DOPO LA VISITA BLINDATA DI DI MAIO A TARANTO, IL MOSTRO RINGRAZIA, E FESTEGGIA (A MODO SUO) DI POTER CONTINUARE IMPUNEMENTE AD AVVELENARE E UCCIDERE
(g.p.)______Nuovo allarme questa mattina a Taranto, dove una lunga colonna di fumo nero e denso (nella foto), visibile a chilometri di distanza, si è sprigionata dallo stabilimento ArcelorMittal.
A partire dalle 9.30 è stato un continuo scambio di informazioni, foto e video sui social da parte dei cittadini allarmati.
L’azienda ha emanato un comunicato: “Alle 9,20 l’Afo 4 è andato in fermata rapida per permettere il ripristino di una tubiera (sistema di immissione dell’aria preriscaldata a circa 1000 °C all’interno del forno) per la quale era arrivata una segnalazione di anomalia.
La fermata dell’altoforno viene eseguita, come previsto dalle procedure di sicurezza, riducendo in tempi rapidi la portata di aria calda immessa nello stesso da 220.000 Nmc/h a circa 80.000 Nmc/h ca e riducendo anche la pressione interna. La riduzione della pressione interna si effettua attraverso l’apertura delle valvole bleeder, poste sulla sommità del forno. L’azienda sta provvedendo a fornire tutte le comunicazioni alle autorità preposte”.
Una spiegazione come si vede prettamente tecnica, senza una parola di scuse, o di conforto, o di informazione sanitaria che sia per i cittadini.
“Le autorità preposte” – almeno al momento – non sono intervenute, devono ancora smaltire l’appagamento per la visita di Luigi Di Maio dell’altro giorno.
Il consigliere comunale Massimo Battista ha diffuso tramite social un video della fumata nera: “L’ho ricevuto questa mattina in forma anonima. Finita la passerella elettorale, ecco cosa sta accadendo in questo momento all’altoforno 4. Non ci sono filtri e coperture che tengono, si continua ad inquinare ed uccidere un intero territorio, stamattina questo è il regalo che stanno ricevendo i bambini e tutti gli abitanti del quartiere Tamburi. Ecco perché ho detto a Di Maio he non serve a nulla visitare i parchi minerali, perché il problema di Taranto non è lì”.______
LA RICERCA nel nostro articolo del 24 aprile scorso