ESCE LA RACCOLTA “Versi autoironici” / CARLO VINCENZO GRECO, POETA DIALETTALE POPOLARE E SINCERO
di Raffaele Polo______
Con questo ‘Versi autoironici (in lingua e vernacolo)’ si presenta il poeta Carlo Vincenzo Greco (nella foto), in una sorta di antologia che egli stesso così definisce nella ‘Nota dell’autore’: “Caro lettore, se vuoi sapere quale sia stato lo scopo prefissomi nello scrivere questi ‘Versi autoironici’, ti dirò che ho voluto comporre una specie di salsa agrodolce con l’ingrediente dell’ironia, convinto e persuaso, come sono, che oggigiorno la poesia debba essere non solo ‘Un ritmato verso d’amore e d’amicizia’, ma anche, poesia, di sollazzo, dileggio e buon umore che in questa vita non ha fatto mai del male. Avrò, con questo, un qualche merito? Mah!…Tu intanto, o caro mio lettore, vivi felice, scusa le mie chiacchiere e lèggimi perché io…. Con stile che fa invidia al maccherònico,
con l’arte d’un giullar da palcoscènico,
mi accingo, con un fare autoironico,
a darti un mio ritratto fotogènico.”
E in effetti, nelle 64 pagine edite da Minigraf (euro 6,00) il poeta si dà da fare ad interpretare un po’ tutte le parti ‘poetiche’ che gli sono congeniali: dagli epigrammi alle liriche d’amore, dai versi ironici e pervasi da tristezza, sino ai ‘frizzuli’, per giungere anche ad una forma di inusitato ‘ermetismo’ per gli estensori di versi in dialetto ( Ci me bba ncazzu,/ nnu forte sciacquatienti/ fazzu cu sienti.)
Inseriti nella raccolta anche alcuni disegni che raffigurano l’autore come è visto dai suoi alunni, in una visione simpatica e veramente ‘autoironica’ che serve a corroborare la figura di questo poeta che ama il dialetto, ama il poetare e non perde occasione per mostrare questa sua dote nelle occasioni e nei palcoscenici che si presentano: ricordiamo, del resto, le sue poesie un po’ in tutti i giornali satirici che venivano preparati in occasione delle feste patronali. E anche di questa bella tradizione, purtroppo ormai in decadenza, Greco è tenace assertore, col suo ‘Addhuzzu te Santu Ronzu’, puntuale in edicola attorno al 26 agosto, data fondamentale per tutti gli amanti della ‘leccesità’, di cui Carlo Vincenzo è, senza dubbio, alacre partecipante.
Un poeta ‘popolare’ e sincero, che non nasconde il suo amore per quel ‘vernacolo’ salentino che, con grande spontaneità, alterna con i versi in lingua, scegliendo la semplice ed espressiva sequenza di rime ed accenti negli schemi più usuali.
Da segnalare, in questa pubblicazione, la presentazione, in forma di Saggio Breve, del dottor Gianni Persano, dal titolo esplicativo ‘Della semplicità semantica, della espressività poetica di Carlo Vincenzo Greco’ che sintetizza magistralmente il fare poetico del bravo Carlo Vincenzo .