L’ ADDIO A GIOVANNI SEMERARO
(d.g.)_______
Si è spento questa mattina nella clinica Petrucciani di Lecce, Giovanni Semeraro. Lutto nel mondo del calcio e non solo. Aveva 82 anni.
Che le sue condizioni fossero critiche si era già capito dal primo ricovero al Vito Fazzi, per uno scompenso cardiaco, due settimane fa; oggi la notizia che il suo cuore ha smesso di battere.
Così il Salento piange un grande uomo, uno dei suoi più grandi imprenditori e soprattutto l’ex presidente del suo Lecce.
In un comunicato appena diffuso, “l’U.S. Lecce esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa di Giovanni Semeraro, che dal 1994 al 2012 è stato patron ed azionista di rifermento del sodalizio giallorosso. Ha scritto pagine indelebili della storia del calcio leccese. I risultati sportivi sotto la sua gestione hanno consolidato e rafforzato la notorietà del club a livello nazionale. Tutta la famiglia dell’U.S. Lecce si stringe attorno al dolore che ha colpito la famiglia”.
Ci mancherà tanto Giovanni per la sua presenza così importante che ha avuto nella città sia per le sue doti umane, sia per le sue capacità imprenditoriali.
Siamo vicini a Elena e alla famiglia con tanto affetto.
Oggi é un giorno triste, perché ci porta via un salentino eccezionale, che ha dato lustro alla storia di questa nostra terra, che ci ha regalato traguardi, costruito ambizioni e poi esperienze straordinarie che ci hanno donato notorietà e fama. Giovanni Semeraro è stato un uomo generoso, ma anche un grande innovatore. Un imprenditore di successo, pur rimanendo carico di umiltà e attenzioni. Un pezzo di storia che nessuno potrà cancellare e che ci accompagnerà sempre, perché dovrà essere stimolo ma anche ricchezza valoriale.
Caro Presidente, il tuo sorriso illuminerà sempre il nostro cielo. Ti ho tanto pensato negli ultimi tempi e tanto avrei voluto venirti a trovare. Ti ricordo sempre con affetto. La tua intelligenza speciale, la velocità del tuo pensiero e quella simpatia naturale oltre a un’innata eleganza, una leggerezza che riusciva a volare aldisopra della posizione da te occupata, non si poteva non ammirarti. Mancherai moltissimo. A tutti noi.
Con affetto sincero
Ilaria (mi chiamavi Adalgisa, ridendo)