IN UN CALCIO SEMPRE PIU’ GLOBALIZZATO, IL TRISTE ADDIO DI FRANCESCO TOTTI ALLA ROMA: “I presidenti e gli allenatori passano. Le bandiere non passano mai”
di Dalila Grandioso_______
“Mi dimetto dal mio ruolo di dirigente della Roma, è un giorno che speravo non sarebbe mai arrivato, avrei preferito morire“, così Francesco Totti, dal Salone d’ Onore del Coni ha ufficializzato il suo addio alla Roma.
Ottantaquattro minuti di conferenza stampa senza filtri: dopo trent’anni le strade tra Francesco Totti e la Roma si separano definitivamente.
“Viste le condizioni credo sia stato doveroso e giusto prendere questa decisione, non ho mai avuto la possibilità di operare in modo effettivo sull’area tecnica. Credo sia la decisione più coerente e giusta; davanti a tutti deve esserci la Roma.
I presidenti, gli allenatori e i giocatori passano, ma le bandiere non passano. Ma diciamo che questo aspetto mi ha fatto pensare tanto e non è stata colpa mia prendere questa decisione”
Lo ribadisce più volte l’ex capitano, “Non è stata colpa mia“, affermando di non essere mai stato coinvolto in un progetto tecnico, di non aver mai avuto la possibilità di esprimersi, di essere stato tenuto dal club fuori da tutto.
“In due anni, forse solo dieci riunioni, mi chiamavano all’ultimo, solo se in difficoltà..l’ultima parola sempre a Londra, con Baldini non c’è stato rapporto e ma ci sarà , mai avuto confronto diretto con il presidente Pallotta, che ha intorno persone sbagliate, si fida e non arriva a sapere tante cose. Io non ho mai chiesto di comandare, volevo decidere come gli altri e metterci la faccia“.
Ancora afferma: ” È risaputo, sono stato un peso per la Società sia da giocatore che da dirigente, un personaggio ingombrante. Tutti sappiamo che da calciatore mi hanno fatto smettere. In dirigenza sono entrato in punta di piedi perché per me era una novità. Di promesse ne sono state fatte tante, ma alla fine non sono mai state mantenute. Col passare del tempo valuti tutto, non sto lì a fare quello che viene usato ogni tanto, e poi ho capito di non voler continuare a restare a disposizione di persone che non mi avrebbero mai voluto in quel ruolo…Via i romani dalla Roma è un pensiero che alla fine è stato compiuto, sono riusciti ad ottenere quello che volevano. Gli americani hanno cercato in tutti i modi di metterci da parte e alla fine ci sono riusciti”
Infine:
“Il mio è un arrivederci, non è un addio alla Roma perché vista dall’esterno è impossibile tenere fuori Totti dalla Roma. Mi dà fastidio e da romanista non penso che possa succedere. Adesso prenderò altre strade, e nel momento in cui un’altra proprietà punterà forte su di me io sarà sempre pronto”.
Cosi Totti saluta il Salone d’ Onore del Coni, dando appuntamento da tifoso sugli spalti della Curva Sud.