiamo il Comune di Lecce, nelle persone del Sindaco e dell’Assessora all’urbanistica, ad esercitare tutte le proprie prerogative ed i propri poteri al fine di valutare l’osservanza di tutte le prescrizioni imposte a SNAM nelle diverse fasi di realizzazione dell’opera e, al contempo, a farsi portavoce in Regione, affinché ARPA e ISPRA, che sono le agenzie competenti a verificare l’ottemperanza di tutte le prescrizioni più significative, ne garantiscano l’effettivo e puntuale rispetto.
Category: Costume e società