ECCO IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE DI LECCE
(Rdl)______ Non l’aveva nominato assessore. Però pure per lui e per i suoi ‘centristi’ è arrivata puntuale, nella perfetta applicazione della logica di cencellaggine fin qui seguita scrupolosamente, la compensazione. Così questa mattina Carlo Mignone, 60 anni, avvocato e presidente dell’associazione degli amministratori di condominio, è stato eletto presidente del consiglio comunale dalla maggioranza del sindaco Carlo Salvemini.
Oggi insediamento e prima riunione.
Ecco la composizione definitiva:
MAGGIORANZA, 20 SEGGI
Partito Democratico
Saverio Citraro
Lidia Faggiano (Vice Presidente)
Paola Povero
Antonio Rotundo
Lecce Città Pubblica
Natalia Mariano Mariano
Gabriele Molendini
Cosimo Murri Dello Diago
Pierpaolo Patti
Noi per Lecce
Gianluca Borgia
Marco Giannotta
Marco Nuzzaci
Coscienza Civica
Alessandro Costantini Dal Sant
Antonio De Matteis
Giulio Mele
Sveglia Lecce
Giovanni Occhineri
Emanuela Orlando
Civica
Sergio Della Giorgia
Ernesto Mola
Lecce nel Cuore
Carlo Mignone (Presidente del Consiglio)
Puglia Popolare
Luigi Valente
MINORANZA, 12 SEGGI
Fratelli d’Italia
Saverio Congedo
Roberto Giordano Anguilla
Andrea Guido (Vice Presidente)
Congedo Sindaco
Andrea Pasquino
Forza Italia
Luciano Battista
Sentire Civico
Oronzino Tramacere
Lecce città del Mondo
Giorgio Pala
Prima Lecce
Gianmaria Greco
Lega
Severo Martini
Adriana Poli Bortone Sindaco
Gianpaolo Scorrano
Movimento 5 Stelle
Arturo Baglivo
Gruppo misto
Adriana Poli Bortone
Se fosse un giallo Agatha Cristhie lo intitolerebbe “Il delitto perfetto” e invece è la composizione della nuova amministrazione comunale con postazioni accessorie annesse” – afferma Massimo Fragola – coordinatore provinciale di Andare Oltre.
L’elezione di Carlo Mignone a Presidente del Consiglio Comunale è il completamento del puzzle ma questa volta l’autore è Carlo Salvemini! Si proprio lui, quello che professava di essere diverso, quello del vento del cambiamento, quello che durante la sua prima amministrazione e comunque prima ancora, quando era all’opposizione, gridava allo scandalo per le postazioni assegnate politicamente, quello che avrebbe preferito i manager a gestire una società mista come la Lupiae.
Quello che “i candidati alle amministrative non possono ricoprire postazioni all’interno dell’amministrazione” – continua Fragola. “Pagliaro prima e Mignone oggi sono il coronamento di nomine fatte seguendo alla perfezione le indicazioni del più classico manuale Cencelli.
Salvemini, che che ne dica – prosegue Fragola, è un politicante esattamente come tutti quanti gli altri e la sua sua faccina innocente nasconde invece tutt’altro. Purtroppo i primi 18 mesi non sono stati sufficienti a farlo conoscere alla città perché è stato bravo a mascherarsi da vittima dietro l’anatra zoppa ma ora in cinque anni i leccesi, specialmente quelli che lo hanno votato, se ne accorgeranno o peggio avranno modo di constatare la sua assoluta mancanza di concretezza. Povera Lecce.