“Con le scarpe di cartone”, IL NUOVO ROMANZO DI WALTER CERFEDA, APERTAMENTE SCHIERATO DALLA PARTE DEGLI ONESTI, DEGLI UMILI, DEGLI INDIFESI
di Raffaele Polo______’Stavolta Walter Cerfeda (nella foto) ci trasporta indietro nel tempo, in un periodo storico di grande impatto per tutti gli italiani: il ventennio fascista. E la narrazione di Walter prende le mosse dalla nostra poco conosciuta realtà di abitanti dell’estremo Sud, ovvero del Salento. Ma poi, piano piano, la avvincente narrazione si apre, coinvolgendo un po’ tutto il panorama bellico e focalizzando la vita, le miserie, i drammi della povera gente, dei meno fortunati che, comunque, riscattano con il loro impegno e con la propria inveterata onestà il mondo violento e brutale, disumano e ingiusto che vuole soltanto la sopraffazione fisica e morale dei più deboli.
Parliamoci chiaro: in un mondo contemporaneo che pare aver dimenticato i più elementari principi etici, la voce ferma di Cerfeda vuole ricondurci, con l’esempio di chi ci ha preceduto, verificando di persona il fallimento di ogni dittatura, ad un ragionato modo di giudicare il passato, per non commettere gli stessi errori, le stesse atrocità.
Tutto già visto, già letto, potrà affermare il solito, disincantato intellettuale; ma ci sentiamo di sostenere questa sorta di opera missionaria che il bravo Walter porta avanti da tempo, nei suoi scritti, ambientati non solo nella nostra terra, ma ovunque alligni la malapianta della violenza e dell’egoismo brutale.
Con questo ‘Con le scarpe di cartone’, edito da Il Raggio Verde (15 euro) l’affresco degli anni del secondo Conflitto Mondiale serve a rimarcare quelle sperequazioni, quei momenti di grande disonestà che i lavoratori di tutte le regioni italiane subivano, sovente convinti di essere nel giusto e di dover seguire ideali profondi e carichi di buoni principi.
Una frase è significativa, a conclusione della storia che ci racconta le vicissitudini di Mino e Lucia : “Soltanto adesso si stava davvero convincendo che se nella vita, come per miracolo, fosse possibile cancellare tutto e poter tornare indietro, non solo lui, ma quasi certamente tutti, non avrebbero mai più voluto vivere ciò che purtroppo, anche per propria colpa, avevano invece vissuto.”
Con tono pacato, ma senza indulgere in autocelebrazioni, Cerfeda mette in bocca ai suoi protagonisti alcune amare verità, come quando così viene definito il carattere degli italiani:
“Noi italiani siamo gente furba. L’unica bandiera che abbiamo è quella personale. Siamo un popolo di egoisti ed individualisti. Nella testa di ciascuno l’unica cosa che c’è è solo il proprio interesse e di come fare per arrivarci. E se tu lo ostacoli, dalla sera alla mattina, da amico diventi nemico. Sai che mio padre un giorno mi ha detto una cosa che ci ho messo un po’ a comprendere? Lui mi ha detto: Mario, nessuno al mondo ha ancora capito quale sia la natura vera di un italiano e speriamo che ciò non avvenga mai, perché da quel momento sarebbero guai. E sai perché? Perché siamo inaffidabili. Diciamo una cosa, ma non ci crediamo davvero, pronti a cambiare bandiera e dire l’esatto opposto, solo se capiamo che ci conviene di più. Ora tutti fascisti ma domani pronti a tirargli una coltellata. Oggi con la camicia nera e gli stivali e domani con quella rossa o bianca. Come le banderuole o i girasoli. E’ così che siamo, credimi. D’altronde basta leggere la nostra storia”.
Insomma, questo avvincente romanzo è una vera e propria epopea raccontata con pathos e partecipazione, che vede i protagonisti muoversi sullo scenario del Ventennio, attraversando tutte le vicissitudini della Seconda Guerra mondiale, dal Salento alla Capitale, spingendosi poi nell’immediato Dopoguerra, dove le persone e le debolezze umane paiono proprio non voler cambiare…
Ricco di particolari storici e avvincente, il romanzo di Walter Cerfeda si schiera decisamente dalla parte di chi lavora, fatica, soffre e finisce per soggiacere alla dura legge dell’egoismo e della violenza. Ma la presa di coscienza finale contro le dittature e gli inganni finisce per lenire gli affanni di una vita di sacrifici, una vita affrontata con le scarpe di cartone…______
Il romanzo è presentato, in prima assoluta, nell’ambito della manifestazione Festival Armonia, domenica 19 maggio, alle 11, a Tricase Porto, presso il Ristorante Bolina.