“Il metano e i gasdotti in particolare, con le perdite delle tubazioni e le emissioni delle centrali, sono ventisette volte più clima alteranti del carbone”. DOPO L’APPROVAZIONE IN CONSIGLIO, IL SINDACO DI MELENDUGNO MARCO POTI’ SPIEGA QUANTO SIA IMPORTANTE “la dichiarazione di emergenza a tutela del diritto umano al clima”
(Rdl)______Melendugno, 3 luglio 2019. “Sono soddisfatto e particolarmente orgoglioso per la scelta compiuta lunedì sera dal Consiglio Comunale di Melendugno in rappresentanza della totalità della comunità circa questa dichiarazione che affianca il nostro Comune a tante altre città italiane ed europee e ad interi Stati come il Regno Unito e l’Australia. Si tratta di una scelta di civiltà e rispetto per le future generazioni”.
Lo ha dichiarato questa mattina in una nota il sindaco di Melendugno Marco Potì (nella foto), che ha poi aggiunto: “Aderiamo all’appello che hanno lanciato il 100% degli scienziati raccolti intorno agli organismi delle Nazioni Unite che per il 97% riconosce l’emergenza climatica e il clima come uno dei problemi principali della vita di ognuno di noi. La nostra delibera impegna da subito il Governo e i decisori a ogni livello di dire stop all’utilizzo delle fonti fossili come il carbone, in particolare in riferimento al nostro territorio Cerano ed ILVA, e il metano, responsabili delle alterazioni climatiche. Il metano e i gasdotti in particolare, con le perdite delle tubazioni e le emissioni delle centrali, sono ventisette volte più clima alteranti del carbone”
Infine, ha lanciato un appello a fare presto: “Bisogna agire subito: i prossimi dodici-tredici anni sono cruciali per impostare le strategie future perché dal 2030 al 2015 potrebbe verificarsi una catastrofe. Siamo determinati ad applicare il principio di precauzione: nel dubbio fermiamoci e cambiamo. Le rivoluzioni partono dal basso, dalle città, dai Comuni, per poter affrontare i cambiamenti dell’intero pianeta”.______
L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo di lunedì 1 luglio scorso