VERSO LECCE-BRESCIA, UNA FINALE LUNGA SETTE (INFERNALI) ANNI, INFUOCATA DOPO IL PAREGGIO DEL PALERMO
di Annibale Gagliani______
L’impassibile eternità poseidonica del Barocco ha un chiodo fisso da qualche giorno. Nemmeno un appuntamento chiave della storia leccese, come le elezioni amministrative del 26 maggio venturo, dove l’anatra zoppa ritenta di conquistare lo scettro del lago, riesce a schiodarlo, passando algidamente in secondo piano: Lecce-Brescia, a tutti gli effetti la finale della cadetteria 2018-2019. Il Leopardi del calcio mondiale, Pelé, che il 24 giugno del 1967 inaugurò con un amichievole epica, Lecce-Santos, lo stadio Via del Mare, dall’alto delle sue tre Coppe Rimet, ha ancora una notizia da dare agli oltre ventiseimila spettatori che domani assisteranno al melodramma popolare più palpitante dei tornei professionistici correnti: «Le finali non si giocano, si vincono».
Una partita lunga sette infernali anni per le due religiose tifoserie. Sette, come le primavere che separano il Lupo dalla sua ultima apparizione in Serie A, impreziosita dall’imbattibilità allo Juventus Stadium, sfumata con carte quarantotto di tribunale e seguita da sei stagioni nelle sabbie mobili della Serie C. Sette, come gli anni che il Brescia ha dovuto aspettare per tornare ad assere una credibile pretendente alla massima serie, dopo l’ultima boccata di salotti buoni della stagione 2010-11. Il pareggio thrilling del Palermo sul campo del Livorno (2-2) getta benzina sul fuoco dell’atteso braccio di ferro: Tonali e compagni festeggerebbero la promozione diretta con una vittoria mentre si avvicinerebbero a soli tre punti dal traguardo in caso di X; Lucioni e compagni in caso di vittoria non solo riaprirebbero la volata primo posto, ma andrebbero a +5 dai siciliani – seppur con una gara in più – diventando padroni del proprio destino con la prospettiva di raggiungere il paradiso godendo tra Padova e Spezia.
PRECEDENTI
Giallorossi e biancoblu si affrontano per la diciannovesima volta nello scirocco finibus terrae. Dai precedenti diciotto incontri il Lecce è uscito vincitore dieci volte, con un risultato ricorrente tra le sinapsi dei supporters pugliesi: il 4-1 della stagione 2004-2005, dove la banda di Zeman diede una smacco salvezza alle rondinelle con doppietta di Bojinov e goal Giacomazzi e Bjelanovic che annullarono la riapertura del match di Caracciolo. Il Lecce ha afferrato la posta piena anche nell’ultimo precedente tra le due squadre al Via del Mare: Serie A 2010-2011, gli uomini di De Canio superarono i lombardi 2-1 con reti di Ofere Di Michele, rimontando il vantaggio del solito Caracciolo.
Quattro sono i pareggi nello storico della sfida, con la curiosità dei tre 0-0 di fila nelle stagioni 1987-88, 1991-92 e 1996-97, tutte disputate nel torneo di B.
Il Brescia si è imposto soltanto quattro volte in terra nemica. Il risultato più altisonante rimane l’1-4 del torneo di A 2003-04, nel quale gli uomini di De Biasi asfaltarono i giallorossi di Delio Rossi con una tripletta di Caracciolo e una perla del divin codino Roberto Baggio, che rese vano il goal per la bandiera di Cassetti. Ai biancoblu anche il primissimo precedente giocato in Puglia: 0-2 a tavolino nel campionato di seconda serie 1948-49.
