LE INCHIESTE DELL’ UFFICIALE RIZZO, LE NUOVE STORIE NELL’ULTIMO LIBRO DI RAFFAELE POLO
(Rdl)______Nelle intrigante collana delle ‘giraffe’ della Robin editrice, esce una nuova raccolta delle indagini dell’Ufficiale Rizzo, misterioso personaggio alle prese con fatti strani e inverosimili avvenimenti che il magico Salento contemporaneo ci offre, come da un fantastico contenitore.
L’idea portante di questi scritti è quella di affondare memoria, percezione e fantasia in una terra che crediamo di conoscere ma che, invece, è ricchissima di piccoli, grandi misteri. E l’Ufficiale Rizzo, più che risolverli, li espone con modestia all’attenzione di chi, magari, distrattamente li percorre e li aggira senza rendersi conto che la ineguagliabile patina di suspence c’è, eccome, nella particolare luce delle nostre contrade che, pure, hanno nomi familiari: Lecce, Trepuzzi, Surbo, Aramano…
In questa atmosfera nebbiosa, posta in un limbo tra passato e presente, prendono vita le indagini di Rizzo, le sue peripezie che sconvolgono buon senso e quotidianità, ma senza apparire. Riesumando figure ormai scomparse da tempo (in questo scritto si possono incontrare Edoardo De Candia e Adriano Moschettini. Ma anche tanti altri fantasmi reali del tempo che fu….) e mescolando l’odierno con il deja-vù, ecco che la caratteristica, stringata prosa dell’autore la fa da padrona in un viaggio piacevolissimo tra volti e simboli che credevamo irreparabilmente perduti…
La prima indagine è a Lecce, a cercare di decifrare il mistero del dodecaedro romano e della sua utilità. Senza tener conto che proprio questo strano oggetto non è altro che una chiave che serve ad aprire incredibili varchi temporali…
Poi Rizzo approda a Trepuzzi dove un giornale pare annunci con incredibile anticipo gli avvenimenti che dovranno accadere. E non è un caso che Rizzo si ritrovi in un coro gospel che vibra delle sensazioni che la sua leader, Tyna, sa infondere. È appena il caso di notare che Tyna esiste veramente ed è apprezzata artista musicale leccese.
Poi, in un pezzo di storia che è anche fanta-cronaca, si cerca di dipanare il reale spostamento di due statue dalla centrale Piazza Sant’Oronzo di Lecce alla Chiesa di Surbo, con l’intervento di servizi segreti e faccendieri dell’Est…
Infine, l’indagine approda in un luogo ben presente nelle cartine del Settecento ma che, improvvisamente, scompare e del quale non se ne sa più nulla.
E anche per Rizzo arriva il momento più triste: accusato (ingiustamente, come l’eroe del Processo di Kafka) e rinviato a giudizio, viene rimosso dal proprio posto e, in attesa della pensione, finisce in archivio, a far la guardia a inutili faldoni che nessuno deve aprire. Pare proprio l’allegoria della vita, che comunque Rizzo accetta con filosofia, conscio di essere umano e partecipe, nonostante tutto, di un mondo meraviglioso che non esaurisce mai le sue peculiarità positive, nonostante gli sforzi che, in tanti compiono, per distruggerlo…
Finale dolceamaro, malinconico, in linea con gli scritti di Raffaele Polo (nella foto, ad un evento culturale, con l’attrice Rosaria Ricchiuto) che, evidentemente, si immedesima a tutto tondo nel suo ineffabile Ufficiale.
Presentazioni per tutto il Salento per questo ‘Le inchieste di Rizzo’, a partire dal 7 luglio, nell’ambito di Blufestival di San Foca a Melendugno.