“A Marcè, che te serve?”…NON E’ CAMBIATO NIENTE, SOLO I NUOVI PROTAGONISTI, DAI TEMPI D’ORO DEI COSTRUTTORI ROMANI DELLA PRIMA REPUBBLICA, SECONDO I MAGISTRATI, CHE OGGI HANNO MANDATO IN CARCERE MARCELLO DE VITO, DEL M5S, PER LE VICENDE LEGATE AL NUOVO STADIO DELLA ROMA, QUELLO CHE NON SI DOVEVA FARE PIU’, CON L’ARRIVO DI VIRGINIA RAGGI. E INVECE…
(Rdl)______Le accuse sono di corruzione e influenze illecite nell`ambito delle procedure connesse alla realizzazione del Nuovo Stadio della Roma, la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione dell`area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito questa mattina presto una misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di quattro persone, due in carcere e due ai domiciliari, che, secondo l’accusa, erano dedite, in concorso tra loro, al compimento di condotte corruttive e di traffico di influenze illecite.
L`indagine ha fatto luce su una serie di operazioni di corruzione realizzate da imprenditori attraverso l`intermediazione di un avvocato ed un uomo d`affari, che fungono da raccordo con il Presidente dell`Assemblea comunale capitolina al fine di ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari.
Fra gli arrestati finiti in carcere, spicca il nome di Marcello De Vito (nella foto), 45 anni, del Movimento 5 Stelle, presidente dell’assemblea capitolina: secondo i pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli ha incassato tangenti dal costruttore Luca Parnasi, per favorire il progetto collegato allo stadio della Roma.
Con lui in carcere una persona amica, l’avvocato Camillo Mezzacapo.
Aai domiciliari l’architetto Fortunato Pititto e Gianluca Bardelli.
Mentre risultano indagati a piede libero gli imprenditori Toti, l’avvocato Virginia Vecchiarelli, Sara Scarpari amministratore della società Mdl srl (riconducibile a De Vito e Mezzacapo) e l’immobiliarista Giuseppe Statuto a capo dell’omonimo gruppo imprenditoriale.
In questo nuovo filone dell’inchiesta è sempre presente Luca Parnasi già coinvolto, insieme all’avvocato Luca Lanzalone, ex presidente di Acea e uomo di fiducia del M5s a Roma, nell’ordinanza che ne aveva previsto l’arresto a giugno dello scorso anno: per quella prima parte, sono state rinviate a giudizio diciotto persone, accusate di aver messo in piedi un sistema corruttivo per la costruzione del nuovo stadio a Tor di Valle, fra le quali, appunto, il costruttore Parnasi e gli esponenti di Pd e Fi, Pier Michele Civita, Adriano Palozzi e Davide Bordoni.
Associazione a delinquere, finanziamento illecito e corruzione, i reati contestati a vario titolo.
Il 10 dicembre scorso era stato arrestato anche Luca Lanzalone.
“Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile”, ha commentato gli avvenimenti poco fa il capo politico del M5S Luigi Di Maio.______
L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo del 15 giugno scorso