PAREGGIO 1 A 1 DEL LECCE A VENEZIA
(Rdl)______Al Penzo (nella foto, le squadre al riscaldamento prepartita) all’ isola di Sant’Elena della laguna, alle 21.00, si chiude la giornata 23, quarta di ritorno, del torneo cadetto: Venezia e Lecce si affrontano con obiettivo uguale, ma diametralmente opposto, guadagnare posizioni in chiave salvezza e in chiave promozione.
I padroni di casa, allenati da Walter Zenga, ritornano al modulo 4-3-3: squalificati Domizzi e Di Mariano, esordio da titolare per Fornasier, e giocano dal primo minuto Citro e Lombardi nel tridente con Bocalon.
Negli ospiti, con oltre mille e cinquecento tifosi al seguito, sui circa tremila seicento presenti sugli spalti, mister Fabio Liverani sceglie nel consueto 4-3-1-2 Venuti in difesa, Haye al posto dell’infortunato Scavone a centrocampo, La Mantia preferito a Falco in attacco con Palombi.
Il primo tiro in porta, il primo calcio d’angolo guadagnato sono per il Lecce, ma la prima vera occasione è per il Venezia, su rinvio corto di Vigorito, intercettato da Citro, che però indugia nel tirare a porta spalancata e permette al portiere di rimediare alla meno peggio sulla conclusione.
Partita aperta, le squadre cercano entrambe di fare gioco e di creare occasioni, i ritmi restano vivaci e veloci, grande correttezza in campo.
Vicario si mette in evidenza neutralizzando con sicurezza due-tre di conclusioni, poi è salvato dal palo su un tiro cross velenoso di Lucioni. Anche il portiere leccese è bravo a respingere su un tiro destinato sotto la traversa di Citro, con Segre che poi spara alto.
Il tempo finisce con un calcio d’angolo guadagnato dagli ospiti che l’arbitro non fa battere perchè a tempo scaduto.
Lecce tutto sommato superiore, Venezia spesso messo in difficoltà, per quanto sempre reattivo, partita gradevole, pur senza gol.
A inizio ripresa, nuova occasione pericolosa creata dai Giallorossi, con un gran tiro da lontano di Calderoni, respinto sul palo e poi fuori dal portiere, ma in maniera inaspettata passano gli Arancioneroverdi, così è il calcio.
Minuto 50, cross di Pinato, palla a Citro che girandosi trova il varco giusto per gonfiare la rete.
Ma il Lecce non ci sta, pareggia subito, dopo pochi secondi.
Segna, tornando al gol, Palombi, su Traversone di Petriccione, aggiustato opportunamente da La Mantia.
E a questo punto la partita, già interesante, si scalda, diventa bella, con i padroni di casa che si mostrano più aggressivi, e gli ospiti che non smettono di voler dominare. C’è più equilibrio in campo, fra la superiorità tecnica di questi ultimi, e la generosità dei primi, quando comincia la girandola delle sostituzioni.
In questa fase, la conclusione più pericolosa, appena alta, di un soffio, è comunque di Tabanelli, dopo una bella percussione solitaria.
Partita ancora combattuta, vibrante, in bilico, quando, negli ultimi dieci minuti, gli allenatori finiscono le tre sostituzioni a loro disposizione.
Salva Vigorito su conclusione ravvicinata, a colpo sicuro, di Vrioni su cross perfetto di Segre, anche se è sempre il Lecce a voler imporre il proprio gioco.
Cinque, i minuti di recupero finale, ma il risultato non cambia.
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