“A Frattamaggiore siamo stati sempre sensibili alla tutela dell’ambiente, vista l’allerta per i rifiuti in Campania”. A leccecronaca.it PARLA FERNANDA MANGANELLI, LA DIRIGENTE DELLA PRIMA SCUOLA ITALIANA AD AVER DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA CLIMATICA
di Carmen Leo______
“La nostra scuola è sempre stata sensibile ed aperta all’educazione e tutela dell’ambiente. Questa particolare attenzione nasce anche dalla preoccupante allerta per l’emergenza rifiuti nella Regione Campania. Nella scuola dell’infanzia, solo per citare una problematica tra le tante, che usufruisce del servizio mensa quotidiano, la raccolta indifferenziata viene effettuata solo una volta a settimana, esponendo i contenitori collocati all’esterno dell’edificio scolastico alle continue razzie da parte di animali poco graditi”.
Così, in questa intervista rilasciata in esclusiva a leccecronaca.it, la professoressa Fernanda Manganelli ( in foto), 55 anni, di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, da quattro dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Capasso – Mazzini”, ubicato nel suo stesso paese di nascita.
La prima scuola in Italia a dichiarare lo stato di emergenza climatica, con una determina del 14 maggio scorso della stessa dirigente, che così continua il suo racconto: “…Con tutte le conseguenze ed i rischi igienico-sanitari del caso. Questo ci ha indotto a sollecitare gli enti locali competenti a porre rimedio efficacemente in tal senso. Per tutte le ragioni sopra esposte, i nostri bambini e ragazzi hanno eseguito lavori di informativa e comunicazione rispetto alle criticità relative ai rischi dovuti ai cambiamenti climatici, organizzando anche dei flash mobs, tanto all’interno del nostro istituto quanto nelle piazze del paese”.
Ma cosa contiene il documento voluto dalla scuola di Frattamaggiore?
Vediamo.
“In considerazione delle emergenze climatiche quotidiane e delle ripetute dichiarazioni di allerta meteo emanate dalla Protezione Civile e avendo preso atto dei rapporti IPCC e IPBES, diffusi dalle Nazioni Unite, sulle conseguenze sempre più allarmanti dei cambiamenti climatici, la D.S. dichiara lo STATO DI EMERGENZA CLIMATICA ED ECOLOGICA per il suo Istituto, il quale, in virtù di tale dichiarazione, provvederà nella pratica quotidiana ad eseguire quelli che sono i comportamenti più idonei tendenti alla riduzione delle emissioni climalteranti.
Tali provvedimenti vengono elencati, nella fattispecie, come interventi di coibentazione, efficientamento e risparmio energetico dell’edificio scolastico; riduzione dello spreco di acqua; richiesta allo stesso Comune di Frattamaggiore di un intervento tendente alla produzione di energia elettrica mediante l’installazione di apparecchi fotovoltaici; riduzione o taglio netto della plastica a scuola; riciclo e riuso dei materiali di uso quotidiano; utilizzo di prodotti per le pulizie biodegradabili; realizzazione di orti coltivati dalla comunità scolastica e produzione compost dai rifiuti organici.
La scuola si propone inoltre di creare occasioni di confronto tra corpo docente, famiglie e alunni per una crescita della sensibilità nell’affrontare la crisi climatica ed ecologica: tali percorsi serviranno a ragionare, dal punto di vista educativo, sui comportamenti abituali dannosi e sulle loro conseguenze proponendo in alternativa comportamenti virtuosi e buone pratiche”.
“Una proposta oggettiva e concreta per arginare lo smaltimento dei rifiuti nella nostra scuola è stata quella di adottare piatti di plastica riutilizzabili ed un contenitore di erogazione per uso comune dell’acqua potabile” – ha anche aggiunto con soddisfazione la preside Manganelli.
A preparare il significativo documento, che è servito come traccia per la dichiarazione, è stato il movimento Teachers for Future (TfF), costituito da un gruppo di insegnanti e nato dalla costola del più globale Fridays for Future (FfF), il movimento studentesco internazionale fondato da Greta Thunberg, la sedicenne svedese eletta “donna dell’anno” dai giornali della sua nazione, lo scorso 8 marzo.
La giovane, tutti i venerdì (da qui il nome inglese del movimento FfF – n.d.r.) a partire dallo scorso mese di agosto, si trova a protestare di fronte al Parlamento di Stoccolma, allo scopo di denunciare l’inazione del suo governo di fronte all’ingiustizia climatica globale, suscitando, sin da allora, tanto scalpore mediatico per il suo impegno nella lotta per la salvaguardia del pianeta dall’inquinamento di ogni genere, principale causa del riscaldamento globale e altre alterazioni del clima sulla Terra. “Siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene alle persone” – così va proclamando Greta al mondo intero.
I suoi appelli sono stati, in breve tempo, accolti e fatti propri dai docenti del sopra citato movimento TfF, che così dichiarano apertamente: “Noi insegnanti ed educatori italiani e tutti i sottoscrittori di questo appello riconosciamo come il collasso climatico e del mondo naturale di origine antropica costituisca con tutta evidenza una EMERGENZA MONDIALE non più procrastinabile. Tutto questo ci coinvolge profondamente in quanto insegnanti ed educatori; al di là del nostro ruolo professionale in quanto individui, genitori, cittadini di questo paese, figli della Terra al pari di ogni essere vivente”.
Affermazione accorata quella dei Teachers for Future, per incitare e invitare la popolazione scolastica al “SECONDO SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA” organizzato lo scorso 24 maggio nelle pubbliche piazze, che ha raccolto numerosissime adesioni da parte non solo dei docenti promotori dell’iniziativa, ma anche di studenti e comuni cittadini particolarmente sensibili a tali proposte di grande attualità e risonanza sociale.
La scuola, come ente pubblico erogatore di formazione didattica e pedagogica, ha il DOVERE morale di sensibilizzare gli studenti di tutte le fasce d’età al rispetto ed alla tutela dei beni ambientali, come anche allo sviluppo ed utilizzo sostenibile delle risorse naturali e artificiali a disposizione, patrimonio inestimabile dell’intera umanità.______
LA RICERCA nei nostri due ultimi articoli dedicati all’emergenza climatica, del 31 maggio e del 1 giugno scorsi