NUOVO ALLARME, QUESTA VOLTA PER IL GAS, A TARANTO: “Diventa un problema anche condurre una vita normale: aprire le finestre, uscire per andare a fare la spesa”
(Rdl)______Finisce l’allarme wind day per le polveri velenose provenienti dal Mostro, che del resto avvelena e uccide la città senza soluzione di continuità tutti i santi giorni, e comincia quello per il gas, proveniente dai chissà dove.
Non c’è pace per Taranto.
Il nuovo allarme, questa mattina, in un comunicato diffuso da USB, l’unione Sindacale di Base: “Da 48 ore i quartieri Paolo VI e Tamburi sono assediati da una puzza di gas nauseabonda ed irrespirabile che sta creando problemi ai cittadini. Diventa un problema anche condurre una vita normale: aprire le finestre, uscire per andare a fare la spesa.
Le emissioni di gas provenienti dall’area industriale persistono anche questa mattina, così come accaduto ieri, martedì 20 agosto. Operai e cittadini denunciano che l’aria è irrespirabile.
Chiediamo agli enti preposti come Arpa Puglia, vigili del fuoco, carabinieri del Noe e infine alla massima autorità cittadina responsabile della salute pubblica, il sindaco Rinaldo Melucci di intervenire, individuare la fonte ed infine agire per tutelare i cittadini.
Taranto non può rimanere sotto scacco di queste emissioni”.
Il fenomeno della puzza di gas su ampie zone della città non è nuovo, l’ultima volta si verificò nel mese di febbraio, senza che se ne venisse a capo._______
LA RICERCA nei nostri articoli del 15 agosto, e del 9 e 11 febbraio scorsi
L’Eni ha reso noto di aver effettuato tutti i controlli operativi, e che tali
verifiche hanno escluso problematiche odorigene in tutta l’area di pertinenza della Raffineria.
Sulla questione è intervenuto anche il sindacato di categoria della Cgil, che ha individuato emissioni diffuse e fuggitive, visibili e provenienti dall’area cokerie, nello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto, ex Ilva.
Il sindacato ha scritto al direttore dell’area a caldo della fabbrica, Michel Stefan Van Campe, e al responsabile dell’ufficio relazioni industriali, Cosimo Liurgo, chiedendo chiarimenti, e chiedendo di conoscere le cause di tale anomalia e i report del monitoraggio ambientale con particolare colare riferimento ad eventuali superamenti, in quanto ritiene inaccettabile il verificarsi di tali fenomeni.