LA NUOVA GIUNTA DI CARLO SALVEMINI UFFICIALIZZATA QUESTA SERA / UN CAPOLAVORO DI CENCELLAGGINE. LA CILIEGINA SULLA TORTA, LA DELEGA ALLA CULTURA
(g.p.)______Il problema non è che abbia usato il manuale Cencelli. Così fan tutti, da oltre mezzo secolo. Il problema non è che abbia ricompensato gli alleati, è finanche giusto.
Il problema è che in questi giorni si era vantato con straordinaria enfasi propagandistica, promettendo che si sarebbe sottratto a ogni logica spartitoria e partitica, per farsi il figo, per millantare un’indipendenza che non ha mai avuto, non ha e mai avrà. Questo è il problema, alla luce di quello che invece poi ha fatto in concreto, in tale ottica francamente insopportabile.
Sempre così, sempre i più bravi, questi del Pd e dintorni. A parole. Nei fatti, sempre come gli altri, e peggio degli altri.
E’ un capolavoro di cencellaggine, la nuova giunta ufficializzata questa sera da Carlo Salvemini. Lo stesso Massimiliano Cencelli non avrebbe saputo fare di meglio, nell’assegnare gli incarichi di potere, dosandoli per opportunismi, fra le diverse componenti della coalizione, in base all’importanza dei partiti e delle liste che lo hanno sostenuto e dei voti che hanno portato.
Compresi i posti liberati in consiglio, comprese le quote rosa, la complicazione sopraggiunta negli ultimi anni a operazioni del genere.
Tot al Pd; tot al Pd mascherato, infiltrato e aggregato di Michele Emiliano, e associati di varia ed eventuale estrazione; tot alle sue liste personali. E agli esclusi delle liste minori, le foglie di fico dei centristi, già previsti incarichi dirigenziali ben remunerati nelle società partecipate. Uno schifo, in questo senso, altro che novità. Un buon lavoro, nel senso della più becera quanto rediviva partitocrazia, anzi, come detto, un capolavoro.
Ecco l’elenco ufficiale di nomi e deleghe, trasmessoci pochi minuti fa.
Carlo Salvemini, sindaco: Bilancio, Società partecipate, Progetto Terra d’Otranto, Rapporti con l’Università;
Alessandro Delli Noci, vicesindaco: Programmazione strategica, Lavori Pubblici, Personale, Agenda Digitale, Innovazione tecnologica, Europa e Cooperazione;
Fabiana Cicirillo: Cultura, Valorizzazione patrimoni culturale, Pubblica istruzione;
Marco De Matteis: Mobilità urbana sostenibile;
Paolo Foresio: Spettacolo, Turismo, Sport, Edilizia sportiva e palestre scolastiche, Sviluppo economico, Attività produttive e artigianali;
Cristian Gnoni: Tributi, Politiche attive del lavoro, Affari generali, Agricoltura;
Rita Miglietta: Politiche Urbanistiche, Rigenerazione Urbana, Valorizzazione Marine, Social housing, Edilizia privata e Patrimonio pubblico, Piano del Verde;
Silvia Miglietta: Welfare, Accoglienza, Accessibilità, Politiche abitative, Pari opportunità, Diritti Civili, Volontariato, Politiche giovanili;
Sergio Signore: Sicurezza urbana, Polizia locale, Protezione civile, Rapporto con i quartieri, Servizi demografici, Servizi cimiteriali;
Angela Valli: Ambiente e Salute pubblica, Igiene e decoro Urbano, Tutela degli animali.
La ciliegina sulla torta?
Salvemini ha lottizzato in maniera partitocratica e personalistica finanche la cultura, che per definizione dovrebbe essere al di sopra della politica e affidata a personalità di indiscusso prestigio.
