LE INQUIETUDINI ESISTENZIALI rock’n’roll DEGLI ANNI CINQUANTA A ERCHIE SABATO 3
(g.p.)______In principio, fu Elvis Presley. C’erano già, là, le radio libere, chiamiamole così, le stazioni locali che solcavano l’etere dell’immensa provincia americana.
C’erano i cinema, specie poi drive-in e quella gioventù bruciata aveva il volto indimenticabile di Jemes Dean, “ribelle senza motivo”. Apparentemente.
Jack Keruac scriveva un classico come “On the road”, e la beat generation cominciò a spiegarli, quei motivi, con il disagio di fronte ad una società consumistica e materialista, conformista e bigotta, e l’agio di porsi contro.
Due decenni dopo, tutto rievocato indelebilmente nella prima grande serie tv planetaria, Happy Days, giorni felici. Apparentemente.
Perché dentro quei giovani avevano un inquietudine profonda.
Una ‘stagione’ indimenticabile, che ha segnato per sempre la nostra identità di contemporanei.
Una serata speciale per rievocarla. Anzi, una notte intera (ingresso 10 euro – info tel 3497546883).
Sabato 3 agosto a Erchie, al campo sportivo, opportunamente trasformato in un vero e proprio villaggio americano degli anni Cinquanta, con mega parcheggio zeppo di auto e moto americane d’epoca, artisti di strada, un intero “quartiere” dedicato dal trucco e parrucco, il mercatino vintage e naturalmente i diner, con birra e hamburger.
A suonare, sul palco di Erchie, nemmeno tale e quale show, è lui, proprio lui, uno dei protagonisti del rock’n’roll a stelle e strisce: Robert Gordon.
Nella’ aria, ancora quella speranza. “Aiuteremo a modificare le leggi che governavano i cosiddetti paesi civili di oggi: leggi che hanno coperto la Terra di polizia segreta, campi di concentramento, oppressione, schiavitù, guerra, morte”, come annunciò all’epoca Allen Ginsberg. L’impegno rimane: in altri tempi, in altri modi, ma la lotta continua.