LA POLEMICA / ARRIVA A LECCE IL MESE PROSSIMO UNA MOSTRA DI VAN GOGH. FARLOCCA
di Raffaele Polo______
Van Gogh a Lecce. O no? (nella foto, Vincent van Gogh, “Autoritratto”, 1889, olio su tela, Museo d’Orsay, Parigi).
Ci fa piacere che la mostra-evento dedicata a Van Gogh, arrivi anche a Lecce, nei primi giorni di marzo, nel convento degli Agostiniani.
Certo, una spettacolarizzazione d’effetto che, alla modesta cifra di 10 euro più eventuali sovraprezzi, permetterà di ammirare le gigantografie dei più famosi quadri del bravo Vincent, in un contesto affascinante che, però, nulla ha a che fare con le atmosfere del pittore più famoso.
Quello che non convince, in verità, è la solita storia: che, cioè, si debba pagare per andare a vedere delle riproduzioni. Per carità, la tecnologia è usata al meglio, l’allestimento è suggestivo e coinvolgente, ma di questo pittore vengono proiettate ed elaborate le ‘immagini’ dei suoi capolavori. Che affascinano, allora si, quando sublimano una visita a Parigi oppure al Museo Van Gogh, ad Amsterdam…
A Lecce, come nelle precedenti tappe del tour, arriveranno le immagini, come recita il comunicato diffuso: “ Van Gogh “The immersive experience” sarà al convento degli Agostiniani dal prossimo 16 marzo. La notizia, ufficializzata solo oggi, ha generato entusiasmo tra gli amanti dell’arte. A renderla eccezionale non solo l’autore in questione, il geniale Van Gogh, ma anche la particolarità espositiva. In mostra, difatti, non le tele originali, ma delle gigantografie che riproducono le atmosfere inconfondibili del pittore, proiettate su enormi schermi così da risultare il più realistiche possibile. Si potrà dunque passeggiare tra i famosi girasoli dell’artista o ammirare, come mai si è potuto fare prima, i magnifici iris.”
Benissimo. Non mettiamo in dubbio che “Grazie al più evoluto sistema di proiezioni 3D mapping. e ai Visori VR, con la realtà virtuale si potranno ammirare le opere dell’artista percependo ogni dettaglio figurativo e cromatico accompagnati da uno spettacolo sonoro e di luci unico.”
Quello che ci lascia perplessi è questo voler, a tutti i costi, stimolare la visione dello ‘spettacolo’ che è solo una elaborazione di alcuni dipinti. Non, come viene insegnato (mi auguro lo facciano ancora…) dai docenti di Storia dell’Arte, che si sgolano per invitare alla visione degli ‘originali’. Ma, anzi, instillando l’idea che queste spettacolarizzazioni siano il vero, importante, unico modo di gradire l’Arte…. Queste, assieme ai film che, comunque, paiono aver sostituito in toto la visita ai musei…
Così, buttiamo via tutto quello che ci hanno insegnato e che condividiamo circa l’importanza di osservare ed apprezzare ‘gli originali’ piuttosto che le ancorchè perfette riproduzioni….
Comprendiamo di vivere in un mondo che ha business importanti legati a questi grandi autori: dalle cartoline, ai manifesti alle luci psichedeliche, tutto è importante pur di attirare spettatori e giovani entusiasti. E, magari, anche a noi fa piacere scorrere il catalogo di una bella mostra… Che, però, ha esposto le opere vere, create dagli autori e testimoni di un mondo che resta impressionato in quella tela…
No, non andremo al convento degli Agostiniani.
Piuttosto, torneremo al Museo d’Orsay, a Parigi.
Meglio, molto meglio che non una giornata a Disneyland…
Ben detto.