ULTIM’ORA / COLPEVOLE ANCHE PER I GIUDICI DELLA CORTE D’APPELLO. L’ATTUALE MANAGER DI TAP MARIO ELIA CONDANNATO A SEI ANNI PER OMICIDIO COLPOSO, DISASTRO E INCENDIO PER LA STRAGE DI VIAREGGIO
(Rdl)______Condanna confermata questa mattina dalla corte di Appello di Firenze per la strage di ferroviaria di Viareggio. L’ex amministratore di Rete Ferroviaria Italiana Mauro Moretti ha avuto una condanna a sette anni; sei anni anche all’ ex amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano; e sei anni pure a Michele Mario Elia (nella foto), 73 anni, di Castellana Grotte, ex amministratore di Rete Ferroviaria Italiana e attualmente, dal 2016, country manager per l’Italia di TAP, che in primo grado aveva avuto sette anni e sei mesi, e per il quale il pm aveva chiesto quattordici anni e sei mesi; tutti accusati a vario titolo di omicidio plurimo colposo , disastro ferroviario, lesioni plurime colpose e incendio.
L’incidente avvenne dieci anni fa, quando un convoglio di carri cisterna contenenti gas gpl deragliò alla stazione della città toscana provocando trentadue morti.
Ora manca solamente l’ultimo grado di giudizio, in Cassazione, se, come prevedibile, la difesa vi farà ricorso.
+++CIAO MARIO, NON CI MANCHERAI AFFATTO+++
Come può, un country manager di Tap, venire bruscamente estromesso dalle strategie della multinazionale senza che se ne sappia nulla e nell’anonimato? Chiedetelo a Michele Mario Elia…
Dopo la notizia di ieri, che ci informava della condanna in appello del country manager di Tap (o ex country manager?) a 6 anni di reclusione per la tragica strage di Viareggio, abbiamo iniziato una ricerca per informarci sui dettagli della sentenza.
Ma, da un giornale locale, abbiamo appreso che Elia non sarebbe più country manager di Tap già dallo scorso aprile 2019. E ora il country manager “ad interim”, fino a nuova nomina, sarebbe Luca Schieppati, managing director di Tap. Una notizia passata in sordina, come se si volesse nascondere qualcosa.
Strano no? È dunque vero che Elia non è più country manager di Tap e che è stato rimosso dal suo incarico? E come mai questo sarebbe avvenuto 3 mesi fa, proprio nel momento in cui Tap ha dichiarato la fine del microtunnel (senza, di fatto, averne dato alcuna prova) e nel momento in cui è stata richiesta la riapertura della VIA? Come mai tutto è passato in sordina, come se si volesse nascondere qualcosa?
Le ombre si infittiscono sempre di più.
Vedere che prima interviene addirittura il presidente degli Usa a garanzia autoritaria di un’opera impantanata nelle sue stesse incongruenze, e che poi i vertici dirigenziali vengono rimossi nell’anonimato, rende chiara l’idea di cosa è Tap.
Intanto, Michele Mario Elia avrà finalmente un po’ di tempo per guardarsi allo specchio e, magari, per assumersi una volta per tutte quelle responsabilità dalle quali, con codardia, sta cercando di fuggire.
Ieri ho fatto personalmente le verifiche, prima di mettere on line la notizia della condanna raccolta in redazione, oltre al resto proprio sul fatto che Michele Mario Elia fosse ancora in carica in Tap.
Non ne avevo notizia da mesi, mentre prima erano così prodighi di comunicati e quant’altro.
Sul sito della multinazionale, niente.
Su Wikipedia, conferma.
Apprendo oggi di questa novità.
Il bello è che Wikipedia oggi, con l’aggiornamento sulla nuova condanna, lo dà cessato in carica (2016-2019), mentre ieri lo dava ancora in carica.
Nessuno lo ha mai comunicato, ripeto, mentre fino a qualche mese fa Tap era prodiga di comunicati e di iniziative promozionali.