ULTIM’ORA / CHIEDENDO NUOVE ELEZIONI SUBITO, COL CERINO DELLA CRISI SALVINI SI E’ BRUCIATO LE DITA, C’E’ GIA’ UNA NUOVA MAGGIORANZA FORMATA ORA DA M5S E PD
di Giuseppe Puppo _______
Se ne riparlerà martedì 20 agosto, ore 15, quando verrà in Senato il presidente del consiglio Giuseppe Conte per comunicazioni sulla crisi di governo, che però formalmente ancora non c’è.
E’ una parlamentarizzazione della crisi, un guadagnare tempo, anche perché poi ci saranno le discussioni relative e la formalizzazione dell’iter, affidato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per far maturare la nascita di un nuovo governo.
Lo ha deciso pochi minuti fa l’assemblea dei senatori, in una seduta sovraccarica di polemiche, svoltasi in un clima surriscaldato come nei peggiori talk show televisivi, carica di polemiche vecchie e nuove.
E’ intervenuto in aula lo stesso Matteo Salvini, che ha provato, pur tenendo la barra dritta sulla rotta tracciata, o, per meglio dire, immaginata nei giorni scorsi, a sparigliare le carte, dicendosi pronto, prima di andare al voto, però in tempi rapidi e certi, a ridurre il numero dei parlamentari, insieme al M5S. Un escamotage tattico, in pratica un ossimoro.
Però intanto c’è già una nuova maggioranza, M5S – Pd, con l’adesione dei ‘cespugli’ minori Leu e Sinistra Italiana.
E questo è quanto, al momento, di oggettivo, al di là di polemiche, differenti visioni e intenti, e partigianerie partitiche di ognuno.
Lo si è visto chiaramente al momento delle votazioni.
Tre le mozioni di Lega, Fratelli d’ Italia e Forza Italia, che chiedevano di aprire la crisi subito, di votare subito, fra ‘stasera stessa e domani, in Senato la sfiducia al governo e quindi di chiedere la presidente della Repubblica di sciogliere il Parlamento, per indire nuove elezioni politiche al più presto, già ad ottobre: sono state tutte e tre respinte, dall’ asse già saldatosi fra M5S e Pd.
Non è stato un voto tecnico, su tempi e modi.
A parte il fatto che in politica i tempi e i modi non sono mai forma, ma sempre sostanza, nella fattispecie è stato un voto profondamente politico.
La nuova maggioranza icasticamente uscita questa sera con i pallini del tabellone dell’aula del Senato, era stata del resto anticipata nel pomeriggio da una conferenza stampa di Matteo Renzi, il quale, forte del fatto che controlla i gruppi parlamentari del suo partito, al di là del ruolo del segretario Nicola Zingaretti, ha chiesto quale prossima tappa un ‘governo istituzionale’, fatto dalle ‘forze politiche responsabili’, e assicurando che ‘i numeri ci sono’.
Infatti, ce ne siamo accorti subito. _______
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri