AL LAVORO SU UNA GRU A QUARANTA METRI DI ALTEZZA CON VENTO FORTE E ALLERTA METEO, OPERAIO ILVA MUORE SCARAVENTATO NEL MARE ROSSO DI POLVERI MICIDIALI. I SINDACATI PROCLAMANO LO SCIOPERO GENERALE AD OLTRANZA: “la fabbrica è da chiudere, è chiusa da oggi”
(e.l.)______Ennesima tragedia ieri sera a Taranto all’ex Ilva, ora AncelorMittal.
Un operaio, Cosimo Massaro, detto Mimmo, 40 anni, di Fragagnano, era sul posto di lavoro, nella cabina di manovra di una gru sul molo di attracco per carico e scarico merci direttamente sul Mar Grande, quando il forte vento ha travolto il mezzo, scaraventandolo fra le onde (nella foto) inquinate dalle polveri rosse, insieme al povero giovane.
Immediate le ricerche, poi sospese a causa del maltempo. Il corpo della vittima non è stato ancora recuperato.
Sette anni fa, avvenne un altro incidente del tutto simile nelle dinamiche, che costò la vita a Francesco Zaccaria, di 29 anni, uno dei tanti morti, nove solo negli ultimi anni, all’interno del siderurgico. Senza contare, perché non si possono contare, deceduti e ammalati a causa delle emissioni inquinanti del Mostro, fuori, a Taranto e nelle zone geograficamente vicine.
“Si poteva evitare”, la rabbia dei sindacati. Che questa mattina hanno proclamato uno sciopero generale ad oltranza.
L’incidente è avvenuto mentre, in uno dei filoni giudiziari sviluppatisi per l’intervento della magistratura, l’ultimo, come abbiamo riferito due giorni fa, i giudici hanno ordinato ad AncelorMittal la chiusura dell’altoforno 2, il principale della produzione, ma la procedura non è stata eseguita e la multinazionale sta studiando le contromisure legali.
Inoltre, “è passato solo un giorno dall’incontro con il ministro Di Maio, al quale abbiamo denunciato la gravissima situazione dello stabilimento di Taranto”, ha dichiarato Sergio Bellavita dell’Usb, i sindacati di base, ed ha poi aggiunto: “Oggi piangiamo un altro giovane dipendente ucciso sul lavoro nello stabilimento tarantino. E accade esattamente nella stessa postazione, una gru, che nel 2012 aveva ucciso un altro lavoratore. La gru è stata ricostruita ma con le medesime gravi mancanze di quella precipitata in mare nel 2012. E oggi ha ucciso Mimmo Massaro. La fabbrica è da chiudere, è chiusa da oggi. Siamo vicino ai familiari e ai cari del lavoratore ucciso, chiamiamo i lavoratori e la città ad una mobilitazione straordinaria. Liberiamo Taranto dai veleni. Chiudiamo lo stabilimento ex Ilva”.
“Un altro tragico incidente sul lavoro allo stabilimento ex Ilva di Taranto che poteva essere evitato. Una tromba d’aria si è abbattuta su Taranto e la cabina della gru è precipitata scaraventando in mare un lavoratore. È sconcertante che la tragedia di oggi avvenga con le stesse modalità e con la stessa gru dell’incidente mortale avvenuto nel 2012” – è il commento di Francesca Re David, segretaria generale FiomCgil – “Naturalmente la magistratura accerterà le responsabilità penali dell’incidente di oggi, ma non ci spieghiamo come si possa lavorare con l’allerta meteo a 40 metri di altezza. La Fiom sta decidendo in queste ore, insieme alle altre organizzazioni sindacali, le iniziative da intraprendere”.
Questa mattina, intanto, i sindacati hanno scritto ad ArcelorMittal, alla presidente del Consiglio e al ministro per lo Sviluppo economico, dichiarando lo sciopero immediato e a oltranza: “A seguito del gravissimo incidente, che ha visto coinvolto un nostro collega che operava nel DM 5, le scriventi organizzazioni sindacali dichiarano uno sciopero immediato per tutto lo stabilimento di Taranto. Ormai da anni assistiamo a continui rinvii e mancanza di assunzioni di responsabilità da chi è deputato a garantire la sicurezza della fabbrica dal punto di vista del rispetto della vita umana.
Fim, Fiom, Uilm e Ugl dichiarano che la forma di protesta messa in atto quest’oggi non terminerà sino a quando azienda, istituzioni locali, regionali e nazionali e organi di controllo, ognuno per il proprio ruolo, forniranno le dovute indicazioni a garanzia dei lavoratori e cittadini di questo territorio. Chiediamo, pertanto, l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale straordinario che assuma decisioni e provvedimenti che cambino radicalmente lo stato di cose presenti all’interno dello stabilimento siderurgico”.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 18.45.
Il corpo del povero Mimmo Massaro non è stato ancora trovato, le ricerche finora sono state senza esito.
Le gru cadute in mare sono tre, purtroppo la vittima era al lavoro su una di esse.
La Procura della Repubblica di Taranto ha aperto un’indagine e ha posto sotto sequestro l’intera area dell’incidente.
Il corpo del povero operaio è stato ritrovato e recuperato nel pomeriggio di oggi dai sommozzatori dei Carabinieri.
Ci sono, al momento, otto persone indagate dai magistrati della Procura della Repubblica di Taranto,con le accuse di concorso in omicidio colposo, e di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.