IN TEXAS PER STUDIARE COME AMMODERNARE IL SALENTO. A leccecronaca.it GIOVANNI PAOLO DELLE DONNE RACCONTA LA SUA PRESTIGIOSA AVVENTURA
di Francesco Buja______
Ammodernare il Tacco d’Italia, ma usando materiali duraturi. Per imparare a farlo, un laureando di Caprarica di Lecce in ingegneria civile dell’Università del Salento si è recato in Texas, dove sta studiando la resistenza di strutture in calcestruzzo rinforzate con materiali a matrice polimerica e fibre di vetro. Un’alternativa all’acciaio.
Lui è Giovanni Paolo Delle Donne (nella foto di copertina), che, avendo vinto il bando Erasmus per il progetto “Start lab”, il 19 marzo è partito per gli Stati Uniti, dove redigerà la sua tesi sperimentale alla University of Houston. Un soggiorno reso possibile anche grazie alla borsa di studio assegnatagli dal Rotary club di Lecce
(nella foto qui sopra, la consegna della borsa di studio a Delle Donne da parte del presidente del Rotary club, Vito Francesco De Pace).
Gli abbiamo chiesto di raccontarci in dettaglio di cosa si tratta.
“Mi occupo – ha spiegato lo studente salentino – della progettazione di elementi precompressi in calcestruzzo, nei quali i classici cavi di acciaio, i quali però sono soggetti alla corrosione, quindi sono sostituiti da quelli in materiali polimerici contenenti fibre di vetro. Questi ultimi presentano resistenze paragonabili a materiali ben più costosi come il carbonio. Nei laboratori di ingegneria dell’Università di Houston realizziamo e testiamo questi elementi”.
Lo studio che sta compiendo Delle Donne è volto alla realizzazione soprattutto di opere costiere. “Dighe e ponti – fa notare Giovanni Paolo – potrebbero essere sottoposte a grandi sollecitazioni in seguito a uragani e inondazioni, quindi è fondamentale che i materiali che le costituiscono resistano all’azione corrosiva da cloruri. L’acciaio infatti è molto vulnerabile”.
Nella tesi per la laurea magistrale lo studente salentino tratterà della progettazione di questi materiali e delle fasi di realizzazione delle strutture, nonché dei test che si eseguono in laboratorio. “Portiamo a rottura questi elementi – spiega Delle Donne – facendoli inflettere per verificarne la resistenza. Al termine della tesi discuterò i risultati dei test e svolgerò delle valutazioni sulle reali potenzialità di questi materiali”.
Coordinatore del progetto è il professor Abdeldjelil “Dj” Belarbi. È coinvolta anche l’Università di Miami, che effettuerà i test sui materiali per determinarne le proprietà.
Lo studio in un ateneo statunitense ha entusiasmato il laureando leccese. “Qui – riferisce il ventitreenne salentino – si ha l’impressione di essere veramente piccoli: il campus è sconfinato, non solo ogni facoltà ha i suoi edifici, ma ci sono palazzi dedicati esclusivamente agli studenti, negozi in cui è possibile acquistare abbigliamento e gadget personalizzati con il logo dell’Università, fast food, una palestra, una piscina, grandi biblioteche.
Lo sport è un aspetto fondamentale della vita universitaria: ci sono una squadra di football e una di basket, ognuna ha il suo stadio.
Sono molto supportate da studenti e professori. Ci sono associazioni studentesche di ogni tipo, ognuna con la sua sede. Agli studenti sono offerti molti servizi e indicati dei responsabili per qualsiasi necessità. Tutto è organizzato nei minimi particolari.
Certo, si ha la consapevolezza che un sistema di questo tipo si regga su tasse universitarie esorbitanti agli occhi di uno studente italiano, ma qui le prospettive lavorative per un giovane laureato sono molto più rosee che da noi”.
Annotazioni, queste, che sono un monito per l’Università italiana. E alla sua nazione e in particolare al Salento rivolge lo sguardo Delle Donne. “Non voglio abbandonare – confida – il posto in cui sono cresciuto: credo di avere un debito nei confronti della terra, che in questi anni mi ha dato tutti gli strumenti utili ad arrivare dove sono ora, insieme ai sacrifici compiuti dalla mia famiglia”.
In Salento per affrontare alcune emergenze: “Anche da noi la difesa delle coste dall’erosione, soprattutto nel tratto delle marine di Melendugno, e la durabilità dei materiali sono questioni urgenti, per le quali è necessario proporre delle soluzioni diverse da quelle del passato. L’impiego delle fibre di vetro anziché l’acciaio servirà per ammodernare le opere portuali del Salento”.
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