CASA POUND INAUGURA IL COMITATO, PROTESTA PER ‘ALTAFORTE’, E CRITICA SALVEMINI. EDUCATAMENTE
di Francesco Buja______
Altro che pericolo: CasaPound inaugura il comitato elettorale e critica educatamente:«Salvemini non ha garantito partecipazione».
Poi, a proposito del salone di Torino, più sporca di così la dittatura antifascista non potevano farla. Certo, sulle sinistre risorse dei “democratici” e “pluralisti” si può scommettere; intanto hanno dimostrato di non credere, diversamente da come si è solitamente sostenuto, che il fascismo si combatta leggendo: meglio censurare. Meglio evitare qualunque dibattito, l’insinuarsi di dubbi. Potrebbe emergere una Storia diversa da quella imposta dai libri di scuola e dai mass media. E in prossimità delle elezioni europee sarebbe pericoloso, favorirebbe i sovranisti. Quindi occorre espellere dal Salone del libro di Torino l’azienda editrice “Altaforte”, vicina a CasaPound.
Movimento, questo, che non mira alla ricostituzione del partito fascista e che, a dimostrazione dell’errore di chi lo addita quale pericolo per l’ordine democratico, partecipa alle elezioni. E sarà in campo per quelle amministrative che si svolgeranno, il 26 maggio, a Lecce.
Ieri sera i ragazzi di CasaPound del capoluogo salentino hanno inaugurato il loro comitato elettorale, che è sito in via del Mare, alla presenza del candidato sindaco Erio Congedo. “Una squadra giovane, composta da professionisti, da militanti, da uomini e donne della società civile, che abbiamo scelto con la consapevolezza di appoggiare Erio Congedo, in quanto – ha spiegato prima dell’incontro Matteo Centonze, responsabile provinciale di CasaPound Italia, nonché candidato al Consiglio comunale leccese – i diciotto mesi di amministrazione di Carlo Salvemini sono stati disastrosi, diciotto mesi in cui non è stato fatto nulla per la città se non operazioni dannose come le varie chiusure al traffico o come dimostra la situazione relativa ai commercianti di piazza Libertini”.
Critica, e garbatamente, Matteo Centonze,esercitando il diritto previsto (giova ricordarlo a qualcuno) dall’articolo 21 della Costituzione italiana. Non metodi illegali. “Riteniamo – continua l’esponente di CasaPound – che i diciotto messi di Carlo Salvemini non abbiano prodotto quello che lui voleva portare, o che, meglio, prometteva, ovvero una partecipazione dei cittadini, ma che le sue decisioni siano state prese invece solo da se stesso e dal suo staff, senza tenere conto delle esigenze dei cittadini. Oggi in campagna elettorale promette partecipazione, parla di incontrarsi, va in giro per i quartieri, quando in questi diciotto mesi tutto si è fatto tranne che far partecipare la cittadinanza”. E anche il contenuto, oltre che la forma, rassicura, qualora ve ne fosse bisogno, sulle intenzioni dei leccesi iscritti alla Tartaruga frecciata.