STORIA / RIPENSANDO ALLA STRAGE DI BRESCIA: UNA VERITA’ CHE NON INTERESSA PIU’ A NESSUNO
mv_______Come oggi, quarantacinque anni fa, il 28 maggio 1974, a Brescia, mentre si tiene una manifestazioni organizzata dai sindacati CGIL-CISL e UIL che fanno capo al Partito Comunista Italiano alla Democrazia Cristiana e ai partiti satelliti della DC, esplode una bomba che provoca la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue.
Il giornalista della RAI dà la notizia in questi termini: “Questa sera durante manifestazione antifascista….è esplosa una bomba, non si sa chi è stato, non è stato preso nessuno, ma la bomba E’ DI CHIARA MARCA FASCISTA”.
Io quella sera ero davanti alla TV e quando ascoltai la notizia, nonostante avessi 17 anni, pensai : “ma se non hanno preso nessuno COME FANNO A DIRE CHE LA BOMBA E’ FASCISTA?”.
Mi venne in mente un’immagine che mi fece sorridere, la classica bomba a mano dei fumetti sulla quale c’era marchiato con un chiaro carattere times, maiuscolo: BOMBA FASCISTA.
Passeranno alcuni anni prima che mi rendessi conto della gravità di quell’affermazione, fatta da un giornalista della RAI, che voleva dire fatta dalla RAI e quindi dai partiti al governo che controllavano la RAI. All’epoca non esisteva la rete, e ciò che diceva la televisione era il Vangelo.
Mi domandavo del perché qualcuno che vuole far saltare un governo, uno Stato, mette delle bombe per far saltare in aria dei semplici cittadini. La storia ci insegna che quando si vuole il capovolgimento di un sistema di potere gli attentati si fanno contro i governanti, non contro contro i governati che subiscono le angherie.
E poi le bombe fatte esplodere anonimamente non appartenevano alla cultura fascista, caso mai a quella anarchica. Ma in questo caso gli anarchici non centravano nulla.
Ricordiamo che due anni prima il Movimento Sociale Italiano, Destra Nazionale aveva raddoppiato i voti, dopo questa bomba il MSI indicato come mandante morale della bomba sarà criminalizzato e per decenni non avrà più legittimazione politica. La DC poté continuare a governare, a depredare lo Stato, a creare quel debito pubblico che ancora oggi pesa sulle spalle degli italiani, e poté continuare il suo percorso di avvicinamento al Partito Comunista, le Brigate Rosse continuarono ad ammazzare, rapire e terrorizzare l’Italia. E per decenni i partiti e i sindacati che si spartivano il potere porteranno decine di migliaia di persone in piazza per farli strillare contro i mostri fascisti.
Il popolo italiano venne derubato per anni da partiti che con la Mafia faceva affari, ma agitando il mostro del terrorismo fascista spingeva gli elettori a turarsi il naso e votare i partiti dell’Arco Costituzionale.
“Meglio ladri che assassini”, questo era il messaggio che i partiti con i loro giornali, ma sopratutto con la Rai, veicolavano agli italiani.
Sono passati quarantacinque anni, sono stati inquisiti centinaia di persone che sono andate tutte assolte, l’unica VERITA’ CHE E’ VENUTA ALLA LUCE è che dietro la bomba c’erano gli apparati dello Stato.
Per cui per giustificare quanto gli inquirenti scoprirono, nonostante i depistaggi, parlarono di “apparati deviati”.
Conclusione la Democrazia Cristiana e i suoi alleati poterono continuare per altri venti anni a stare al potere, il MSI non ebbe più un ruolo politico sino al giorno in cui non arrivò la stagione di Mani Pulite.
Oggi Mattarella commemorando la strage ha ripetuto la solita storia della strage fascista, ma forse a distanza di 45 anni qualche riflessione andrebbe fatta.
Forse se non si fosse continuato testardamente a seguire il teorema della strage fascista, che dopo la prima volta, la seconda e la terza volta, visto che le inchieste non portavano nella direzione desiderata, e da subito indicata, si fosse indagato guardando altrove, forse oggi i colpevoli sarebbero stati assicurati alla giustizia.
Certamente le commemorazioni avrebbero avuto un altro sapore, un sapore amaro, ma nel Paese ci sarebbe una diversa e più profonda consapevolezza.
(Nella foto: il quotidiano l’Unità organo di stampa del Partito Comunista Italiano)