ARANCIA MECCANICA A MANDURIA. L’UTOPIA NEGATIVA DEL ROMANZO DI ANTHONY BURGESS SI MOSTRA IN UN FILM DELL’ORRORE ‘MILLENNIAL’, PIU’ RACCAPRICCIANTE DI QUELLO DI STANLEY KUBRICK, E GIRATO SUI TELEFONINI. SALVINI CHIEDE PENE ESEMPLARI ANCHE PER I MINORENNI, DI MAIO PROMETTE PIU’ SICUREZZA PER GLI ANZIANI
(g.p.)______Come e di più del romanzo distopico scritto da Anthony Burgess nel 1962, che prefigurava una società votata a un’esasperata violenza, soprattutto nei giovani.
Come e di più dell’omonimo film di Stanley Kubrick del 1971: adattato in versione social, diffuso nelle chat di Whatsapp con i video girati dal vivo sul luogo del terrore, e condivisi.
Ci siamo, ora, anche nel Salento, e tecnologicamente all’avanguardia.
Arriva questo pomeriggio da Manduria una delle tante storie di ordinaria violenza minorile, cui siamo purtroppo abituati, finchè rimangono nel bullismo, nell’ignoranza, nel menefreghismo.
Ma questa volta abbiamo passato il segno, si tratta di un vero e proprio film horror: però non è fantasia, è realtà.
Emergono particolari inquietanti, su un uomo ripetutamente torturato da una ‘baby gang’, un gruppo di ragazzini. Le indagini sono ancora in corso, però quanto è emerso finora basta e avanza.
Le fonti sono attendibili, per di più, a darle autorevolezza, sono arrivate da Roma due dichiarazioni, direttamente dai due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che hanno voluto già commentare l’accuduto.
Ma andiamo con ordine.
Un uomo di 66 anni di Manduria, Antonio Cosimo Stano, con problemi psichici, è morto tre giorni fa in ospedale con evidenti segni di violenze subite. I medici lo avevano operato per lesioni interne, ma non ce l’hanno fatta a salvarlo.
Lo avevano trovato nella casa dove viveva da solo gli agenti della Polizia di Stato, allertati dai vicini, lo scorso 6 aprile, e lo avevano portato subito al Pronto Soccorso.
Le indagini svolte nel frattempo hanno tracciato una realtà allucinante: l’anziano si barricava in casa, più volte era stato assalito da una banda di minorenni, che filmavano le violenze di cui erano protagonisti, accanendosi contro la vittima indifesa.
L’ultima volta, quando è stato soccorso e ricoverato, gli è stata fatale.
Quattordici persone, di cui solo due maggiorenni, sono state iscritte nel registro degli indagati dai magistrati della Procura della Repubblica di Taranto, sia quella ordinaria, sia quella per i minorenni, che li accusano di omicidio preterintenzionale, atti persecutori, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento.
Decisivi i video rintracciati su Whatsapp, in cui si vedono queti ragazzi mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e bastoni.
Le violenze duravano da anni, a detta dei vicini, che rivendicano di averle segnalate già prima dello scorso 6 aprile.
Ci sarà l’autopsia e ci saranno ulteriori eami, tesi a stabilire il rapporto di causa effetto fra i traumi e il decesso.
Ma questo attiene alla sfera processuale, che, per quanto importante, comunque vada a finire, non riuscirà a spiegare come possa accadere che tanti ragazzini possano commettere atti di tale inaudita ferocia, possano ‘divertirsi’ seviziando una persona in difficoltà.
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Se confermati colpevoli, pene esemplari per tutti, anche per i minorenni, che devono essere trattati e puniti come tutti gli altri. Di fronte a simile violenza per me non esiste la distinzione fra minorenni e maggiorenni”.
L’ altro vicepremier, Luigi Di Maio dal canto suo ha così commentato questi avvenimenti: “Quanto successo è un fatto vergognoso che non può passare in secondo piano. La morte di Antonio deve farci capire che la sicurezza dei nostri cittadini deve essere la priorità di questo Governo. E dobbiamo lavorare per garantire maggiore sicurezza anche ai nostri anziani, troppo spesso abbandonati. Una cosa è certa: questi soggetti la pagheranno”.
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