INTERDITTIVA ANTIMAFIA A SGM: SALVEMINI PRECISA, BAGLIVO ATTACCA, POLI BORTONE RISPONDE
di Francesco Buja______
Ancora ombre di connivenze fra il Comune di Lecce e la malavita. I timori erano già stati suscitati dallo scandalo degli alloggi popolari, per il quale sono stati arrestati amministratori di Palazzo Carafa; ora a delineare uno scenario preoccupante ecco l’interdittiva antimafia per la Sgm, società del Comune del capoluogo salentino.
Misura cautelativa e prudenziale, questa, firmata dal prefetto Maria Teresa Cucinotta.
Il 40 per cento della proprietà della Sgm è detenuto dalla Igeco srl, colpita,nell’autunno scorso, da una interdittiva antimafia dovuta al sospetto di assunzioni che puzzano di mafia. Motivo per cui in alcuni paesi della provincia leccese quest’azienda è stata sostituita nell’espletamento di servizi.
Nel capoluogo salentino la Igeco gestisce il trasporto pubblico e la sosta a pagamento. È stato invece rescisso il suo contratt ocon il Comune di Lecce per la messa in sicurezza e l’ammodernamento della darsena di San Cataldo.
Inevitabile la sequela di commenti degli aspiranti sindaci del capoluogo salentino. Adriana Poli Bortone, che è sostenuta dalle liste civiche, in un comunicato stampa addebita “grosse responsabilità politiche da parte delle amministrazioni Perrone e Salvemini nei riguardi della gestione della Sgm in generale, dello sconvolgimento del piano traffico e della volontà ormai chiara di non mettere in grado il servizio pubblico di esplicare a pieno la sua funzione”.
L’ex parlamentare si chiede: “Come si può approvare un piano industriale previsto nell’appendice contrattuale del 22 marzo 2010 sotto l’amministrazione Perrone niente meno che nel giugno 2018 con l’amministrazione Salvemini. Ed Sgm in questi anni ha lavorato in regime di comodato gratuito (era previsto solo per un anno)? E quanto è durato il periodo di pre esercizio? Di chi la responsabilità di eventuali ritardi nelle procedure. Dell’amministrazione comunale? Della Regione? E ancora: come può Salvemini ignorare l’interdittiva prodotta dal prefetto di Roma nell’ ottobre 2018 ed applicata solo oggi per intervento del commissario e del segretario generale? Un’interdittiva che aveva prodotto i suoi effetti già per l’affidamento dei lavori della darsena di San Cataldo”. E conclude, Adriana Poli Bortone: “C’è insomma tutto un decennio (2010 – 2018) da esaminare con molta, molta attenzione per comprendere bene passaggi ed evoluzioni di un servizio pubblico mai nato”.
In una nota, il candidato sindaco del centrosinistra, Carlo Salvemini precisa:“Già durante la mia amministrazione dopo il provvedimento disposto nei confronti della Igeco Costruzioni chiedemmo alla Prefettura di Roma istruzioni sulle iniziative da intraprendere in relazione alla nostra partecipata. Il decreto firmato dal Prefetto di Lecce si pone quindi esclusivamente questo obiettivo. Non c’è un giudizio sulla governance passata e presente della società”.
E l’aspirante primo cittadino scelto dal Movimento 5 stelle, Arturo Baglivo, fa notare, in un comunicato stampa, che “quanto accaduto a Sgm era prevedibile da ottobre, da quando la Igeco fu interessata, anch’essa, da un’interdittiva antimafia che provocò il blocco della gara per i lavori alla darsena di San Cataldo”. Dunque, le responsabilità secondo il chirurgo: “In primis, Sgm è nata con un evidente conflitto d’interessi tra chi gestisce la mobilità e chi gestisce l’area sosta. La primogenitura della partecipata è di Adriana Poli Bortone, che inoltre riempì improvvisamente Lecce di strisce blu. Oggi si tende a dimenticare con facilità chi fu l’artefice di quella nascita e di altri disastri e che adesso si ripresenta alla città sperando in un’amnesia collettiva. Come non si può tacere sulla gestione decennale della partecipata da parte delle amministrazioni Perrone, che in sostanza si ripresentano per nulla rinnovate a sostegno di Erio Congedo. Come c’è da rimarcare il tentativo dell’amministrazione Salvemini di sostituire i vertici del consiglio di amministrazione, rivelatosi poi un pastrocchio rigettato dal Tar”. Quindi Baglivo propone: “Per noi la struttura di Sgm va rivista completamente e deve essere interamente pubblica, innanzitutto separando nettamente il ruolo del trasporto pubblico dal ruolo di gestione dei parcheggi e rivedendone la struttura organizzativa in maniera organica”.
All’esponente pentastellato risponde subito, nel già citato comunicato stampa, Adriana Poli Bortone: “A differenza di quanto, qualche improvvisato politico, reduce dal fallimento del presunto “impegno” anti Tap sostiene, sono anni che contesto il pullulare delle strisce blu che da un lato rimpinguano il bilancio di Sgm dall’altro invadono vie anche strette impedendo il passaggio del mezzo pubblico che non riesce a mantenere decadenze temporali e soprattutto consentendo di fatto l’ingresso di migliaia di auto in città a scapito della tutela ambientale e dell’efficacia ed efficienza del servizio pubblico. Così come da anni chiedo chi e perché ha eliminato i mini bus elettrici gratuiti acquistati sotto la mia amministrazione per il centro storico che rappresentavano un tassello essenziale per il piano complessivo del traffico. Ed ancora come e perché non si sia arrivati a rendere attivo il parcheggio ex Enel, a portare avanti il parcheggio interrato ex Massa, a promuovere parcheggi di scambio agli ingressi della città”.
Si attendono risposte.