XYLELLA: IL CASO BUCCI, IL DIRITTO DI REPLICA NEGATO, E LA MANIPOLAZIONE SCIENTIFICA
di Giuseppe Vinci______
Quando la stampa non fa il suo dovere; l’arroganza di certa scienza autoreferenziale; e le menzogne strumentali della politica…
Da alcuni giorni su Xylella imperversa l’ennesima polemica alimentata strumentalmente dal consigliere regionale Fabiano Amati e sostenuta da tale dott. Enrico Bucci. Quest’ultimo si dichiara professore, non si comprende bene di quale cattedra, di quale disciplina accademica e in quale università del globo.
Di fatti, da una ricerca puntuale effettuata dai nostri consulenti scientifici, non risulta che il Dott. Bucci abbia mai conseguito una qualche cattedra universitaria, vinto un concorso o risulti assegnatario di una docenza anche solo come associato.
Il tutto nasce in seguito all’audizione del 5 febbraio presso il Parlamento Europeo in cui la Dott.ssa D’Amico è intervenuta nell’ambito dell’iniziativa “Beni comuni e giustizia ambientale in Puglia: una questione europea” in rappresentanza delle Associazioni Comitato per la Salvaguardia del Territorio della Valle d’Itria di Cisternino e Terra d’Egnazia di Fasano.
Per l’occasione il consigliere Fabiano Amati e il Dott. Bucci si sono violentemente scagliati contro la Dott.ssa D’Amico e le associazioni di cui sopra.
Quello che segue è il testo che la Dott.ssa Margherita D’Amico (nella foto) – Biologa e Patologa Vegetale – ha inviato alla redazione di OsservatorioOggi, dopo che il Dott. Bucci ha inviato alla stessa redazione un suo intervento scritto
attaccando la Dott.ssa D’Amico, dichiarando letteralmente il falso e diffamando la Dott.sa D’Amico, il Comitato per la Salvaguardia del Territorio della Valle d’Itria e l’Associazione Terra d’Egnazia.
La redazione di OsservatorioOggi però ha negato alla Dott.ssa D’Amico il diritto di replica. Un diritto, è bene sottolinearlo, sancito dall’articolo 8 della legge sulla stampa che stabilisce che “il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel giornale le dichiarazioni dei soggetti ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità”.
La gravità dei fatti è quindi doppia: da un lato si da spazio ad attacchi diffamatori e dall’altro si lede il diritto di replica.
Gent.ma Redazione,
Vista la mancata possibilità (certamente non da parte mia) di un confronto pubblico e diretto, chiedo alla Redazione della Vostra testata on line di pubblicare la mia risposta alle dichiarazioni rilasciate dal Dott. Bucci, a me indirizzate e pubblicate in data 14/02/2019 dalla testata on line Osservatoriooggi.it, la quale non ha ritenuto opportuno pubblicare la mia legittima e doverosa replica.
Riguardo le percentuali delle piante di olivo infette da Xylella fastidiosa sul totale dei campionamenti effettuati dal personale ARIF, queste sono indicate in documenti ufficiali del MIPAAF e nelle dichiarazioni pubbliche presenti sul sito della Regione Puglia da parte dell’Assessore Di Gioia e del Dott. Nardone. Quindi non sono frutto di una mia deduzione ma piuttosto di una semplice lettura e constatazione degli unici dati disponibili e ufficiali. A questo proposito, in occasione del Consiglio comunale del Comune di Castellana Grotte tenutosi il 12/02/2019, ho avuto modo di presentare i documenti ufficiali del MIPAAF e della Regione Puglia dove sono appunto riportate le percentuali di piante infette che oscillano dal 2,3 % al 1,8 % nelle zone di contenimento e cuscinetto (aprile 2018), mentre i dati ufficiali e più recenti della zona infetta (Melendugno) sono quelli documentati dalla Regione Puglia, in riferimento alla richiesta della società TAP ad aprile 2018, in cui si legge che su 404 piante di olivo analizzate solo 3 erano infette da Xylella (0,7%). In quell’occasione né il Consigliere Amati né la Dott.ssa Percoco, presenti al Consiglio comunale e pur avendone la possibilità, hanno smentito questi dati.
Per quanto riguarda i risultati del Progetto SILECC, sono a disposizione per un confronto pubblico con il Dott. Bucci per soddisfare le sue perplessità in merito ai risultati della sperimentazione.
Non ho mai espresso valutazioni in merito al curriculum del Dott. Bucci né tantomeno in merito alla sua esperienza, in quanto ritengo che ciascuno nel proprio ambito e in generale dovrebbe agire solo secondo scienza e coscienza.
In merito alla dichiarazione del biologo Dott. Bucci circa la possibilità di bere il glifosato, da biologa sento il dovere di dire che questo è molto dannoso per la salute umana, come dimostrato da diverse ricerche scientifiche oltre che dai risarcimenti di centinaia di milioni di dollari a cui è stata condannata la Monsanto, in America, a causa della cancerogenicità del glifosato. Quindi invito tutti a non seguire il consiglio, alquanto pericoloso e sconsiderato, del Dott. Bucci e inviterò, inoltre, l’Ordine dei Biologi e l’Ordine dei Medici a intervenire in merito a questa sua dichiarazione pubblica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Margherita D’Amico
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