L’ha affidata a Fabiana Cicirillo, architetto, la bibliografia e l’ emerografia della quale consta di un unico testo, un manuale non cencellico, ma di classificazione del patrimonio urbano, di cui è coautrice; in compenso è nel direttivo dell’ associazione salveminiana fiancheggiatrice “Una buona storia per Lecce”, è stata candidata non eletta e, soprattutto, fa parte del giglio magico famigliare del sindaco della ‘Firenze del Sud’, come testimonia la foto che lei stessa ha pubblicato sul suo profilo Facebook quattro giorni fa, scattata in occasione del compleanno di Carlo. E tanti auguri a tutti!
Caputecazzu!
Salvemini ha buttato la maschera, i leccesi ne prendano atto, è un politicante come gli altri!
Due anni fa #Salvemini scelse donne e uomini della sua Giunta seguendo il criterio della competenza, la Giunta di oggi invece è figlia del peggior Manuale Cencelli ed oltretutto la discriminante tra le new entry ed i vecchi assessori non riconfermati passa dal rapporto di fedeltà e non di fiducia. Degli uscenti rieletti tutti hanno “meritato” la riconferma tranne un assessore, probabilmente la sua troppa visibilità lo ha messo in cattiva luce agli occhi di Re Sole Salvemini e neanche la sua parte politica è riuscito a difenderlo o meglio hanno dovuto pagare dazio altrove. Preoccupano non poco le deleghe riconfermate alle due Miglietta, figlie entrambe di una visione culturale della peggiore sinistra così come la riconferma dell’assessore Foresio è una sconfitta per commercio e sport cittadino. Ora mi auguro che #Salvemini rinsavisca e offra, così come accadde nel 2017, la Presidenza del Consiglio comunale all’opposizione, così come allo stesso tempo dovrà fugare i dubbi sulla spartizione delle partecipate: sarebbe un bel gesto politico, ma ho la presunzione di pensare che finirà in modo diverso, il Manuale impone altro.
#andareoltre c’è!
e per ricompensa, una poltrona!
Quando in moltissime occasioni durante la campagna elettorale ci hanno chiesto come intendessimo costruire la squadra di governo abbiamo sempre risposto: lo faremo sulla base delle competenze e del progetto politico condiviso attingendo da tutta la società civile, utilizzando professionalità in grado di offrire alla città quello che sinora le era stato negato. Dicemmo, e tanti lo considerarono bizzarro che non avremmo guardato al colore politico per il bene della città e per il progetto comune.
Ieri sui giornali è stata ufficializzata la squadra di governo proposta da Salvemini, oltre alle persone già designate in campagna elettorale e nemmeno candidate forse per paura di ricevere scarso consenso e quindi non essere poi designate, l’assegnazione degli assessorati di Salvemini è avvenuta ancora una volta sulla base del do ut des politico, con logiche spartitorie classiche della vecchissima politica di cui a quanto pare Salvemini ben conosce i meccanismi.
Le competenze messe in campo in giunta saranno dimostrate dalla prova dei fatti, sperando che nel frattempo questa gestione della cosa pubblica non produca ulteriori danni. Per quel che ho letto, mia opinione ovviamente, alla città sarebbero servite figure di spessore superiore, ma al di là di questo, è paradossale che alcune figure della precedente amministrazione Salvemini che avevano svolto egregiamente il loro ruolo non siano state riconfermate nel ruolo assessorile.
E certamente, in una presunta novità politica sbandierata dalla grande coalizione salveminiana, non ci saremmo aspettati di leggere su presidenze varie e incarichi nelle partecipate comunali da distribuire agli esclusi. Se così sarà, ancora una volta, il ruolo dell’amministratore di una partecipata non sarà dato in base alla competenza ma solamente all’opportunità politica al dover, di fatto, ricompensare chi ha contribuito alla cosiddetta “vittoria”. Questo modus operandi è legato ad una visione della città e della politica cittadina antica e ancorata alla distribuzione delle poltrone. Una visione che di fatto non aiuterà mai allo sviluppo della città, che non mi appartiene e non appartiene al movimento cinque stelle che sarà l’unica vera opposizione in consiglio: non dobbiamo restituire favori a nessuno e non abbiamo paura di non essere rieletti o occupare comode poltrone.