LA DENUNCIA / BOCCIATURE SERIALI ALL’UNISALENTO
t.c._______L’Università del Salento, che ai miei tempi si chiamava Università degli Studi di Lecce, è il polo culturale del nostro Salento e attrae studenti da tutta Italia e dall’estero per le sue eccellenze.
In quella stessa Università che mi ha visto studentessa e che mi ha dato la preparazione necessaria per accedere ai ruoli dell’insegnamento, accadono cose strane.
Sono venuta a conoscenza di comportamenti quantomeno singolari, da parte di alcuni docenti nei confronti dei loro studenti.
Nel caso specifico, una professoressa che si trovava di fronte uno studente al suo ultimo esame, prossimo alla laurea e con la tesi già preparata, è stato bocciato per l’ennesima volta, dopo che gli assistenti avevano dato parere positivo alla promozione.
Ma il caso sconvolgente non è la bocciatura in sé, che può capitare, ma il fatto che questo si sia ripetuto per decine di volte, fino a far perdere allo studente la voglia di laurearsi e nonostante tutto continuare a studiare per presentarsi puntualmente al prossimo appello.
Tutto ciò per quattro lunghissimi anni.
Questa tragedia, purtroppo, non interessa un solo studente, ma coinvolge decine di essi che perdono anni della loro vita per star dietro al delirio di onnipotenza di una professoressa che gode nel tenere in pugno il futuro di questi poveri malcapitati, i quali non vedono via d’uscita al loro problema e non parlano per paura di ritorsioni.
Ma che paura deve avere ormai una persona che ha visto i propri sogni infranti sul muro dell’arroganza perpetrato da chi dovrebbe guidarti ed essere un modello da seguire?
Io penso, da insegnante, che la bocciatura di uno studente sia sopratutto una sconfitta per il docente, che non ha saputo trasmettere a dovere quegli insegnamenti e quei valori educativi che formano la persona .
Ma una docente che boccia per trenta volte lo stesso studente che cosa ha da insegnare? Che cosa dimostra, se non sadismo nel mortificare i ragazzi e le loro famiglie che spendono soldi e tempo per raggiungere una meta che puntualmente si allontana?
La cosa che più mi affligge è il fatto che ciò avvenga sotto gli occhi di tutti e che nessuno prenda provvedimenti di alcun genere.
E’ possibile che il Rettore di questo ateneo non sia mai venuto a conoscenza di quel che accade e che nessuno degli studenti costretti a subire queste angherie si sia mai rivolto a Lui per informarlo di ciò?
Spero che gli studenti facciano sentire la loro voce e trovino il coraggio di denunciare questi soprusi, per porre le basi di un mondo migliore che premi il merito e non la raccomandazione o le scorciatoie e tutto ciò a partire dall’ Università.
Buona vita a tutti.
Gentile redazione di Leccecronaca.it
Vi scrivo poche righe in risposta alla denuncia di qualche giorno fa sulle “Bocciature seriali all’ unisalento “di qualche giorno fa, devo con grande rammarico confermare tutto quello che è stato scritto ,ho visto mia figlia iniziare con tanto entusiasmo la carriera universitaria per giungere alla fine del terzo anno a maledire pure il giorno che ha iniziato. Non solo la presenza di professori che bocciano senza motivo sulla scia dell’umore del giorno ,ma anche professori che non si presentano agli esami senza avvisare gli studenti o rimandano l’ esame al pomeriggio e poi non si presentano ,o professori che se vengono consultati prendono a mal parole il mal capitato, un professore addirittura è stato due anni senza mettere appelli ,perché come ricercatore aveva di meglio da fare……cose che lasciano senza parole ,fate un po’ voi!
Mi chiedo ,ma questi professori sono pagati per il loro lavoro o vanno in ateneo per fare un favore agli studenti con la loro sola ed unica presenza ,quando non hanno altro da fare.
Il mal costume è così generalizzato che i ragazzi fanno di tutto per non urtare questi ”baroni”, per paura di essere presi di mira e incorrere in quello che sarà una bocciatura ripetuta con quel professore.
Non credo proprio che chi di dovere a controllare non si sia mai accorto di nulla ,e se fosse così vuol dire che non fa il suo dovere. In attesa che le cose cambino ,perché l’università ( con questa parola voglio dire tutto il personale docente )deve giudicare l’ operato degli studenti in modo oggettivo e non soggettivo ,mi auguro che il prossimo rettore possa fare luce su questa spinosa questione.
Tramite Facebook —–È di oggi la denuncia su LecceCronaca di comportamenti inaccettabili da parte di alcuni docenti della nostra università. In particolare nel nostro Ateneo ci sarebbero docenti che bocciano ripetutamente gli studenti che provano a sostenere gli esami, fino a farli arrivare all’esasperazione e a perdere la voglia di portare a termine il proprio percorso di studi. Nonostante l’articolo denunci un singolo episodio, segnalazioni varie raccolte negli anni ci convincono che sia un fenomeno molto più diffuso e radicato di ciò che si creda.
