“Bloccate il decreto Centinaio!”, E LA CONTESTAZIONE ORGANIZZATA DAL POPOLO DEGLI ULIVI NELLA SEDE LECCESE DEL MOVIMENTO 5 STELLE DIVENTA DIALOGO. UN CONFRONTO DIFFICILE E SOFFERTO, MA PURE UNA TESTIMONIANZA PREZIOSA DELLA NOSTRA ATTUALITA’
di Giuseppe Puppo______Nuova contestazione ai 5 Stelle, ieri sera, ancora a Lecce, questa volta da parte del Popolo degli Ulivi, una specie di ‘sit in’, o ‘flash mob’ tenuto riservato, ai pochi che come delegazione erano stati chiamati a partecipare. Questa volta, direttamente sotto la sede dei pentastellati. Ma questa volta è andata in maniera diversa.
Adesso vi racconto, sia pur in sintesi giornalistica, tutto quello che ho visto e sentito.
All’ora fissata per l’appuntamento, alle 19, in via Milizia c’erano, discretamente appostati, più fra Carabinieri, poliziotti e vigili urbani, che contestatori.
Nella sede dei contestati, idem.
Mentre calano le ombre della sera, parlo un po’ con gli uni, e con gli altri, poi con l’operatore di Telerama, che si era preparato alle riprese. Ma c’è ben poco da riprendere, in realtà.
Esce, affabile, dal locale Arturo Baglivo, viene verso gli altri, li invita ad entrare in sede, per un confronto a voce, di persona, senza cartelli, senza slogan urlati.
Quelli confabulano per qualche minuto, poi accettano.
Così, verso le 20, inizia il ‘confronto’. Un dialogo a più voci, difficile, certo, ma questo è, ed è qualcosa.
Si sono parlati per un’ora e un quarto.
Una dozzina del Popolo degli Ulivi, una quindicina dei Cinque Stelle, seduti a cerchio.
Qualcuno con un percorso, negli anni passati, in comune, le battaglie in difesa dell’ambiente e del territorio, che ora gli uni imputano agli altri di aver tradito.
Anche fra gli attivisti pentastellati c’è qualcuno della ‘vecchia guardia’, delle origini, che certi discorsi sulla ‘frode Xylella’, comuni fino alla ‘rivoluzione copernicana’ della scorsa estate, da movimento di lotta, a partito di governo, conosce bene. Ma anche per loro è stato un utile ripassino, pre svolta a 360′ teorizzata e attuata un anno fa dal tante volte ieri sera evocato in sala consigliere regionale Cristian Casili.
L’emozione è tanta. Credo, condivisa. Solo appena in un paio di occasione i toni vanno un attimo sopra le righe, ma sono appunto attimi.
La politica è passione che fa vibrare i cuori, che infiamma gli animi. E’ lotta, impegno, sacrifici personali e famigliari.
In sala l’emozione è palpabile, fra quelli del Popolo degli Ulivi che cominciano ad attaccare, e a spiegare le loro ragioni, Ivano Gioffreda come altri partendo proprio dalle esperienze peronali, anche in agricoltura, e pure fra gli attaccati, che provano a difendersi.
Contestazioni precise, inviti ad approfondire, su vari punti, a documentarsi nello specifico. Senza insulti, senza invettive.
Gli altri ascoltano pazienti, scuotono la testa, o annuiscono. Molti, perplessi, come Lucio Battisti che si ripeteva nella testa sua che non era Francesca, anche di fronte all’evidenza, “ti stai sbagliando, son certo, lo so”, il M5S non è Francesca.
Arturo Baglivo ha un quadernone sulle ginocchia, prende appunti, sorride, lui che è medico, solo quando uno degli intervenuti fa un paragone sanitario, cerca di stemperare le difficoltà, a tratti, con l’ironia, come quando dice che se ci sarà un’epidemia di peste bubbonica, sarà colpa dei Cinquestelle, anche se nessuna delle altre grandi questioni del M5S di governo, Tap, Ilva, Trivelle, è stata toccata, solo gli ulivi; racconta anche della sua campagna di Lizzanello, la butta sui ristori e sui rimborsi, rifugge però dalle ricostruzioni a monte, sui progetti contestati di eradicazioni in deroga a ogni vincolo, uso dei fitofarmaci, reimpianti di specie aliene, modificazioni del paesaggio, coltivazioni intensive, costruzioni di centrali a biomasse.
L’emozione continua ad essere tanta.
Peccato ci fossero solo una trentina di persone, quello che c’è stato ieri sera nella sede di Lecce di via Milizia del Movimento 5 Stelle è stato un documento, un approfondimento sostanziale e specifico, in generale poi, per quanto indiretta, solo accennata, sulla politica, sulla passione politica.
Pure sulla Storia contemporanea del Salento, delle proprietà latifondiste, dei migranti ritornati, dei braccianti a ore, dei piccoli proprietari, ora minacciati e costretti, direi, a mollare, a vendere tutto.
Sulle speculazioni economiche e finanziarie, dalla grande distribuzione commerciale, alle multinazionali, agli ambienti mafiosi tout court, che il Popolo degli Ulivi vede chiaramente dietro tutta quanta la questione Xylella, e su cui gli attivisti dei Cinque Stelle presenti ieri sera non hanno sostanzialmente ribattuto.
Peccato sia rimasto fra quelle mura, e solamente nel cervello e nel cuore di chi c’era.
‘Peggio del generale Silletti, peggio del ministro Martina, Centinaio ha fatto un decreto al servizio delle organizzazioni di categoria, di cui siete diventati complici, di cui siete diventati servi, siete diventati uguali a tutti gli altri’, e Arturo Baglivo incassa e abbozza.
–‘Ma che cosa ci chiedete di preciso?’ – interrompe ad un certo punto
–‘Perché avete espulso Sara Cunial?’
– ‘Per altre ragioni, non per gli ulivi’
– ‘Fermate il decreto Centinaio! deve ancora passare al Senato per l’approvazione defintiva…’
– ”Non posso intervenire’, risponde nel merito, e si dilunga nello specifico solo per assicurare che il governo ha stanziato fondi anche per la ricerca di cure degli alberi, anche per i piccoli proprietari, anche per i titolari dei frantoi, anche per i braccianti a giornata rimasti senza lavoro.
E incassa serafico le contestazioni di merito, in senso contrario, anche quelle specifiche di emendamenti limitativi e peggiorativi.
Un dialogo difficile, andato avanti un’ora e quarto, e finito solo perchè il candidato a sindaco di Lecce aveva un appuntamento ineludibile alle 21.30.
‘Assaggiate la crostata che ha preparato la nostra…’, trova il tempo di invitare i presenti, prima di andare via.
Il dialogo è stato difficile, è stato amaro. Ma c’è stato.
E non è stato solo un dialogo, è stata una riflessione, un utile approfondimento, una testimonianza preziosa di storia contemporanea._____
Grazie per questa tua cronaca, non sapevo nulla!!