“Una banda di musicisti eroi popolari, per portare la grande musica fra la gente”. A leccecronaca.it IL MAESTRO EMANUELE RAGANATO ANTICIPA LE NOVITA’ PER I RITI DELLA PASSIONE A COPERTINO, DA SABATO 13
Mav______Per il secondo anno consecutivo, la Banda musicale Città di Copertino sarà impegnata nel concerto spirituale per la manifestazione “Stabat Mater”, sabato 13 aprile, nella Basilica S.Maria ad Nives (nella foto), alle 20.00.
Tra le novità più rilevanti previste per il concerto c’è la presenza della “bacchetta rossa” del Maestro Emanuele Raganato alla direzione.
Ma, certamente, non è l’unica. Emanuele Raganato ha raccontato a leccecronaca.it a cosa sta lavorando.
D -Maestro, cosa ha previsto per il concerto del 13 Aprile 2019?
R – Intanto un repertorio totalmente rinnovato. Per la prima volta in questa manifestazione
eseguiremo un intero Stabat Mater, quello di Antonio Caldara, sicuramente meno noto di molti altri
ma di un’intensità eccezionale. La scelta di questo brano, che per l’occasione vedrà la presenza, oltre alla Banda, di solisti d’eccezione, è stata ispirata dal grande Riccardo che lo diresse con i WienerPhilarmoniker nel 2004 a Roma. Poi eseguiremo delle opere tratte dal repertorio classico, come Lacrimosa, di W.A. Mozart.
D – Un repertorio non tipicamente bandistico quindi?
R – Se per repertorio tipico intendiamo le marce funebri che solitamente si eseguono nel periodo
pasquale sì, è esatto. L’intenzione è quella di portare la grande musica tra le persone e quale
occasione migliore di quella di utilizzare uno strumento popolare come la Banda?
In fondo, storicamente, è sempre stato questo il ruolo della Banda, cioè quello di portare il grande repertorio nelle piazze del Sud Italia. In quest’occasione lo faremo in un bellissima Chiesa. La volontà di fondo, in ogni caso, rimane quella di cambiare radicalmente l’immagine della Banda.
D – Come intende cambiarla?
R – Sicuramente attraverso la partecipazione. Quest’anno, tra i musicisti coinvolti avremo la
Giovane Banda del 42, una piccola formazione giovanile per la quale tengo un laboratorio di
formazione permanente presso l’Associazione 42 e che è stata fondata a seguito di un’altra
esperienza bandistica, nel Polo 3 di Copertino, la Giovane Banda “Ala Dei”.
Poi vorrei trasformare tutti i musicisti che prenderanno parte a questa manifestazione, in “eroi popolari”. Vorrei infatti che attraverso un certo modo di fare musica, di partecipare alla vita sociale del paese, di relazionarsi con famiglie ed istituzioni, questa Banda diventasse una presenza indispensabile in tutte quelle occasioni emotive e sociali in cui la comunità è coinvolta. Se un paese vuole bene alla propria Banda, questa suona anche meglio!
D- Vuole puntare tutto sul valore sociale della Banda quindi?
R – Assolutamente, sì. C’è sicuramente tanto da fare, sia per mettere in discussione tanti stereotipi
sui bandisti, sia per far crescere le nuove generazioni con la giusta motivazione per poter far
musica. La Banda è quindi un mezzo, attraverso il quale noi facciamo Cultura, ma creiamo anche
relazioni positive, attorno alle quali una comunità sana non può che stringersi attorno, consolidando questi legami sociali.