STATO DI SALUTE
L’armata di Eugenio Corini è la lepre della scalata al monte del purgatorio: 63 punti in 32 gare, con la media di 1,9 punti a partita, frutto di 17 vittorie, 12 pareggi e 3 sconfitte, esibendo la migliore differenza reti del torneo con 66 goal fatti e 38 subiti, grazie soprattutto alle 25 segnature del capocannoniere Alfredo Donnarumma e alle giocate mirabolanti di Ernesto Torregrossa, autore di 12 reti. In particolare i lombardi sono reduci da 5 vittorie negli ultimi 6 scontri, avendo pareggiato soltanto a Verona. L’ultima sconfitta risale al 2 marzo scorso, in occasione della sfida casalinga col Cittadella (0-1 in casa). In trasferta le rondinelle hanno macinato 24 punti, dimostrando solidità e agonismo da primi delle classe.
Il Lecce parte sfavorito, ma tenta il clamoroso aggancio alla vetta forte di 60 punti in 32 partite con la media di 1,8 punti a gara, figlia di 17 vittorie, 9 pareggi, 7 sconfitte. I 62 goal fatti, grazie all’asse La Mantia (16 segnature)-Mancosu (12 segnature), sono il punto di forza della fanfara di Liverani, che ha raccolto 42 reti dal sacco. In casa il Lupo è un rullo compressore: 37 punti su 48 disponibili con momenti di calcio pregevole, definibile altresì “primitivo”. La compagine salentina è in salute e gonfia il petto nella sfida dell’anno con 5 vittorie nelle ultime 6 sfide, annoverando un’unica sconfitta recente: a Cremona il 7 aprile scorso per 2-0.
PROBABILI FORMAZIONI
LECCE (4-3-1-2): Vigorito; Meccariello, Lucioni, Bovo (o Riccardi), Venuti; Majer (o Tabanelli), Tachtsidis, Petriccione; Mancosu; La Mantia, Falco.
All. Fabio Liverani.
BRESCIA (4-3-1-2): Alfonso; Sabelli, Cistana, Romagnoli, Martella; Bisoli, Tonali, Ndoj; Tremolada; Torregrossa, Donnarumma.
All. Eugenio Corini.
direzione di gara Piccinini della sezione di Forlì,
guardalinee Bresmess – Colarossi, quarto uomo Massimi.
ANALISI TATTICA E SFIDA NELLA SFIDA
L’idea che ogni grande sfida si vinca a centrocampo in questa occasione ha estremo credito: chi palleggerà di più tra Tonali, Petriccione, Tachtsidis e Bisoli, darà le carte del gioco e porterà l’avversario a subire un numero decisivo di verticalizzazioni, che i terzetti offensivi difficilmente sciupano. Lo scontro Meccariello-Martella sulla fascia destra-sinistra sarà una chiave importante della contesa, che in generale si giocherà sulla voglia di superarsi attraverso il pressing di due squadre toste e votate al sacrificio, disposte a specchio con un 4-3-1-2, nei quali i movimenti, la capacità di saltare l’uomo e gli inserimenti a fari spenti di Mancosu e Falco da una parte e di Torregrossa e Ndoj dall’altra possono far saltare il banco. Eccitante e dal sapore di football romantico la sfida nella sfida tra due pivot, che ricordano l’epopea degli incontri tra Hubner, Francioso, Toni e Lucarelli: La Mantia vs Donnarumma. Lucioni e Bovo da una parte e Cristiana e Romagnoli dall’altra sono attesi da una caterva di straordinari: prendere le misure ai due rapaci principe del campionato è compito arduo. Chi riuscirà a disinnescare il bomber avversario avrà portato due-terzi del bottino dalla propria parte.
BOOKMAKERS
Contrariamente all’espressione della classifica, gli allibratori favoriscono il Lecce con una quota media di 2,35 a fronte di un pagamento di 3,00 per lo scalpo dei bresciani e di una pari a 3,10 per il pareggio. L’eventualità che si segnino più di due goal è vista come probabile, con un pagamento di 1,80 che si contrappone alla quota 2,20 qualora le segnature rimangano a uno stallo massimo di due.
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