SEMPRE PIU’ CRITICI I VELENI DEL MOSTRO
(Rdl)______Nel pomeriggio il presidente di PeaceLink Taranto Alessandro Marescotti ha diffuso via social la seguente dichiarazione: “Anche nel mese di marzo 2019, così come accaduto nei mesi di gennaio e febbraio, si è registrato un aumento di emissioni non convogliate nella cokeria dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal (ex Ilva) di Taranto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono dati della centralina Arpa-Ispra pubblicati online sul sito di Arpa Puglia. Su sette parametri sei sono in aumento. A marzo fa eccezione solo il benzene, che scende del 4%. Ma tutti gli altri inquinanti salgono. I dati dicono che sta avvenendo il contrario di ciò che ci aveva promesso il governo attuale. Ricordiamo che l’8 settembre scorso il ministro Di Maio aveva annunciato l’installazione a Taranto di tecnologie che avrebbero dovuto tagliare – a suo dire – le emissioni inquinanti del 20%. Era un annuncio che aveva addormentato le coscienze dando per risolto il problema Ilva”.______
LA RICERCA nei nostri tre ultimi, in ordine di tempo, articoli sul Mostro dell’ 8, 14 e 18 marzo scorso
Peacelink ha diffuso oggi nuovi dati, relativi al quartiere Tamburi. Anche qui “le centraline Arpa hanno rilevato un aumento di emissioni inquinanti nel marzo 2019 rispetto allo stesso periodo dello stesso anno Ad eccezione degli Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici), per i quali vi è una diminuzione del 15%, gli altri parametri sono tutti in crescita. Per le polveri sottili si nota un incremento confermato sia del PM10 (+13%) sia del PM2,5 (+43%).
Aumentano anche il benzene (C6H6) dell’8% e il monossido di carbonio (CO) del 24%. Il biossido di azoto (NO2) aumenta del 19%. Il biossido di zolfo (SO2) ha un incremento del 125%”.
Uno studio di tre anni dell’ Istituto Superiore di Sanità pubblicato ieri ha rilevato una concentrazione di diossina e policlorobifenili nel latte matrno nelle donne residenti a Taranto e Statte del 28% più elevata rispetto a quella delle donne residenti in provincia.
Ciò – viene comunque assicurato – svilupperebbe “una bassa probabilità di effetti avversi per la salute”.