‘IL GASDOTTO VA BLOCCATO SUBITO!’. INTERROGAZIONE CHOC AL MINISTRO SERGIO COSTA, DA PARTE DI SARA CUNIAL E VERONICA GIANNONE: “Quello che abbiamo segnalato è un vero e proprio reato che si va a sommare alla lunga lista di infrazioni già effettuate da Tap”
(Rdl)______Roma, 10 luglio 2019. 11.05. “Come si evince dalle carte il pozzo di spinta realizzato nel cantiere Tap a Meledugno, risulta difforme dal progetto approvato con decreto ministeriale relativo per dimensioni e localizzazione.
Non essendo stato assoggettato ad alcuna variante né a preventiva verifica di esclusione da valutazione di impatto ambientale, in quanto il pozzo di spinta è stato realizzato prima che la A5 fosse analizzata e ottemperata, e insistendo infine su terreni sottoposti a vincolo idrogeologico e paesaggistico (per cui eventuali varianti non possono sanare gli eventuali abusi commessi),
abbiamo richiesto al Ministro dell’Ambiente se non ritenga opportuno attivarsi immediatamente per una verifica, magari valutando anche la sussistenza dei presupposti per segnalare i fatti alla magistratura competente”.
Così questa mattina in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, in un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, le onorevoli del Gruppo Misto Sara Cunial e Veronica Giannone, le quali hanno poi così spiegato la loro iniziativa: “Quello che abbiamo segnalato è un vero e proprio reato che si va a sommare alla lunga lista di infrazioni effettuate da Tap, un progetto che, a quanto pare, si può far beffa delle leggi senza incorrere in alcun provvedimento.
Non dimentichiamo, infatti, la violazione della A.29, della A.44, della A.36, della A.55, della A.48, della A.36 e della A.52. Per quanto tempo ancora si continuerà a farsi gioco delle norme e del buon senso? Per quanto tempo ancora i diritti dei cittadini e dell’ambiente verranno messi in secondo piano rispetto agli interessi economici di qualche multinazionale?
Abbiamo ascoltato per mesi le rassicurazioni dell’ex country manager TAP, Michele Mario Elia. Un soggetto già condannato in secondo grado per la strage di Viareggio a sei anni e ad oggi indagato dalla Procura di Lecce per violazione degli Art.181 dlgs 42/2004, art.44 DPR 380/2001, art. 137 dlgs 152/2006 e 452 bis c.p. reati che vanno dall’assenza di autorizzazione o in difformità da essa, all’abusivismo edilizio, dallo scarico abusivo contenente elementi inquinanti, al reato di inquinamento ambientale.
A lui si è scelto di dar retta, mentre chi denunciava i soprusi e gli illeciti, documenti alla mano, veniva deriso e ignorato. C’è da chiedersi dove sia finito il rispetto delle leggi e del nostro Paese.
Tap non è solo un’opera inutile e dannosa, che offende un intero territorio e l’intelligenza di noi tutti, ma è anche un’opera illegale che ha violato diverse prescrizioni e malgrado ciò continua ad avanzare. Speriamo che oggi sia il giorno giusto per fermarla”.
http://www.leccecronaca.it/index.php/2019/07/10/la-risposta-del-sottosegretario-il-governo-da-i-numeri/
In sede di interrogazione parlamentare, il Ministero dell’ambiente confessa che il pozzo di spinta è stato realizzato prima della verifica di assoggettabilità a Via.
Si tratta di una “informazione ambientale” ai sensi della Convenzione di Aarhus, giuridicament molto rilevante.
Nella risposta, il Ministero omette di dire che, trovandosi in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico, la situazione descritta identifica una una fattispecie di reato, ai sensi degli art.181 del D.Lgs 42/2004 e art. 44 del DPR 380/2001.
Ma questo non cambia la portata della “informazione ambientale”.
La situazione emersa richiede anche l’abbattimento e il ripristino dello stato dei luoghi nonché, in caso di inadempimento nei 90 gg successivi, l’acquisizione del bene nel patrimonio del Comune.
La cittadinanza attiva procederà in tal senso, richiamando altresì l’art. 328 del codice penale.
Se avessimo avuto dei governanti coscienziosi a cominciare da Vendola (forse anche prima) ad oggi con un governo di truffatori, questo mostro non si sarebbe dovuto vedere nemmeno il progetto di tale mostruosa, mafiosa opera, gli svizzeri in casa loro non l’avrebbero mai permesso questo obbrobrio!
Tutti i governi che si sono succeduti dall’inizio ad oggi sono stati e sono collusi con gli affaristi, quelli che contano, le lobbies.
Sarebbero, sono da processare tutti, nessuno escluso.
http://www.leccecronaca.it/index.php/2019/07/11/segnaliamo-un-reato-il-gasdotto-va-bloccato-subito-a-veronica-giannone-e-a-sara-cunial-il-governo-ha-risposto-cosi/