“Zingaretti sono…”, E IL PD CHIEDE AL NUOVO SEGRETARIO DI RITROVARGLI SPERANZA (NON ROBERTO)
(g.p.)______“Non sarò un capo, ma il leader di una comunità. Grazie all’Italia che non si piega e che vuole arginare un governo illiberale e pericoloso.
Dedico questa vittoria a Greta, la ragazza svedese che lotta per la salvezza del pianeta, a tutti i ragazzi che il 15 marzo riempiranno le piazze italiane per la salvezza del pianeta, ai cinque milioni di poveri che soffrono per le ingiustizie e che noi vi giuriamo aiuteremo a riscattarsi, ai troppi giovani disoccupati che hanno diritto al lavoro, agli studenti e alle studentesse che vengono ignorati.
Con me il Pd sarà inclusivo, aperto a una nuova alleanza di centrosinistra. I delusi sono tornati e torneranno, e ‘ stavolta non possiamo deluderli. E ora voltiamo pagina!”.
Sono queste, questa notte (nella foto), quando il risultato sostanziale appare netto, intorno al 60% dei voti rispetto agli altri candidati, in una partecipazione larga, comunque senza dati attendibili, le prime parole da nuovo segretario del Pd di Nicola Zingaretti, 54 anni, di Roma, sposato, due figlie, e un fratello maggiore, Luca, diventato famoso per interpretare la fortunata serie televisiva del Commissario Montalbano, attuale presidente della Regione Lazio, una carriera nelle organizzazioni giovanili del partito, poi presidente della provincia di Roma.
Ora il difficile compito che lo attende è di ridare speranza, ma non Roberto, uno dei capi politici, quella vera, agli iscritti di un partito in difficoltà, ridotto ai minimi storici, prostrato dalle scelte fatte negli ultimi anni, senza proposta politica credibile, a meno che non si voglia considerare un programma politico la lotta al “razzismo”, e ancora sostanzialmente nelle mani di Matteo Renzi, che ne controlla i gruppi parlamentari.
