ESCE “Lecce negli anni della Grande Guerra”, RIEVOCAZIONE STORICA DI VALENTINO DE LUCA, CHE FRA L’ALTRO PERMETTE DI RICORDARE UN SACRIFICIO ENORME
di Raffaele Polo______
Torna alle stampe Valentino De Luca che pubblica, con l’Editrice Salentina, questo corposo “Lecce negli anni della Grande Guerra”, 476 pugine al costo di 20 euro.
Diciamo subito che Valentino è perfettamente a suo agio in questo contesto: si capisce che la ricerca e la documentazione del periodo storico prescelto sono decisamente nel suo DNA. E, in realtà, l’affresco fornito con grande dovizia di illustrazioni e documenti dell’epoca, completano un gradevolissimo quadro d’assieme che ci porta indietro nel tempo, a comprendere motivazioni e retroscena che oggi, purtroppo, sono totalmente ignorati e, peggio ancora, trascurati dalle attuali generazioni.
L’opera meritoria degli storici come Valentino De Luca è proprio questa: far sì che fatti e cronache della nostra realtà non vengano dimenticati, ma, anzi, finiscano per far capire meglio l’epoca in cui viviamo, per migliorarla e per trarre esperienza dalle traversie dei nostri progenitori che soffrirono e si sacrificarono nell’illusione di creare una Terra felice e una vita migliore per i propri discendenti…
Non a caso, Ugo Foscolo incitava gli Italiani alle ‘Istorie’; e il nostro inno, soltanto da poco ufficializzato come ‘Inno d’Italia’, recita le condizioni di malessere per chi è cosciente di non essere popolo, di essere diviso…
Leggendo il libro di Valentino, come fosse un romanzo, ci accorgiamo di come sia poco conosciuta la vicenda relativa alla Prima Guerra Mondiale, focalizzata nella città di Lecce e testimone in prima persona di quella ‘Inutile strage’ che il tempo ha finito per far dimenticare.
Soprattutto i nomi dei caduti, dei dispersi, fanno impressione, perchè sono veramente tanti, troppi. E perchè testimoniano, inconfutabilmente, l’enorme sacrificio dei giovani e delle loro famiglie in questa terra sempre considerata ai margini dei fatti riguardanti l’intera Nazione.
Come fosse un romanzo, certo. Ma Valentino è uno storico puntuale e meticoloso: corrobora descrizioni e fatti con una certosina documentazione, scavando non solo negli archivi di ogni tipo e dimensione, ma anche nella memoria delle persone, nei giornali dell’epoca e nelle vecchie, commuoventi fotografie che, ancora adesso, esprimono l’atmosfera vera, vivida, di una città che aveva 37694 abitanti al 31 dicembre 1913. In realtà, bisognava aggiungere la presenza di ben 1020 militari, ci suggerisce bonariamente lo storico Valentino, facendo notare, con acutezza, il rapporto tra civili e militari in quei contingenti, destinato poi a salire e a raggiungere, per l’intero conflitto, il tetto dei 76 mila reclutati e richiamati per il solo caso del distretto militare dislocato prima della Caserma Castello e poi nella Caserma ‘Raffaele Pico’…
Cifre aride, che Valentino riesce a proporci con intelligenza, a farci notare le dimensioni della partecipazione militare della nostra città e provincia al Conflitto ’15-’18.
Questa iniziativa editoriale, tra l’altro, gode del Patrocinio della Città di Lecce e del sostegno, a vario titolo, del Collegio Provinciale Geometri e Geometri laureati di Lecce, della CGIL pensionati, di Assoarma, del Museo Archeologico Faggiano, della Libreria del Sole, dell’ I.I.S.S. Galilei Costa Scarambone, dell’Associazione FIAB Cicloamici Lecce, dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria e della Società Operaia di Mutuo soccorso.
Sono sigle e associazioni importanti che, con il loro interesse, certificano ulteriormente lo spessore culturale e storico di questa opera che ha in copertina l’impressionante fotografia che risale al 26 maggio 1915, con una Piazza Sant’Oronzo gremita per la partenza del 47mo Reggimento fanteria… Oggi, è vero, c’è a Lecce una via dedicata a questi ragazzi che morirono per la Patria. Ma, senza l’opera meritoria degli storici come Valentino De Luca, chi potrebbe affermare di conoscere qualcosa di queste lontane pagine della nostra Storia?
Non serve a nulla, dirà qualcuno.
E noi speriamo vivamente che abbia torto…