IL LECCE / LA PARTITA / E’ ANDATA MALE
(Rdl)______Spettacolo giallorosso, in più di 2.500 tifosi sono arrivati da tutta Italia sugli spalti dello stadio Zini di Cremona, diecimila spettatori in totale, in una giornata grigia, in cui però non piove e non fa freddo.
Liverani mette in campo per il solito 4-3-1-2 Vigorito – Venuti, Lucioni, Meccariello, Calderoni – Petriccione, Tachtsidis, Tabanelli – Mancosu – La Mantia, Palombi.
Rastelli schiera per il solito 3-5-2 Agazzi – Terranova, Claiton, Caracciolo – Migliore, Castrovilli, Castagnetti, Arini, Mogos – Carretta, Strizzolo.
All’inizio la partita è veloce e combattuta, con le difese che riescono a chiudere le iniziative dei rispettivi avversari.
Poi i ritmi rallentano un po’.
La Mantia prende un cartellino giallo per simulazione; Vigorito esce in presa alta, sicuro, nient’alro nel primo quarto d’ora.
La prima vera occasione, la crea un cross di Petriccione pennellato sulla testa di La Mantia, che, fra due difensori, colpisce bene, alla destra del portiere, ma la palla sbatte sul palo e non entra in porta. Il Lecce pare ora più incisivo, più pericoloso, più in avanti.
Poi si complica la vita.
Vigorito sbaglia un comodo disimpegno coi i piedi da fuori area, e allora stende Strizzolo che se ne stava andando in porta palla al piede. Espulsione ineccepibile. Sostituzione obbligata, entra Bleve , esce Palombi, formazione stravolta, come la piega che stava prendendo questa partita, che sembrava ben delineata, intorno al 20′, con il palo, le azioni ficcanti, i calci d’angolo. Invece, ora, in inferiorità numerica, per i Giallorossi ci sarà da soffrire.
E hai voglia a ricordare quel che diceva Zeman, che in dieci in campo si gioca meglio che in undici…
La punizione in seguito all’episodio dell’espulsione non dà esito, ma la Cremonese riprende coraggio.
La partita si infiamma, anche perché il Lecce non rinuncia ad attaccare, anzi, ci sono due belle azioni, anche ben concluse con tiri apprezzabili, il primo di Meccariello parato dal portiere, il secondo di La Mantia, di poco alto.
Castagnetti invece al 37′ la butta ben oltre la traversa, sprecando l’ opportunità per i padroni di casa, che manovrano discretamente, ma che regolarmente si perdono negli ultimi venti-venticinque metri.
Il primo tempo si chiude con una punizione da buona posizione per la Cremonese, calciata fuori da Castrovilli.
La ripresa si apre con un’ammonizione anche per la Cremonese, a carico di Migliore, e con un altro palo colpito dal Lecce, su colpo di testa di Meccariello sul lato opposto, a portiere battuto.
Insomma, nonostante la superiorità numerica, padroni di casa ancora in affanno.
E invece…Invece al 67′ c’è un tiro di Castrovilli dal limite, e la respinta corta di Bleve che favorisce il tap-in di Strizzolo in porta.
Cremonese in vantaggio, anche questo è il calcio.
Marino era entrato al 61′ al posto di Calderoni; al 71′ entra Falco al posto di Tabanelli, mister Liverani prova a fare qualcosa, per reagire all’evidente contraccolpo accusato dai Giallorossi per il gol subito all’improvviso.
Petriccione cade in area, poco dopo, fra i difensori avversari, ma non è rigore, dice l’arbitro, l’arbitro dice che è simulazione e sventola il secondo cartellino giallo per presunta simulazione degli attaccanti del Lecce.
Poi c’è il raddoppio della Cremonese. Al 78′ Castrovilli porta palla per trenta metri, con gli avversari sbilanciati, poi serve Piccolo, che trova Strizzolo tutto solo davanti la porta per il tocco vincente, e il pomeriggio da grigio per il Lecce diventa buio pesto.
Non c’è più partita. La squadra ora è stanca, non è più pericolosa. Sembrava non aver patito l’inferiorità numerica, invece l’espulsione di Vigorito è stata determinante.
La prestazione c’è stata, c’è da recriminare sul risultato. Ma è anche inutile. Ora, come le altre volte, dopo una battuta d’arresto, bisogna reagire subito, dalla prossima, con cattiveria. Niente è compromesso, tutto è ancora possibile. Il sogno continua, anche nel grigio dello Zini di Cremona diventato nerissimo.
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