Proprio per questo, come Associazione Studentesca lavoriamo da anni contro gli atteggiamenti ostativi nei confronti della carriera degli studenti. Abbiamo ottenuto, infatti, la modifica del regolamento didattico di ateneo per garantire maggiori diritti per quanto concerne la didattica e la valutazione del profitto ed abbiamo in più occasione segnalato questo tipo di criticità all’interno degli Organi.
Purtroppo, il silenzio dimostrato dal Rettore e dal resto del corpo docente nei confronti di questo tipo di atteggiamenti è divenuto nel tempo assordante, col risultato di giustificare e legittimare queste pratiche.
Nella nostra Costituzione è scritto “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”, siamo fermamente convinti che l’autonomia didattica del docente è un elemento fondamentale per la crescita culturale, ma non è certamente coerente con atteggiamenti e dinamiche baronali, discriminatorie e maciste.
Continueremo il nostro lavoro contro la dispersione universitaria senza mai stancarci di rivendicare i diritti degli studenti e delle studentesse
Anche la ragazza di mio figlio con l’ultimo esame è in difficoltà.
Sono ormai 5 volte che ripete lo stesso esame, si ha l’impressione che si voglia impedire a questi ragazzi di uscire dall’Università, per permettere ad alcuni professori di poter mantenere la loro cattedra.
Luigi Galeani – Cara Maria Antonietta…..ricordo episodi analoghi anche alla Sapienza di Roma..
Una tragedia…
Bisogna reagire, e lo dico da docente, in tutti i modi possibili per superare l’ostacolo di personalita’, come gia’ affermi anche Tu, affette purtroppo, da deliri di onnipotenza.
Orsola Font –
E ci meravigliamo ancora? É sempre questione di voler esprimere e sottolineare il potere che si ha.
Anche io mi sono formata a Lecce ed è stata dura. Oggi sono quasi alla soglia della pensione e, lavorando nella scuola, mi chiedo come mai i prof della scuola siano tanto vessati mentre ai docenti universitari sia concesso di tutto! Non esiste un ispettore? Bisogna andare a sostenere l’esame con i Carabinieri? Perché nella scuola le famiglie si fanno sentire e all’Università, dove NULLA è gratis, le famiglie scompaiono? Le tasse sono salate, bisogna sostenere spese per far studiare i propri figli e sostenerli anche psicologicamente… e questi? Bocciano!!! Questo è fallimento!!!
Cara signora, purtroppo non è così semplice perché quando nell’Università le associazioni studentesche invece di difendere gli interessi degli studenti diventano club a servizio di questa o di quella forza politica, e facile per professori despoti, che vanno in giro a fare conferenze sull’incontro dei popoli, sul rispetto dei diritti delle donne, e con decine di pubblicazioni, terrorizzare i ragazzi, con quella prosopopea che era tipica dei baroni di una volta, i quali si rivolgevano al villico che chiedeva loro di poter lavorare la terra: ” Ricorda che in cielo c’è Dio e qua ci sono io”. Ecco la nobiltà è decaduta ma nell’Università di Lecce i baroni ci sono ancora, e quando questi si dicono di fede democratica è ancora più difficile combatterli. Non sono degli ingenui. Comunque questi interventi mi fanno capire che il vento sta cambiando.
Credo che fareste bene a far presente questa situazione oltre al nuovo Rettore anche alle organizzazioni studentesche, perché noi famiglie possiamo fare ben poco.
Ho avvertito il responsabile dell’Associazione studentesca di cui faccio parte affinché si attivi per questa situazione. Credo che a breve si farà vivo anche con un suo intervento. Ai giornalisti di Lecceprima un grazie di cuore per quello che state facendo.
leccecronaca.it
Ho girato il vostro articolo a tutte le associazioni studentesche dell’Ateneo, voglio proprio vedere cosa hanno da dire. Se fanno davvero gli interessi degli studenti o se si limitano a fare i portavoce di questo o di quel docente.
Questo capita anche in altre realtà purtroppo… Sarebbe bello inserire un gruppo di riferimento a livello nazionale di supporto! Averlo letto anni fa… ho rifatto piu’ di 59 volte un esame per 5 anni.
Ci sono stati casi simili quando ci ho studiato io (Traduzione e interpretariato) l. Docenti (potrei fare anche i nomi su richiesta) che bocciavano a seconda del loro umore del giorno o che bocciavano ripetutamente studenti all’ultimo appello nonostante avessero una carriera studente più che buona. Abbiamo alzato la voce ma in pochi ci hanno ascoltati finché non ci siamo rivolti al rettore e ai vari organi competenti. Non state in silenzio, parlate e alzate pa voce. Lo dico da insegnante oggi.